di Antonio Calandriello
Con quello che può definirsi un suicidio tattico, il peggior Palermo della stagione perde meritatamente contro un dignitoso (ma nulla più) Novara, in una partita giocata malissimo da almeno tre quarti dei giocatori rosa in campo.
La sensazione netta è che grandi responsabilità in questa sconfitta l’abbia Bruno Tedino, che ha messo in campo una formazione a mio avviso impresentabile per scardinare le tranquillità di Corini. Rinunciando ai migliori di queste settimane, e cioè i polacchi Pawel Dawidowicz e Przemyslaw Szyminski.
Ma l’errore, oltre che di uomini, è stato tattico. Non si può mettere, in casa, davanti alla difesa Jajalo, che notoriamente è lentissimo e non accelera le ripartenze.
Non si può giocare con la difesa a quattro con questi terzini, impossibilitati così a offendere efficacemente e modesti tecnicamente. Non si può insistere su Trajkovski, che avrà pure segnato a Buffon, ma in serie B passeggia, ed è prevedibile.
E Coronado? Ne vogliamo parlare? Che fine ha fatto il giocatore che all’inizio del campionato primeggiava con le sue giocate? Anche qui, forse, c’è l’aspetto tattico che ha influito.
Detto questo l’altro grande errore è stato di mettere in campo tutti i giocatori (ed il peggio) della passata stagione. Tutta gente ampiamente conosciuta da Corini, che non ha avuto problemi a bloccare i prevedibili, lenti ed impacciati rosanero.
Impressionante ed a tratti imbarazzante Rispoli, che ha messo in campo un campionario di errori tecnici e tattici da far paura. Stop, passaggi e cross errati per quasi tutta la partita.
Solo sullo 0 a 2 Tedino ha capito che forse doveva osare di più, ed ha messo dentro tutti gli attaccanti. Ma ovviamente era ormai troppo tardi.
Dalla partita escono fuori alcune chiare indicazioni. Rispoli e Jajalo devono andare fuori, i polacchi devono giocare, e lo spento Nestorovski per essere riacceso ha bisogno del sostegno di punte più vivaci ed efficaci, con Embalo (in primis), La Gumina e Monachello che si candidano.
E adesso sono problemi per Tedino. Forse dovrebbe finirla con questo atteggiamento troppo prudente e giocare un calcio più offensivo, schierando gli uomini che gli garantiscono più vivacità e concretezza in avanti. Sono problemi suoi a partire dalla probabile sfuriata di Zamparini. E non solo: il Barbera è sempre più vuoto.