Quest’anno in scena testi di Primo Levi, Jean-Paul Sartre e Harold Pinter insieme a quelli di autori siciliani come il giovanissimo Gabriele Cicirello, e poi Fabiola Arculeo, Vincenzo Pepe, Nicola Franco
di Gabriele Bonafede
Realizzato e diretto da Mario Pupella (nella foto), il Teatro Sant’Eugenio di Palermo è conosciuto e sempre più apprezzato per il largo ventaglio di proposte: dalle commedie popolari ai classici siciliani come Verga e Pirandello, dagli autori emergenti alla ricerca d’avanguardia, ai testi di grandi autori siciliani contemporanei come Perriera e Licata. Il teatro ha anche una propria scuola che ha formato e continua a formare intere generazioni di giovani artisti.
Successo che permette a un grande spazio interamente privato, con più di 400 posti, di vivere e contribuire al teatro e di farlo in maniera appassionata e condivisa dal pubblico. Spesso con temi d’attualità dove la commedia si unisce alla riflessione.
In “Parenti costretti”, ad esempio, il tema attuale dell’assistenza agli anziani nell’ambito della famiglia siciliana è sondato con grande autoironia in una commedia in prima assoluta, scritta dall’Associazione Culturale Cinque Sensi. Riproposto in queste settimane sull’onda di un grande successo di pubblico, diverte molto aggiungendo nuove riflessioni sulla complicata condizione di molte famiglie del nostro Paese.
Ma il Teatro Sant’Eugenio non è solo la divertente commedia o il classico, che tuttavia costituiscono il nocciolo principale dei cartelloni. Da sempre, anche quando il teatro era al “Crystal” nella borgata Pallavicino, l’attenzione ad altri temi e modi di comunicare e condividere è stata consistente. In più, dalla scorsa stagione esiste una rassegna dedicata a temi socialmente più impegnati e spettacoli d’innovazione e sperimentazione. Intitolata “Pubblicazione”, porta in scena nuovi autori siciliani insieme a nuove riflessioni su testi di grandi autori italiani e stranieri.
Quest’anno ci sono in programma testi di Primo Levi, Jean-Paul Sartre e Harold Pinter insieme a quelli di autori siciliani come il giovanissimo Gabriele Cicirello, e poi Fabiola Arculeo, Vincenzo Pepe, Nicola Franco. Il tutto a prezzi accessibili.
“Pubblicazione” per la stagione 2019 ha preso l’avvio proprio con Gabriele Cicirello e il suo “Con tutto il mio Amare” che ha aperto la rassegna il 28 febbraio. Lo stesso Cicirello ha firmato la regia ed è stato in scena insieme a Valeria Sara Lo Bue e Federica Aloisio. La storia descrive un amore “assoluto” di un barbiere palermitano per la moglie e la figlia.
Con grande delicatezza e immagini oniriche mescolate alla vita di ogni giorno, trapuntate all’occorrenza d’ironia, racconta un particolare dramma familiare che pone al centro l’amore incondizionato, sia esso di coppia o per i figli. Già in scena alle Orestiadi la scorsa estate e allo Spazio Franco di Palermo lo scorso dicembre, ha raccolto copiosi applausi e approvazione anche al Sant’Eugenio.
Così, Marco Pupella, direttore di Pubblicazione, presenta la rassegna per il 2019:
“Non ho voluto rinunciare a tre puntini, che segnano la speranza verso cui abbiamo tanti doveri. Non possiamo arrenderci alle malformazioni contemporanee, che sono tutti i giorni sotto i nostri occhi. Gli spettacoli in rassegna, pur rappresentando situazioni distopiche, che coinvolgono individui e masse, non danno allo spettatore soluzioni, ma soltanto suggerimenti perché tali situazioni non si ripetano. Possiamo affermare che l’utopia possibile, quella “raggiungibile”, pur rischiando o sfidando l’ossimoro, risiede in quello sforzo interiore che ciascuno di noi è chiamato a compiere perché la realtà, fuori dal palcoscenico, sia resa più vivibile, più respirabile.”
Pupella ci informa anche sulla scelta e i significati del titolo:
“Insomma , l’utopia di quella “Pubblic-Azione” / “Azione-Pubblica” di moto culturale che può ancora farci sognare un mondo Utopico… raggiungibile. Ho voluto una rassegna di qualità che presentasse ogni spettacolo come la “Pubblicazione” di un libro, uno dei pochi istanti di raccoglimento in questa società, che è frenetica.”
“Affidiamoci al teatro di prosa – conclude – che è finzione (certo) ma è anche realtà. Siamo certi che “…salverà il mondo…” e ci proteggerà dalle fandonie. Ringrazio tutti coloro che hanno accolto il progetto con entusiasmo e che ne hanno condiviso la realizzazione: Andrea, Benni, Maurizio, Davide, Gabriele, Simona, Vincenzo, Fabiola, Daniela, Marcella, Leonardo, Chiara, Lavinia, Nicola, Mauro, Valeria Sara, Michele, Oriana, Giuseppe, Federica, Lorenzo, Giulia, Arturo, Marco, Angelo.”
In scena ogni giovedì alle 21.15, la rassegna è breve ma intensa, proponendo sei spettacoli dal 28 febbraio al 4 aprile 2019:
- “Con tutto il mio amare”, di e con Gabriele Cicirello come detto già in scena il 28 febbraio,
- “E venne la notte”, di Leonardo Campanella, tratto da scritti di Primo Levi, in scena il 7 marzo 2019
- “Il muro”, di Fabiola Arculeo e Vincenzo Pepe, il 14 marzo
- “Porta chiusa”, testi di Jean Paul-Sartre, regia di Chiara Gambino e Benny Aiello, il 21 marzo 2019
- “L’amante”, di Harold Pinter, regia di Maurizio Spicuzza, 28 marzo
- “Terapia Amleto”, di e con Nicola Franco, musiche di Giuseppe Mazzamuto, 4 aprile.
Il prossimo spettacolo:
“E venne la notte”
Tratto da testi di Primo Levi
Con Daniela Pupella, Lavinia Pupella, Leonardo Campanella, Michele Adelfio, Mauro Cappello
Danzatrici: Laura Melluso, Giulia Gulotta, Federica Anzalone, Simona D’Aquila
Regia: Leonardo Campanella
Produzione: Teatro Sant’Eugenio
7 marzo 2019, ore 21.15