di Gabriele Bonafede
Il finale del campionato di serie B 2017-2018, pubblicizzato dalla Lega Calcio come “il campionato degli italiani” è stato a dir poco caotico. Più precisamente lo si potrebbe definire ignominioso. Basti pensare che a più di una settimana dalla fine del campionato non si sa quali saranno i club che parteciperanno alla serie B e alla serie A del 2018-2019.
Dopo lo scandalo dei play off con Frosinone-Palermo, e la vicenda del Parma, saranno i tribunali a decidere chi parteciperà alla serie B o alla serie A. Una situazione conflittuale che rischia di far sprofondare tutto il calcio italiano nel caos.
Ma non è tutto. Vanno aggiunte anche le situazioni finanziarie di società, come il Cesena, che rischiano il fallimento o altre sanzioni. Al posto del Cesena sarebbe ripescato l’Entella, club di Chiavari retrocesso sul campo. Ma ci sono altri club in difficoltà, come Bari (per altro già penalizzato) e Foggia. Una loro retrocessione farebbe precipitare ancor più il tutto nel caos, anche perché è difficile pensare che non ci siano altri club con difficoltà finanziarie anche in serie C.
Ma la vicenda che più ha minato le basi del calcio è quella dei play off e del trattamento incredibile della giustizia sportiva nei confronti del Palermo. Va detto, innanzitutto, che il club di Zamparini è stato fortemente penalizzato da un’altra vicenda. Quella dei molti calciatori in rosa impegnati nelle nazionali e non disponibili per il campionato di serie B.
Questa vicenda è stata sottovalutata. Crea infatti un precedente, minando la qualità del campionato di serie B rispetto alla serie A. Non accogliendo la richiesta di rinviare le partite dei rosanero, la Lega di Sere B ha così sancito, di fatto, che è preferibile per i club del campionato cadetto non tesserare calciatori di una qualità tale da essere convocati in nazionale. Riducendo, che lo si ammetta o meno, la qualità del torneo. Con ricadute evidenti su tutta la qualità e le risorse finanziarie dei tornei italiani dalla serie A alla serie B e anche alla serie C. Probabilmente, ciò avrà un impatto negativo anche sulla qualità della nazionale italiana. Perché quando la qualità dei campionati, anche quelli non principali, scende, scende anche la qualità della nazionale.
Ma la cosa che più mina le basi del Campionato degli italiani è la sentenza della giustizia sportiva sul ricorso Frosinone-Palermo. La sentenza si è voluta basare, infatti, sul solo referto arbitrale. Non ammettendo in giudizio le immagini. Purtroppo, il referto dell’arbitro La Penna ha anche raccontato cose ben diverse da quelle visibili sul campo. Goffamente, la Lega di Serie B ha censurato le immagini di quanto successo, ma tutti sappiamo cosa sia realmente successo.
Questa sentenza, oltre ad essere particolarmente benevola per un club che ha palesemente dimostrato di essere quanto meno poco sportivo, è stata molto matrigna nei confronti del Palermo.
Va anche detto che tutto il campionato è apparso particolarmente segnato da direzioni di gara molto dubbie. Se andiamo a vedere solo il caso del Palermo, ci sono almeno sette partite con decisioni di gara importanti che lo hanno penalizzato nei punti ottenuti. Il Palermo ha avuto due gol regolari e fondamentali annullati in Frosinone-Palermo (regular season terminata 0-0) e in Pescara-Palermo, anch’essa terminata in parità ma con un gol regolare annullato ai rosanero. In Pro Vercelli-Palermo un rigore palese non è stato assegnato all’ultimo minuto ai siciliani, anche questa partita terminata zero a zero.
Parma-Palermo è stata una saga di errori impressionanti, quasi tutti a favore del Parma. Con questi nove punti il Palermo sarebbe stato promosso agevolmente. Invece, ha dovuto partecipare ai play-off, per giunta in un clima che di sportivo non ha avuto praticamente nulla (qui in questo articolo i filmati): botte da orbi uso Cile-Italia del 1962, palloni e oggetti tirati in campo, recupero non effettuato, triplice fischio che non ha sentito nessuno, insulti a go-go, schiere di calciatori colpiti dal virus dell’infortunio simulato, scene da terza categoria e nemmeno. E in una partita arbitrata dallo stesso direttore di gara che aveva pesantemente influito a sfavore del Palermo nel precedente tra le stesse identiche squadre. Tutta colpa del Palermo per non avere protestato prima? Forse. Ma la credibilità della serie B è scesa a un punto molto, molto, basso. Che lo si ammetta o meno.
E, qui, stiamo parlando solo del campionato del Palermo e di una serie di partite con arbitraggi palesemente dubbi. In realtà, se si vanno a vedere tutte la pertite del campionato, si scoprono molti altri casi che andrebbero studiati e che riguardano altre squadre tra quelle concorrenti per la promozione, ma anche quelle che hanno giocato per salvarsi dalla retrocessione.
Vero, gli errori potrebbero “annullarsi a vicenda”, perché a volte a favore e a volte a sfavore. Ma un forte dubbio rimane, perché si tratta di errori fin troppo pacchiani ed evidenti e in troppe partite. E il dubbio diventa ancora più forte quando una giustizia sportiva punisce in maniera così blanda un club che tira palloni in campo durante una finale, senza nemmeno recuperare il tempo perduto a causa di questa sciagurata iniziativa, senza sanzioni significative allo stesso club e senza accettare filmati determinanti per esprimere un giudizio equo.
Il finale del Campionato degli italiani 2017-2018 è stato, così, grottesco. E influenzerà negativamente il calcio italiano, se non negli anni a venire, certamente nei prossimi mesi. Rischiando di sprofondarlo nel caos dei ricorsi, dei fallimenti, della disaffezione verso lo sport, la mancanza di regole certe, la percezione negativa sia della giustizia sportiva che della difesa dello sport in quanto tale. Senza parlare degli effetti devastanti sul ruolo educativo dello sport nei confronti dei giovani.
Un ruolo dello sport che rischia, così, di diventare altamente diseducativo. E su questo, mi pongo tre sole domande: quante saranno le situazioni nelle quali club delle giovanili o del calcio minore utilizzeranno i mezzucci utilizzati dal Frosinone? Quanti palloni vedremo “sbadatamente” in campo? Quanti giocatori si butteranno a terra fingendosi infortunati negli ultimi minuti delle gare?
Lo scopriremo nel finale di molte partite dei prossimi tornei, in tutti i campionati degli italiani, Serie A, B, C. D, serie minori, giovanili e campetti di periferia compresi.
1 thought on “L’ignominioso finale del “campionato degli italiani””