Il gemellaggio più bello d’Italia è anche speranza per un calcio veramente sportivo
di Gabriele Bonafede
Stasera torna il derby dell’amicizia, Lecce-Palermo, in questo campionato monco di serie B 2018-2019, dove gli organizzatori non sono riusciti a far schierare nemmeno un organico completo di club: solo 19 e non 20 o 22.
Lecce e Palermo, tifoserie amiche, molto amiche. Un gemellaggio che è iniziato più di trenta anni fa, grazie all’interessamento dell’allora presidente salentino Jurlano perché il Palermo non venisse radiato, come poi invece accadde. Nel 1986-87 il Palermo non giocò in alcun campionato, per poi ripartire dalla serie C2.
Un gemellaggio storico, dunque. E che ha superato non poche prove. Una delle quali fu quel 7-1 siglato in Via del Mare dal Palermo il 23 ottobre 1994, tormentando un Lecce allo sbando e registrando il miglior risultato esterno del club rosanero. I tifosi giallorossi avrebbero potuto storcere il naso a vedere i rosa infierire. Ma non lo fecero.
Ruoli ribaltati all’ultima giornata del campionato di serie B 2002-2003, prima stagione firmata Zamparini. Lì a Lecce, il 7 giugno del 2003, i due club si giocavano la serie A. Sarebbe stata promossa una sola delle due squadre: il Lecce o il Palermo. Il Palermo, per salire di categoria, doveva vincere. Al Lecce bastava il pareggio o la vittoria.
Fu una partita storica, mitica, con ricordi indimenticabili anche per chi rimase a vedere in tv da Palermo qui raccontati in maniera deliziosa da Delia Romano su Stadionews. Il Lecce vinse 3-0, Antonino Asta si fece malissimo, con la frattura dell’astragalo che lo costrinse ad abbandonare il calcio appena sopra i trent’anni. Il Palermo uscì sconfitto malamente e meritatamente, e si dovette aspettare ancora un anno per risalire finalmente in massima serie.
Ma il gemellaggio non si ruppe, anzi. Fu cementato da quel pomeriggio d’inizio estate tra gioia e dolore. Tra le lacrime e i sorrisi insieme, di leccesi e palermitani. Si forgiò un atteggiamento sportivo che è forse unico in tutto il panorama calcistico italiano. Perché i leccesi consolarono i palermitani, e i palermitani abbracciarono la gioia dei leccesi. Si festeggiò assieme, si celebrò assieme un’amicizia e un cuore unico. Quella partita è anche l’ultimo precedente Lecce-Palermo in serie B prima del match di stasera alle 21.
Un’altra occasione di possibili dissapori fu nel 2011 in serie A, quando Miccoli segnò alla sua squadra del cuore, il Lecce, con la maglia della sua squadra del cuore, il Palermo. I rosanero vinsero per 4-2 a Via del Mare, e ci furono degli strascichi, pare, negli spogliatoi rosanero. Ma non ci furono strascichi tra i tifosi, sempre in grande amicizia, in rafforzato gemellaggio.
Ogni volta che il Lecce viene a giocare al Barbera si alzano alti i cori dalle due tifoserie: “Palermo, Palermo” dalla curva degli ospiti giallorossi e “Lecce, Lecce” dalla curva rosanero. E scambi di sciarpe, sorrisi, abbracci, arrivederci e amicizia. Come dovrebbe essere nello sport, sempre. Ma qui, tra Lecce e Palermo è anche qualcosa in più. Soprattutto qualcosa in più, che forse andrebbe sviluppato in qualche iniziativa. Ad esempio, organizzare ogni anno un’amichevole, oppure un triangolare estivo dell’amicizia tra Lecce, Padova e Palermo. Oppure facendo ruotare con i club degli altri gemellaggi delle due tifoserie Lecce-Palermo.
Il Palermo, come da parte sua il Lecce, ha altri gemellaggi storici, strabilianti e importanti. Ad esempio, quello rosanero con il Padova e quello con il Cesena.
Se ne sta creando forse uno con il Foggia visto il mutuo rispetto dimostrato nell’ultimo incontro? Perché non crearne uno con la Pro Vercelli che è il club “padrino” del Palermo per il battesimo rosanero di serie A del settembre 1932? Se ne gioverebbero i club con i tifosi amici, lanciando un nuovo modo di vedere e partecipare il calcio in Italia. Alla faccia di chi semina discordia con “giustizie” sportive che hanno del ridicolo e del grottesco assieme.
In particolare con il Padova c’è un gemellaggio che supera migliaia di chilometri, attraversando tutta l’Italia. Anche in questo caso al Barbera si spera nella vittoria del Palermo, ma sempre alzando in alto il grido “Padova, Padova”.
Intanto ci sono già manifesti di benvenuto ai fratelli palermitani in giro per le strade di Lecce, per una partita che sarà seguitissima, insieme.
Il calcio italiano ha bisogno di sport e di atteggiamento sportivo. Quello tra Lecce e Palermo è vero sport, da galantuomini d’altri tempi. Lecce-Palermo è un cuore unico, un cuore per il calcio e per lo sport.
Ma per come è gestito il calcio in Italia, dove chi si comporta da pataccaro o da peracottaro viene persino premiato, difficilmente lo Sport con la S maiuscola, la sportività, l’atteggiamento sportivo, prenderanno piede in tempi brevi.
E allora? E allora Forza Palermo, Forza Lecce, Forza Lecce-Palermo: è il derby dell’amicizia, è la partita del gemellaggio più bello d’Italia, è la partita di due club che possono fare la differenza nel calcio e nello sport. Quello vero.