di Daniele Billitteri
Vivo nella zona di corso Olivuzza, a Palermo, e sono assediato dagli alieni. Gente che non conosce regola, estranei alla civiltà, chiusi nella cura dei propri interessi, coesi tra di loro, solidali, fieri avversari degli “altri” a protezione dei vantaggi della loro etnia. Sono “pezzi di merda”.
Ma se tra di loro cercate uno straniero, non lo trovate. Tutti italianissimi, sicilianissimi, palermitanissimi. Nessuno pensa di censirli quando:
1) – Occupano tutti gli incroci con ogni sorta di attività abusiva senza garanzie fiscali o sanitarie e in più con la pretesa di servire il cliente consentendogli di fare l’acquisto “volante” senza neanche scendere dall’auto e costringendo quelli dietro a una lunga fila.
2) – Posteggiano macchine e motori regolarmente sopra i marciapiedi. C’è chi mette lo scooter sotto la finestra della propria camera da letto, chi posteggia agli angoli spingendo l’auto sino allo spigolo del palazzo. E guai a lamentarsi. Rischi che finisca a legnate.
3) – In un raggio di meno di un km ci sono sei sale di scommesse che si vuole siano gestite da Cosa Nostra che nel quartiere è, no presente, presentissima. I frequentatori sono teppa che ha la pacchia, loro sì. Pensate siano meno inquietanti di un campo rom?
4) – Attorno ai cassonetti ci sono cumuli di sfabbricidi, letti a due piazze, divani, frigoriferi, lavatrici. In confronto un campo Rom è un campeggio svizzero.
5) – Per le strade c’è un continuo passaggio di auto col dolby stereo a manetta, anche nel cuore della notte.
6) Sfido chiunque a smentire anche uno solo dei punti da 1 a 5.
Detto tutto ciò, io capisco benissimo che la paura del diverso possa ingenerare frettolose semplificazioni. Credo che i controlli bisogna farli e che la sicurezza delle città e delle periferie sia importante. Ma i Rom in Italia sono 26 mila e certamente non tutti ladri. Sono stati sempre nomadi e hanno una loro cultura antica e perfino raffinata. Come l’Islam.
Solo che non è la nostra. Questo è il problema. Capisco che tutto questo produca difficoltà di rapporti. Ma prima di pensare di censire 26 mila Rom (con un’azione incostituzionale) che ne direste di applicare la legge nei confronti dei miei assedianti? A meno di un chilometro dal Politeama, centro di Palermo, altro che periferia.
Perché i vigili urbani non passano col camion un giorno sì e l’altro pure e sequestrano la merce agli ambulanti? Le multe non bastano: sono tutti, sulla carta, nullatenenti e non rischiano nessun pignoramento. La loro legge è il tappìo, tappiare piccioli (rubare soldi con espedienti) a tutti. Coperti dalla ferrea legge del bisogno: io m’è vuscari u pani (io mi devo guadagnare la pagnotta).
Perché non mandano la Finanza nelle sale scommesse, luogo di bivacco di bulli ignoranti? Lo Stato così presente per rassicurare i piccolo borghesi con la paura dello zingaro, cosa fa contro questa teppa? Tutti nostri concittadini, tifosi regolamentari, maestri del vivere d’espedienti.
Io non ho nulla a che dividere con questa gente. Né io né migliaia di palermitani che vorrebbero portare il cane a pisciare senza dovere indossare l’elmetto. Altro che Rom. Qui gli unici che vedo sono quelli che cercando di strappare ai cassonetti il copioso “di più” che ci buttiamo dentro per cercare di spremere qualche centesimo nel mercatino del fine settimana al San Saverio. Pagando il pizzo alla mafia (italiana) di Ballarò.
Questo governo lavora per il fascismo e lo sta facendo inoculandoci l’anestetico della coscienza civile. Ogni “si va beh, da qualche parte bisogna cominciare” ci avvicina alla linea del non ritorno. I rom sono un’invenzione mediatica di uno che fa il presidente del consiglio esseno solo un ministro, che ogni mattina detta la linea politica sui social (per lui la nuova piazza Venezia), che s’è mangiato quel cretino di Di Maio che non ha capito nulla. Che pensava di andare a governare, di scrivere la storia e invece sta contribuendo a riscrivere una storia già scritta.
Per non parlare del Presidente del Consiglio. Un burattino evanescente, smentito ogni giorno dal suo ministro per gli interni. E siamo sempre senza opposizione, affidata ai fantasmi del Pd e di Forza Italia (ma è mai possibile?).
La strategia mi pare questa: Salvini si ammucca i Cinque Stelle e punta alle elezioni anticipate quando riterrà di avere ridotto Di Maio al minimo. A quel punto farà comunella coi polacchi, gli sloveni, gli ungheresi, gli austriaci. Cioè quei paesi che pensano che l’Italia debba essere una grande campo profughi.
Ma ci pensate? Trump mette dazi, separa i bambini messicani dai genitori, Kim giocava al dottor Stranamore con la Bomba, Putin è amico dei mafiosi oligarchi, la Francia ha la grandeur. Ma che cabasiso di mondo stiamo coltivando? Ecco, in questo paese impaurito, è di tutto ciò che io ho veramente paura.
Bè, questa deliziosa cronaca mica smentisce Salvini, almeno il Salvini prima maniera. Lui ce l’aveva coi Rom – E – coi Meridionali. Quindi …
Bisognerebbe suggerirlo di tornare all’antica, no?
No, Ninni. Credo, in tutta umiltà, che non hai colto l’ironia dell’articolo per quanto riguarda questo aspetto. Soprattutto l’accento sulla inciviltà che può essere di chiunque: non solo dei meridionali o dei rom, ma anche di italiani settentrionali o qualsiasi altro popolo. In altre parole, credo che l’articolo voglia dire che c’è sempre un “Sud” o un “alieno” da qualche parte, c’è sempre la maniera, sempre sbagliata, di dar la colpa agli altri delle proprie miserie: ai Rom, agli italiani, ai non-italiani, etc. E non solo nel Mezzogiorno, ma in tutto il mondo. In questo caso si tratta di Palermo, nel Sud, vero. Ma il ragionamento è applicabile ovunque. Attaccando “gli altri” (siano essi gli “africani”, i “meridionali”, i “settnetroonali”, i “francesi”, i “tedeschi” o chiunque altro), attaccando coloro i quali non hanno la nostra stessa cultura, a prescidenre e facendo di tutta l’erba un fascio, non si va da nessuna parte se non verso una conflittualità diffusa e deleteria, dalleprospettive inimmagginabili e pericolose. Piuttosto, andrebbe portata avanti una politica di civiltà, a prescindere dall’origine geografica. Va difesa e promossa la civiltà, della quale fa parte la tolleranza, la prospettiva di miglioramento. Non quella dell’esclusione e della divisione. Qui l’articolo potrebbe essere inteso male, ma leggendolo tutto il discorso mi sembra abbastanza chiaro.