Inter-Juventus falsa il campionato di serie A 2017-2018. Dove sono i bidoni d’immondizia di Buffon?
di Gabriele Bonafede
Ci tengo a una premessa: non sono un fan né di Inter, né della Juventus. Anche per questo, ieri non ho visto Inter-Juventus. Sapevo già che sarebbe stata una farsa. Ma dalle immagini dei cosiddetti “highlights” disponibili fino a stamattina su youtube anche a chi non ha sky (ma curiosamente cancellati a metà mattinata), si capisce subito che è stata anche peggio. Non è stata una farsa, è stata immondizia completa. Bidoni e bidoni d’immondizia nel cuore dell’intero calcio italiano. A partire da Buffon e Orsato. Altro che Real Madrid!
Minuto 5. Cuadrado (Juventus) stende Persic in ripartenza. Il fallo è da dietro e molto pericoloso. Meriterebbe il rosso, ma è comprensibile che falsare una partita lasciando una delle due squadre in 10 per tutto l’incontro potrebbe essere eccessivo, e Orsato ammonisce Cuadrado.
Minuto 13. La Juventus segna con Douglas Costa che non è in fuorigioco sul cross da lontano, ma lo è, nettamente, sul tocco di testa di Matuidi. Il quale sfiora la palla abbastanza per far cambiare traiettoria al pallone, smarcando proprio Douglas Costa a quel punto in posizione di fuorigioco colossale.
L’arbitro vede benissimo il tocco di Matuidi che è innegabile, visto che la palla cambia direzione: la parabola, da morbida diventa tesa dopo che è sfiorata da Matuidi. Ma Orsato convalida il gol ugualmente.
Minuto 14. Orsato cambia completamente metro di giudizio su cartellini gialli e rossi. Vecino (Inter) tenta di riprendere un pallone non lontano dalla propria area e non ci riesce, ma Mandzukic, che è arrivato primo sulla palla in scivolata, rimane a terra. Vecino tenta di saltarlo ma, a meno di cancellare le leggi della fisica, finisce con un piede sulla tibia di Mandzukic, cercando comunque di ritirare il piede, cercando di non fargli male. Riuscendoci, perché quella di Mandzukic, che simula dolori terribili per essere stato sfiorato dai tacchetti sulla tibia protetta dal parastinchi, è una sceneggiata punibile con un giallo. È un normale scontro di gioco, non si tratta nemmeno di fallo.
Qui Orsato tira fuori il cartellino giallo per Vecino. Poi va a controllare con il VAR (il video riprodotto a rallentatore) che conferma il suo errore: non era giallo e nemmeno fallo. Invece Orsato tira fuori addirittura il cartellino rosso per Vecino, falsando tutto il primo tempo, il secondo tempo, la partita e l’intero campionato. La puzza d’immondizia si spande dal suo cuore e da quella del cuore di Buffon. L’Inter rimarrà in dieci per 80 minuti su 95 finali. Con olezzanti folate di monnezza, in tutto San Siro, in tutta Milano, in tutta l’Italia. Ne pagherà le conseguenze il Napoli, che se la gioca testa a testa con la Juventus.
Non è finita qui. O meglio, nun è fernuta qui.
Minuto 21. Due interisti sono abbattuti come birilli in una ripartenza. Mantenendo lo stesso metro di giudizio utilizzato per Vecino, ci sarebbero due cartellini rossi per la Juventus, se si fosse trattato di Spal, Genoa, Fiorentina, o altra squadra priva di bidoni d’immondizia al cuore. Invece, Orsato sventola un timido giallo su Pjanic della Juventus. Pare che lo ammonisca per proteste. Siamo al ridicolo.
Pochi minuti dopo lo stesso Pjanic (Juventus) cerca di danneggiare i metatarsi di Rafinha (Inter), a centrocampo, rifilando un pestone di tacco chiaramente volontario sul peide dell’interista. Sarebbe rosso diretto, o per lo meno giallo e dunque espulsione. Orsato non fischia nemmeno il fallo. Ormai, nello stadio, servono le maschere antigas per resistere al puzzo d’immondizia che sale incontrastato.
Passano pochi minuti, e Cancelo (Inter) prende un pallone in posizione d’ala destra. Aggira Alex Sandro (Juventus), il quale si disinteressa completamente della sfera e si butta su Cancelo, abbattendolo con una manata, o piuttosto un cazzotto, sulla tempia. Sarebbe anche qui punizione e rosso diretto. Ma Orsato fa proseguire, come se stesse arbitrando sul ring anziché sul prato verde.
Minuto 45, Barzagli (Juventus) utilizza l’arte del Karate, precisamente un mae geri per abbattere Icardi pochi metri fuori dall’area bianconera. Orsato qui opta per un cartellino giallo. Quando era al Palermo, Barzagli avrebbe ricevuto un rosso diretto con almeno due giornate di squalifica per avere palesemente sbagliato disciplina sportiva durante una competizione professionistica.
Alla fine del primo tempo, Orsato ha infine bisogno della VAR per capire che Matuidi era di alcuni metri in fuorigioco su un gol segnato ed esultato, sempre con il cuore pieno di bidoni di grazia e sportività. E ci sono altri, tanti, troppi, episodi dubbi che favoriscono la Juventus. Da vedere, ad esempio questo video su questo link.
L’Inter onora comunque il calcio, ribaltando il risultato nel secondo tempo nonostante l’evidente inferiorità numerica di 10 giocatori contro 11+1.
Alla fine, la Juventus vince lo stesso, sfruttando la maggiore freschezza, la superiorità numerica, l’estrema stanchezza di una squadra nerazzurra semplicemente epica.
Il bidone d’immondizia rimane dalle parti di Buffon e Orsato. Bellolampo, la discarica di Palermo, a confronto è profumata. Vecchia signora, vecchia storia, vecchia, vecchissima immondizia. Più che a bidoni, immondizia a cumuli, a colline, a montagne, a macerie: miasmi, olezzo, puzza, si spandono su tutta l’Italia.
Foto in copertina realizzata con collage utilizzando una foto di Buffon da Wikipedia. Von Doha Stadium Plus Qatar from Doha, Qatar – Gianluigi Buffon, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=54540016
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Foto di Massimo Troisi tratta da Wikiepdia. Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2146934
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