di Gabriele Bonafede
“La democrazia non è solo un fatto tecnico, ma un sistema di valori. E vanno difesi questi valori”, così Luciano Violante insieme a Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra per la Presidenza della Regione Siciliana.
Intervenendo a Palermo nella fase calda della campagna elettorale in Sicilia, Luciano Violante espone una vera e propria lectio magistralis su valori e democrazie, sul pericolo delle fake news e delle svolte autoritarie, sulla necessità del ricambio nella classe dirigente siciliana.
Un sostegno alla candidatura di Fabrizio Micari, dunque, quale elemento di novità e rottura con il passato. “È necessario un ricambio nella classe dirigente, coinvolgendo i giovani”, ribadisce. “Rispetto Musumeci che è una brava persona, ma lui intende la democrazia solo come meccanismo e non come sistema di valori”.
Dunque? Dunque è necessario un “voto utile” a Micari, perché “è utile quando è inserito in un grande progetto democratico con possibilità di vittoria”. Per cui, spiega Violante, se nella sinistra ci sono gli stessi valori a sostegno di Fava non ha senso che ci si divida. “La candidatura di Fava è una candidatura che divide. Non ha speranze d’essere eletto ed è una candidatura che utilizza la Sicilia quale laboratorio per la politica nazionale”.
Secondo Violante queste elezioni sono invece importanti per dare una svolta possibile alle speranze di sviluppo della Sicilia, da troppo tempo tradite da una classe dirigente che riproduce antichi meccanismi di mantenimento del potere. Richiamando la “specialità” della Sicilia, individuata nel latifondo, Violante dice indirettamente quanto sia ancora ottocentesca, se non feudale, la Sicilia dell’odierno potere politico e amministrativo, in contrasto con il mondo sociale ed economico nel mondo di oggi, anche nella stessa Sicilia.
Va allora difesa comunque l’autonomia? Va riformato lo Statuto siciliano? A queste domande risponde Fabrizio Micari “L’Autonomia siciliana va difesa, ma è necessaria una riforma dello Statuto. Che fu proclamato molto tempo fa in una situazione molto diversa da oggi, quando la Sicilia usciva dalla guerra: distrutta, agricola, molto più arretrata. Il mondo di oggi è totalmente cambiato rispetto ad allora. Va adeguata la struttura politica e amministrativa, compreso lo Statuto”. Uno Statuto dell’Autonomia Siciliana quanto meno da aggiornare, dunque, per Fabrizio Micari. Che promette di porre questo punto fondamentale in agenda all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), sia che sia al governo sia che si ritrovi all’opposizione.
Micari ribadisce che si ispira e si è sempre ispirato a Obama quale personaggio politico. “La sua elezione fu un passo avanti delle democrazie, un momento storico emozionante. Poi, con Trump, una grande delusione e regressione”.
“Nel mondo, la maggior parte dei Paesi sono retti da dittature”, ribadisce Violante. “E nelle stesse democrazie, la stessa democrazia è oggi messa in discussione”. Su questo, si innestano i tentativi di destabilizzare le democrazie da parte di potenze straniere anti-democratiche diffondendo fake news, spiega Violante.
Fa l’esempio dei siti razzisti operanti negli USA, ma che in realtà hanno sede in Russia. E che fomentano lo scontro razziale, organizzando manifestazioni razziste dei suprematisti bianchi e poi manifestazioni contro-razziste: allo scopo di destabilizzare la democrazia americana e tutte le democrazie occidentali.
Implicitamente, ma anche esplicitamente, Violante sostiene dunque il voto a Micari, tra le altre cose, quale voto per la difesa del sistema democratico occidentale. Un voto che, per Violante, va nella ricerca di un’affermazione del sistema democratico anche attraverso la scelta di persone competenti al governo della Sicilia e di giovani energie come quelle che si prodigano per la campagna elettorale del candidato di centrosinistra. “Solo i giovani possono lottare con competenza per il loro stesso futuro”.