di Gabriele Bonafede
Finalmente ci siamo: la fatidica data delle elezioni politiche 2018 si avvicina. E finalmente si chiude una campagna elettorale spaventosa. Spaventosa per i numerosi episodi di violenza, per i toni inaccettabili, per il rigurgito di razzismo e fascismo, per l’avanzare degli estremismi, soprattutto di destra.
Giustamente, Amnesty International ha prodotto un “Barometro dell’odio” in campagna elettorale, segnalando le frasi e i partiti che lo seminano. Amnesty stima che quasi il 60% delle frasi di odio distribuite a piene mani tra TV, comizi e social network, proviene, manco a dirlo, dalla Lega Nord di Salvini.
Il resto, secondo Amnesty, sarebbe a quasi esclusivo appannaggio degli alleati di Salvini, Forza Italia e FdI. Seguono i il 5 Stelle in ordine sparso o “alla spicciolata”, come si diceva una volta.
Dagli ultimi sondaggi, ormai vecchi di quasi due settimane e comunque non del tutto credibili, sembrerebbe che questa tornata elettorale la vincerebbero il Consuocero di Mubarak, detto la Mummia Egizia, il nipotino di Hitler, detto il Ceco (e Slovacco) e Giggetto U’ Gnorant, detto Il Cieco. Manca solo lo zoppo e si prevede un’Italia che caracolli sul baratro dell’abisso con buone chance di finire laggiù.
Con queste elezioni, l’Italia vista dall’estero è la solita, grottesca, macchietta. Mafia, spaghetti, mandolino, Bunga-Bunga, ignoranza, inefficienza, furbizia autolesionista, e soprattutto la contro-meritocrazia fatta Paese, descrivono fin troppo bene questa Italietta dove ognuno tira per la propria in maniera indecente. Dove la memoria storica non va più indietro di un paio d’ore.
Dove i fantasmi del passato tornano cavalcando il peggio, come se nulla fosse. Ne ha parlato ad esempio, John Oliver (video alla fine di questo articolo) nel suo show Last Week Tonight. Facendo ridere, per non piangere. E lanciando una cinematografica battuta su Trump che incontra Salvini: “[Trump] È veramente il Forrest Gump della miseria umana.”
Cosa succederà il giorno delle elezioni? Nessuno lo sa e, probabilmente, nessuno lo saprà la mattina del 5 marzo, quando i risultati saranno consolidati e diffusi dal sordido chiacchiericcio prodotto da interminabili maratone televisive elettorali e post-elettorali.
Dopo l’odio e il razzismo, l’incompetenza e la faziosità, le fake news e le vergogne sparse a piene mani a destra e a manca, l’Italia si ritroverà con un Parlamento-caos. In un Paese-caos, per la felicità di chi è nemico dell’Occidente e dell’Europa.
Il lavoro fatto dagli ultimi governi del Paese potrebbe essere presto sperperato: a passi molto veloci, trasportando l’Italia verso una fase difficile.
Il Presidente Mattarella avrà molto da lavorare per ricomporre la politica italiana verso un minimo di senno. Ci riuscirà? Molti italiani sperano il contrario, preferendo l’abisso. Che, a questo punto, sarebbe più che meritato.
John Oliver dipinge benissimo questa Italia. Fin dalle prime battute del suo show su un’Italia tanto spaventosa quanto grottesca, con un “incrociamo le dita”…
Di seguito, il video circolato nella versione italiana (con sottotitoli) che è, purtroppo, un riassunto di poco meno di quattro minuti. Molto più elequenti e divrtenti, i 20 minuti della versione orginale (qui postato subito dopo la versione italiana), solo in inglese. Per chi lo capisce.
Ecco il video youtube dello show di John Oliver, Elezioni in Italia, versione-riassunto con sottotitoli in italiano.
John Oliver. Elezioni in Italia, versione integrale senza sottotitoli in italiano