di Gabriele Bonafede
Tra ieri e oggi è piovuta così tanta pioggia sabbiosa, che per pulire i seggiolini del Barbera a momenti ci dovevamo portare paletta e secchiello. Più che la Favorita pareva Mondello.
Anche durante la gara è venuta giù una pioggia di sabbia, e non solo sugli spalti. Sul campo il Palermo è parso insabbiato, concludendo con un altro risultato… inconcludente: 1-1 contro una Cremonese che veniva da un periodo di grandi difficoltà.
Alla fine, nella mestizia, abbiamo osservato giubbotti e magliette colorati a puntini di grigio e di beige. A ribadire visivamente la delusione di un pubblico dopotutto numeroso, vista la plumbea giornata. “Resuscitiamo i morti”, è l’ironco commento più in voga tra i tifosi rosanero all’uscita.
Perché, fatta salva la pioggia di sabbia, è esattamente la stessa cosa che era successa una settimana fa in Palermo-Pescara: stesso risultato, stesso insabbiamento, stesso punteggio contro una squadra che era pure in crisi di gioco e risultati.
Con il Pescara c’era stata l‘attenuante di un avversario in grande spolvero nonostante il percorso precedente, forse esaltato dal match. Ma contro la Cremonese, l’insabbiamento del Palermo è più evidente: poche occasioni, gioco fumoso, spesso troppo lento, troppo macchinoso e privo di cattiveria laddove si poteva segnare. Come se gli ingranaggi fossero impediti dalla rina.
Unico vero lampo in un cielo da “cappa”, è stato ancora una volta Coronado, a infiammare e illudere con il gol del vantaggio. Ma ancora una volta il Palermo è stato raggiunto a pochi minuti dalla fine, complice una bella reazione di una Cremonese mai doma, sebbene appannata.
Nella partita precedente al Barbera, il Pescara aveva ben figurato e ci era voluto un grande Pomini a parare un rigore per non uscire sconfitti. Ma contro i grigiorossi, apparsi molto meno lucidi e meno in palla degli abruzzesi tranne nei minuti in svantaggio, ci sarebbe voluto davvero poco per vincere.
Vero, ci sono due episodi molto dubbi in area di rigore lombarda nel primo tempo. Due volte Coronado sembra atterrato in azioni in cui forse poteva starci il penalty. Ma non è abbastanza per recriminare, perché dopotutto il pareggio conquistato dalla Cremonese al Barbera ci sta tutto.
Un’altra attenuante è che Jajalo, fondamentale nel gioco rosanero sia in difesa sia in impostazione, è dovuto uscire al 67’, quando si era sull’1-0.
Ma in quei minuti cruciali di un Palermo orfano dell’arcigno regista bosniaco, i rosanero sono arretrati veramente troppo. Come se fossero una squadra in lotta per non retrocedere e non una che punti alla promozione. Paletta e secchiello anche per il Palermo in campo, dunque: apparso troppo immaturo nel gestire il risultato.
Per fortuna, nei minuti finali, il Frosinone è raggiunto dallo Spezia e il Bari si è fatto rimontare due reti dal Pescara. Così il Palermo rimane secondo. Matematicamente, se vincesse tutte e sette le partite che rimangono da giocare sarebbe promozione sicura. Ma appare difficile che una squadra così possa vincerle tutte, anzi. Serve una scossa per uscire dalle sabbie, che potrebbero diventare molto mobili.
PS, la foto di copertina è taroccata. Nonostante la sabbia piovuta, il terreno si vedeva ben verde come nella foto inserita nel testo. Altra cosa le automobili in città.