Stasera alle 21.30 al teatro fondato da Vito Parrinello nel quartiere Kalsa
di Gabriele Bonafede
Struggente, violento, poetico, corrosivo fino allo spasmo, “Letizia forever” è un monologo che provoca, s’impone e rimane. Per la prima volta a Palermo nella stagione 2017-2018 del Teatro alla Guilla, approda al Teatro Ditirammu, sempre a Palermo, dopo una tournée in fondamentali spazi teatrali italiani tra i quali il Teatro della Contraddizione di Milano.
Accompagnata dalla musica dei “fabulosi anni ‘80” Letizia racconta la sua storia. O meglio, la sonda, la dilata, la restringe per poi ampliarla a dismisura.
Donna del popolo, porta lo spettatore a sprofondare per comprendere l’incomprensibile, o meglio, l’”incapibile”. Letizia, impersonata da Salvatore Nocera, ha un linguaggio distorto, ignorante quanto immenso, spaventoso e romantico allo stesso tempo. E che può parlare a se stessa e agli altri solamente con l’aiuto delle canzoni di Viola Valentino, Pupo e gli altri autori italiani di una stagione pop ricca di semplicità e arcana “capibilità”.
Scritto e diretto da Rosario Palazzolo, Salvatore Nocera interpreta Letizia forever in maniera più che completa, ben oltre la seconda e la terza dimensione, raggiungendone una quarta: psiche e natura inconfessabile per una confessione leggera quanto accanita.
L’ossimoro, d’altronde, entra in scena fin nella figura attoriale: lei, Letizia, è lui, l’attore. Con tanto di barba e peli maschili ben visibili in gambe e braccia, poco coperti in vestiti da donna ereditati dai “fabulosi anni”.
Così presentato dalla regia: “Lo spettacolo, premiato più volte, racconta di una donna sgrammaticata, esilarante, poetica, semplice e complicatissima. Dal linguaggio dirompente, assolutamente personale, intriso di neologismi, solecismi, e non-sense semiotici che diventano caricaturali non appena prendono di mira l’instabile certezza dei luoghi comuni.”
“È una donna che racconta la propria esistenza. Un’esistenza fatta di soprusi, di ignoranza, di rocambolesche peregrinazioni emotive – precisa Palazzolo – ed è anche una musica, “Letizia forever”, quella dei “fabulosi anni ‘80” che entra in collisione con la storia: o la sollecita o la sorprende.”
Dramma e commedia, quindi ancor più dramma, Letizia forever prende per mano verso il paradisiaco inferno dei propri ricordi, intrisi di folli errori giovanili indotti dalla società oppressiva. Ricordi segreti, inconfessabili, e quindi conosciuti da tutti, in una donna la cui femminilità è straripante e composta nell’opprimente timidezza scaturita dal senso di colpa imposto da famiglia e società. Letizia ha una sola colpa: essere donna del popolo in Sicilia, dove gli spazi vitali possono durare solo i pochi minuti di una canzone pop. L’uomo, il marito, invece, non può nemmeno giovarsi del castigo. A meno che, non obliteri il personaggio di Dostoevskij per vestire altri panni letterari.
Salvatore Nocera e lo straordinario testo-regia di Rosario Palazzolo dipingono così la storia comune e marginale di qualsiasi donna in una Sicilia passata già decenni fa, secoli fa, eppure a tutt’oggi presente nel medioevo prossimo venturo.
Lo spessore di questa pièce è uno straordinario regalo di Rosario Palazzolo, attore ma soprattutto autore e regista. Che ha trasformato il proprio, innato, talento in esperienza comunicativa semplicemente unica.
Qui il trailer di Letizia forever da youtube: