Con la questione del Venezuela il governo Salvini-Di Maio ha raggiunto un nuovo top nel suo isolamento diplomatico. In soli otto mesi ha anche aumentato il risentimento in un numero impressionante di Paesi
di Gabriele Bonafede
Fino a circa un anno fa andare in giro con il passaporto italiano era un piacere. L’Italia, pur nelle sue contraddizioni diplomatiche tradizionalmente tentennanti, era vista come il Belpaese, il luogo della cultura e dell’arte e tante belle cose. Godeva anche del mito dell’amicizia e dell’equilibrio. Come ha più volte ricordato il presidente Mattarella, gli italiani erano, e in parte lo sono tuttora, visti come un popolo sostanzialmente solidale rispetto ad altri Paesi.
Ma il governo Salvini-Di Maio è riuscito in soli otto mesi ad alienarsi le simpatie di un numero incredibile di Paesi o per lo meno delle popolazioni di molti Paesi.
Innanzitutto quelli con i quali conviene essere amici per lo meno da un punto di vista economico: la Francia e la Germania, che rappresentano la stragrande maggioranza del commercio italiano. I motivi sono noti ancorché futili se non incomprensibili. Ma il governo italiano ha litigato anche con la Spagna, a causa della questione migranti e del sostegno delle formazioni italiane oggi al governo agli indipendentisti catalani.
Sulla questione dei migranti si è alienata praticamente un intero continente: l’Africa. Additando qualsiasi africano che arriva in Italia quale il peggiore dei mali. In particolare, si è conquistata l’antipatia di Tunisia, Algeria e Marocco anche sul piano della politica commerciale. Non va bene nemmeno con la Libia, dove la nullità diplomatica italiana è semplicemente vergognosa.
In medio oriente non si va d’accordo né con i mussulmani, anche loro indistintamente additati da Salvini e i suoi fans come il peggiore dei mali, né con gli israeliani che certo mal digeriscono il sostegno italiano alla Siria di Assad e la recrudescenza dell’antisemitismo in Italia.
Va malissimo in Sudamerica, dove sembrerebbe solo il Brasile rimasto quale paese “amico”, nella figura dell’inqualificabile nuovo presidente Bolsonaro. Ma pure lì, molti sono i brasiliani che rimangono all’opposizione. Si parla di qualcosa come 100 milioni di persone in un paese di almeno 200 milioni. Tra questi, molti italiani e moltissimi di origine italiana.
Nel resto dell’America Latina, ossia il centroamerica, non va benissimo. Migranti sono messicani, guatemaltechi e più o meno tutti quanti. Certo, non vedono di buon auspicio il sostegno del governo italiano alle politiche anti-migratorie e la mancata firma ai trattati sui diritti umani in questo settore.
Non parliamo dei Paesi dell’est, Balcani inclusi. Gli albanesi sono sempre stati a tiro di insulto da parte di Salvini e lo sono ancora, forse anche di più. I litigi con la Romania sono ormai un rito. L’Ucraina è un caso ancora più grave, perché il governo italiano è visto letteralmente come un lacchè di Putin e le fake news propagandate dal Cremlino contro l’Ucraina sono diffuse e spacciate per vere da quasi tutti i media italiani e il sommerso mondo dell’internet italiota, persino da esponenti dell’opposizione.
Non va tanto bene nemmeno l’amicizia con molti paesi dell’Asia, soprattutto quelli da dove provengono molti immigrati come il Bangladesh e le Filippine. Manco con il Giappone va benissimo e nemmeno con la Cina, che ha molti emigrati in Italia.
Con la crisi del Venezuela arrivata a un punto epocale, il governo italiano è riuscito persino ad alienarsi un popolo che combatte ogni giorno nella disperazione della povertà assoluta contro Maduro. Un popolo molto legato all’Italia e in gran parte fatto di italiani stessi. Tanto che ieri, nella manifestazione di sostegno a Juan Guaidò sono iniziati a spuntare cartelli con la scritta “Governo italiano fai schifo”. L’Italia, infatti, è stata l’unica nazione europea a votare contro il sostegno a Guaidò. Alienandosi così in un sol colpo l‘amicizia del popolo venezuelano e quella di tutti gli stati dell’Unione Europea, nessuno escluso.
D’altronde, in Europa va malissimo con olandesi, norvegesi, polacchi e persino ungheresi e austriaci che dovrebbero, sulla carta, essere “amici” di Salvini. Ma che sulla manovra del governo italiano sono stati i primi a dissentire pesantemente.
E non va meglio con il Regno Unito. Le simpatie per i fautori della Brexit non sono nascoste da questo governo. Con l’avvicinarsi della Brexit no-deal, i britannici cambieranno certamente governo e comunque succederà un putiferio. Certo non c’è da stare allegri nemmeno lì.
Ci si è alienati persino l’Azerbaijan (la geografia questa sconosciuta…) che, molti italiani probabilmente nemmeno lo sanno, è il principale sostenitore e beneficiario del commercio di gas attraverso il gasdotto TAP. Osteggiato da larghi settori dell’attuale governo per evitare nientemeno che lo spostamento temporaneo di alcune decine di ulivi.
A conti fatti l’Italia non può contare più su nessuna amicizia tranne quattro o cinque efferati dittatori, molti dei quali in grandi difficoltà: Assad, Kim, il tizio che governa ancora Cuba, l’altro in Sudan, Maduro… I fans del governo Salvini-Di Maio rispondono con un discorso da caffè, tipico dei boccaloni. “Ma siamo apprezzati dai più potenti del mondo, Trump e Putin, quelli sono i nostri amici”.
Ecco che viene in mente uno dei proverbi italiani più conosciuti: “amici e guardati”. In questo caso, particolarmente appropriato. Basta infatti vedere in quale rovina sono finiti i cari amici di Putin: la Siria e la Libia in primo luogo. C’è da mettersi le mani ai capelli.
In quanto a Trump se amicizia è, e non lo è perché i dazi che vuole Trump sono pesanti soprattutto per l’Italia, è comunque a tempo determinato. Se i democratici vincono le prossime elezioni l’Italia sarà il Paese, diplomaticamente, più isolato del mondo. In assoluto. In ogni caso, Trump negli Usa è numericamente minoritario. Un’Italia che sostiene Trump non gode di tanta simpatia nella maggioranza della popolazione. Magari ancora molti americani non lo sanno, ma non è che le cose si possono nascondere per molto tempo.
Facciamoci due conti e vediamo che l’attuale governo si è inimicato un paio di centinaia di nazioni grandi e piccole e svariati miliardi di persone. Un bel risultato in soli otto mesi di governo. Complimenti.
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