In Toscana sarà la prova del nove per la tenuta del centrosinistra. Con possibili ricadute sugli equilibri di governo
di Vincenzo Pino
Benché teoricamente di politica estera, la prova muscolare di Salvini sulla nave Aquarius non è senza significato elettorale riguardo alla coalizione di governo e alla politica tutta interna l’Italia. Infatti, questa ha accompagnato, nelle sue cadenze temporali, tutta la campagna elettorale per il rinnovo delle amministrazioni comunali per le quali domenica si svolgerà il secondo turno di ballottaggio.
Non è senza significato, ancora, che Salvini abbia lanciato questa campagna sull’immigrazione ad urne aperte domenica scorsa. Passando dalla sede della locale Lega bardato e contornato di bandiere .
Domenica prossima, infatti, si giocherà una partita che va molto al di là del dato amministrativo. Non è un mistero che la pressione politica di Salvini significhi dare molto valore a questo appuntamento elettorale. Non sfugge a nessuno che i ballottaggi in Toscana tenderanno, per molti versi, ad assumere un carattere “referendario” sulle sue scelte in materia di immigrazione.
L’obiettivo più corposo del centrodestra “a traino leghista” nel prossimo turno sarà quindi la Toscana. Dove la Lega ha fatto segnare nel recente passato notevoli progressi elettorali.
Praticamente acquisita per la Lega è la città di Terni, che è in Umrbia ma in un contesto da storica “regione rossa” comunque. Qui il ballottaggio tra Lega e pentastellati è quasi vinto dal partito di Salvini. Sarà quindi a Siena, Pisa e Massa che si giocherà la partita elettorale, nel segno di un assalto a tre roccaforti storiche del centrosinistra.
A Siena, dove il Pd si è presentato spaccato al primo turno ed ha lavorato poi ad una ricucitura, il centrosinistra può sfiorare il 50%: se si sommano il 25% del candidato ufficiale ed il 21% della lista ora afferente al centrosinistra, più qualche voto dal 4% ottenuto dalla sinistra nel primo turno. Ma si sa che queste operazioni non sono automatiche.
Sempre a Siena, il Movimento pentastellato non ha presentato lista e dunque non sarà possibile analizzare le scelte al secondo turno su questo piano. Si tratta quindi di una sfida comunque imprevedibile. Chi rischia maggiormente è sicuramente lo schieramento di centrosinistra che potrebbe perdere l’amministrazione in una città considerata tra le piu’ “rosse” d’Italia.
Dovrebbe aiutare il centrosinistra anche l’endorsement di Speranza e dei seguaci LeU che, nell’intera regione, hanno segnato un risultato importante e superiore al 6%.
Anche a Pisa, dove il centro sinistra detiene l’amministrazione dal 1947, si gioca la stessa partita.
Al primo turno i due candidati che andranno al ballottaggio sono molto vicini, con il candidato di centrodestra avanti di un punto.
Nel turno di ballottaggio, stavolta, una maggiore incidenza avranno da un lato il voto pentastellato e quello della sinistra. IlMovimento Cinque Stelle ha raccolto qui, al primo turno, una cifra attorno al 10% e quello della sinistra ha raccolto l’8%. Sono fette di elettorato determinanti.
L’apparentamento tra centrosinistra con la sinistra sembra cosa fatta anche a Pisa, e qui sarà possibile verificare quale strada prenderà l’elettorato grillino. Se rifluirà nell’astensionismo da separatezza, oppure se concorrerà alla crescita del centrodestra, individuando ancora nel Pd il nemico principale. Appare comunque difficile che ci sarà uno spostamento significativo di voti verso il centrosinistra.
Stessa situazione a Massa, dove il candidato di centrosinistra è avanti di cinque punti e la sorte del ballottaggio sarà senz’altro deciso dalla direzione che prenderà 15% di voti ottenuti dal Movimento Cinque Stelle al primo turno, visto che LeU era all’interno della coalizione di centrosinistra già al primo turno.
Insomma, il voto in Toscana avrà una grande valenza nazionale e può determare in qualche modo l’azione di governo. Aspettando l’ennesimo colpo di coda di Salvini in questi giorni.
Foto in copertina, di Yank Peyankov, tratta da Unsplash.