di Gabriele Bonafede
Dopo la lunga pausa di Capodanno, riparte il campionato di serie B con una grande sorpresa: il Palermo è capolista. In estate erano in molti, soprattutto a Palermo, a bollare la squadra come “scarsa”. Si diceva di una squadra che non aveva le carte nemmeno per rimanere nella categoria.
E l’ambiente non era e non è dei migliori. Stadio vuoto nonostante grandi prestazioni che hanno portato a un altro primato dell’era Zamparini: il compleanno del 1 novembre festeggiato in solitario in testa alla classifica. Cosa che non era mai avvenuta tra i professionisti in 117 anni di storia (come abbiamo rimarcato qui).
Tanti guai in casa rosanero, i principali sono tutti da colpo grazia: una stagione precedente semplicemente da incubo; la gran parte dei tifosi in rotta con il proprietario del club; un calcio italiano in piena crisi e che arriva all’esclusione dal mondiale; contestazioni in tutte le sedi possibili, dallo stadio ai social; decisioni della Lega che hanno penalizzato le prestazioni della squadra in concomitanza con gli appuntamenti delle nazionali (il Palermo ne conta almeno una decina); una serie di infortuni (anche questi una decina) che avrebbero influito sull’andamento del campionato anche in grandi piazze come Milano o Torino. E, “dulcis in fundo”, l’istanza di fallimento.
Ce n’è da tramortire un gigante. Eppure, la squadra di Tedino ha retto la botta. Anzi, ha sciorinato una serie di prestazioni maiuscole, soprattutto contro le dirette rivali alla promozione. Quel 3-0 a casa del Bari è stato una delle perle più belle di questo girone d’andata, insieme a una vittoria da battaglia nel 2-1 a Cremona.
Il Palermo è dunque la vera sorpresa del campionato di serie B 2017-2018, essendo, nonostante tutto questo, primo in classifica con due punti di vantaggio sulla seconda, il Frosinone, e ben cinque sulle terze (Empoli e Bari).
Palermo campione d’inverno e alfiere del Mezzogiorno insieme al Napoli per la massima serie. A memoria, non ricordo nella storia del calcio una sola volta dove Napoli e Palermo siano stati campioni d’inverno, rispettivamente in A e in B nella stessa stagione.
Più che una sorpresa, sembra un miracolo. Un miracolo del quale va dato merito al tecnico rosanero Bruno Tedino e alla rosa di giocatori che ha dato molto più di quanto ci si potesse ragionevolmente aspettare. In pochi abbiamo creduto a questa squadra, vedendo la prima uscita della stagione in coppa Italia, in quel 5-0 alla Virtus Francavilla in un agosto cocente e sfiancante, anche la sera.
Ma il percorso verso la promozione non è per niente facile. Anzi. Si riparte con un campo molto difficile, quello di La Spezia. I liguri hanno ottenuto 23 dei loro 30 punti tra le mura di casa, frutto di 7 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. In casa hanno subito solo 5 gol, mettendone a segno 15. Lo Spezia, in casa, ha la difesa più forte del torneo.
Non sarà facile per Nestorovski e soci bucare la difesa spezzina, e portare a casa la prima vittoria del 2018. Lo Spezia, già forte all’andata come dimostrano i risultati, si è ulteriormente rafforzato con l’ex-Gilardino e altri colpi di mercato.
Poi c’è il Brescia in casa, e subito dopo la difficile trasferta di Empoli, diretta concorrente per la promozione. Un ciclo iniziale che, all’andata, veniva dato per “zero” punti ai rosanero, che invece ne raccolsero cinque, nonostante una squadra rimaneggiata dagli impegni delle nazionali.
Come andrà al ritorno? In molti vedranno le vicende di tutto ciò solo in TV. Solo una cosa appare certa: nonostante il primato e un minimo di attenzione nuovamente raccolto dal Palermo in città, di conciliazione tra tifosi e patron friulano non se ne parla. Solo qualche piccolo segnale di distensione tra i più possibilisti.
Il futuro, oltre che nelle stanze dei tribunali, sarà più chiaro con la primavera del 2018. Che si annuncia molto calda, che vada male o che vada bene. Probabilmente, la sorpresa Palermo continuerà a sorprendere, in un modo o nell’altro. Già a La Spezia, una vittoria o una sconfitta sarà comunque sorpresa: vincere nel campo spezzino sarebbe un’ulteriore sorpresa, perdere lo sarebbe altrettanto. Un pareggio è più probabile.