di Gabriele Bonafede
Musumeci attacca. In particolare, va di nuovo all’assalto frontale contro i Cinque Stelle aggiungendo pepe alla campagna elettorale. Lo fa evidenziando sui social alcuni passaggi infiammati di un suo recente comizio in tour per la Sicilia.
In un breve post di oggi sulla propria pagina facebook ufficiale, dal titolo “Vogliamo altri cinque anni di paralisi? Noi meritiamo di più” il leader del centrodestra siciliano non la manda a dire. Propone il passaggio-chiave di un suo comizio, evidentemente poco ripreso dalla stampa nazionale e locale nonostante ci siano parole molto forti. Di fuoco.
«Vogliamo altri cinque anni di paralisi? Di amministrazione bloccata? – ribadisce il candidato dato vincente dalla stragrande maggioranza dei sondaggi con Cancelleri (M5S) in seconda posizione – Di un Presidente della Regione che diventa un pupo nelle mani dei pupari, cioè di Grillo e di Casaleggio? Dei padri padroni di un’azienda privata dove il diritto di morte, politicamente, è solo nelle loro mani?»
Continua poi con una serie di domande oratorie: «Come accade a Roma? Dove il sindaco della capitale, grillino, anche per sostituire un dirigente deve telefonare ed avere il consenso di Beppe Grillo? Invece di rendere conto soltanto al popolo romano che la ha eletta. Non basta questo tormento? È davvero un popolo così rassegnato il nostro?»
«No – conclude Musumeci in un “raro” pezzo oratorio al curaro in questa campagna elettorale – noi meritiamo di più di questa mistificazione ignobile, di un’azienda privata che si nutre del malcontento della gente».
In un altro post rilanciato oggi, che riprende il comizio di Catania, Musumeci attacca direttamente il candidato Cinque Stelle Cancelleri rivolgendosi così: «Mia sorella vive di una modesta pensione, tu tua sorella l’hai fatta deputato – e, rincarando la dose – Io ho rispetto delle sentenze della magistratura, tu hai sputato su una sentenza del Tribunale di Palermo che ti ha dichiarato candidato abusivo e te ne sei fregato».
I sondaggi non sono materia certa, soprattutto in Sicilia. Ma non c’è dubbio che in questa volata finale della campagna elettorale Musumeci dimostra di avere una capacità oratoria che infiamma i suoi sostenitori. Non stupisce che il suo “social post” sia stato condiviso e rilanciato in poche ore da centinaia di sostenitori e simpatizzanti.
Ecco qui il video del suo “post”:
«Sono un uomo libero, se qualcuno pensa di potere condizionare il governo andiamo tutti a casa» aveva sostenuto nell’intervista di LiveSicilia andata in onda poche ore prima. E, a giudicare dal rilancio delle parole più infiammabili di un suo comizio, vuole affermare questo concetto in tutto e per tutto. Difendendo anche le proprie liste.
Tuttavia, la stessa testata siciliana (Livesicilia) pubblica oggi in prima pagina la notizia della condanna in primo grado di un candidato nella lista proprio di Musumeci “Diventerà Bellissima”.
Si tratta di Ernesto Calogero, candidato nella provincia di Catania, che replica, sempre secondo Livesicilia: “Macchina del fango”, mentre il movimento di Musumeci risponde: “Non ci risultava”.
Lo stesso organo d’informazione, precisa che «il reato contestato a Calogero e per il quale è stato condannato dal tribunale di Gela, sembrerebbe non essere ostativo alla candidatura, se si tiene presente il Codice Antimafia e la Legge Severino. Lo afferma lo stesso esponente politico, con un passato nell’Udc: «La mia posizione di candidato è in linea sia con la normativa vigente sulla candidabilitá sia con il codice etico sottoscritto dalla commissione antimafia – afferma, contattato da LivesiciliaCatania -. Nei giorni più caldi di campagna elettorale – prosegue – forse qualcuno sta pervicacemente azionando la solita macchina del fango per colpire gli antagonisti con argomenti che in molti casi nulla hanno a che fare con la personale storia politica».
L’attenzione di Musumeci sembra sempre più quella di fare muro davanti al candidato del M5S Giancarlo Cancelleri, corteggiando gli elettori che vogliono fermare i Cinque Stelle. Nel comizio a Catania aveva già fatto appello a chi avrebbe deciso di non votare, ma anche agli elettori del centrosinistra (qui una parte del comizio di Musumeci a Catania pubblicato su youtube).
E mentre Di Maio commenta “Musumeci disperato se chiede voto utile a elettori di sinistra”, Micari ribadisce, con le parole di Violante oggi a Palermo, che “i valori tra il centrosinistra e il centrodestra sono troppo lontani” e che “Musumeci considera la democrazia un meccanismo mentre è un sistema di valori”.
Tuttavia, rilanciando nei social l’attacco frontale ai Cinque Stelle, Musumeci sembra voler dare ancora più peso al voto “utile” ad evitare un governo siciliano controllato da Grillo.
Ovviamente condivido la condanna per la presenza nelle liste elettorali di candidati che abbiano conti in sospeso con la giustizia. Inviterei però a prestare attenzione anche alle liste composte da falliti o da frustrati, per i quali la politica è un’occasione di riscatto sociale ed economico, e la cui pericolosità non è perciò inferiore a quella dei primi.