di Gilda Sciortino
Il 2018 del Teatro Biondo si apre con la poesia e la magia profuse da fantasiose acrobazie e illusionismo. Debutta alle 21 di venerdì 5 gennaio Le Cirque Invisible di Jean-Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin, evento internazionale tra i più attesi della stagione, che sta facendo il giro del mondo da circa 30 anni, incantando grandi e piccini.
Due ore – senza alcuna interruzione – di trucchi, battute, gag e acrobazie, che creeranno e offriranno al pubblico quell’atmosfera che il circo ha sempre rappresentato e che incanta chi comprende questo fantastico mondo.
Èd è quasi un riappacificarsi con se stessi quando, una volta spenti i riflettori in sala, allo spettatore non rimane che dimenticare la razionalità e farsi trasportare dalla leggerezza e dalla bravura dei due straordinari artisti protagonisti di questo spettacolo.
Jean-Baptiste Thierrée affascina con i suoi modi di “bambino vecchio” e con un’esperienza messa al servizio di una continua parodia dei tradizionali spettacoli di prestigio. I trucchi ci sono, ma non sono essenziali quanto la complicità che si crea tra attore e spettatore.
Impareggiabile Victoria Chaplin, che dal padre – il mitico Charlie Chaplin– ha ereditato un indiscutibile talento, agli antipodi del suo compagno di giochi: tanto lui è istrionico e fracassone, quanto lei si presenta sulla scena silenziosa, con uno sguardo stupito e un po’ spaventato, ammantata in abiti che si trasformano in un fantastico zoo immaginario.
Nell’epoca virtuale e degli effetti speciali, Le Cirque Invisible riesce a incantare con la sua arte fatta di stracci e di precisione, creando eccitanti corto-circuiti nell’immaginario degli spettatori. Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée sono gli acrobati, i fantasisti, gli illusionisti, i funamboli, i prestigiatori, i clown, i musicisti di questo circo immaginario, di questo volo della fantasia.
Lei, sempre perfetta, cavalca ippogrifi di sedie, si trasforma in una magnifica donna-orchestra, eseguendo un incredibile concerto per bicchieri, tegami e cucchiai. Insieme, fanno comparire animali dal nulla e trasformano un coniglietto in un animale gigante.
Aiutati dagli oggetti di scena, piccoli animali domestici, ritraggono biciclette innamorate. Quando, poi, Thierrée fa acrobazie con le bolle di sapone e le colpisce con un martello facendole suonare a festa come campane, dimostra come l’incantesimo teatrale può trasformare la realtà delle cose. Allo spettatore non resta altro che dimenticare, per poche ore, di essere cresciuto.
Le luci dello spettacolo sono di Nasser Hammadi, il suono di Christian Leemans.
Repliche sino al 14 gennaio: venerdì 5, sabato 6, martedì 9,venerdì 12 e sabato 13 gennaio, ore 21,00; domenica 7, mercoledì 10, giovedì 11 e domenica 14 gennaio, ore 17.30.