di Gabriele Bonafede
Parliamoci chiaro, se la valorosa “quaterna” arbitrale dalle doti soprannaturali non avesse annullato un gol del Palermo a pochi minuti dalla fine, a quest’ora commentavamo una vittoria rosanero anziché un pareggio. Pare che nessuno abbia ancora capito il motivo del miracoloso intervento del direttore di gara sull’azione chiave di Frosinone-Palermo finita zero a zero. Ma che sarebbe finita con molta probabilità 1-0 per il Palermo con quel gol.
Telecronista, calciatori in campo, tifosi sugli spalti e in TV, commentatori, addetti ai lavori, impiegati e operatori del circo calcistico italiano… nessuno ha ancora compreso per quale arcano motivo un gol di Rispoli all’85mo minuto è stato annullato.
L’unica ipotesi sarebbe quella della palla uscita dal campo, si dice, sul calcio d’angolo battuto da Coronado prima ancora che la sfera arrivasse in area ciociara per poi essere calciata in rete da Rispoli. Ci sono diverse voci di corridoio che avvalorerebbero questa ipotesi, per quanto peregrina. Più di uno stewart avrebbe affermato questa teoria, poi confermata alla sagra della cartomanzia. E sarebbe la ragione spiegata da arbitro e collaboratori. Che sembrano avere superpoteri al pari di Superman, se non più. Un palantir? Una capacità sovrumana? Probabilmente.
Va da sé che annullare un gol per questo motivo non è il massimo della correttezza, a meno che l’uscita del pallone sia molto chiara. Dunque annullarlo proviene da una decisione di massima e assoluta certezza. Insomma, una decisione che, se fosse sbagliata, peserebbe come un macigno sulla qualità della direzione di gara nel complesso, visto che decide il risultato. E quindi contribuirebbe a decidere un campionato già abbondantemente influenzato dalla vicenda dei mancati rinvii per le partite del Palermo in concomitanza con gli impegni delle nazionali.
Purtroppo, a noi esseri mortali, risulta molto difficile se non impossibile stabilire come siano andate le cose. Ma non ai quattro direttori di gara in campo, che dimostrano di avere a disposizione superpoteri miracolosi. Capaci di vedere il tutto in un centesimo di secondo, laddove altri, dopo aver visto e rivisto l’azione comodamente seduti in poltrona e al rallentatore non sono ancora in grado di affermarlo con certezza. Anche perché stabilire se la palla sia uscita mentre era a mezz’aria sopra la linea di fondo non è un gioco da ragazzi. Come hanno fatto gli arbitri a capirlo?
Forse la palla è uscita. E lo si può capire calcolando la traiettoria con precise equazioni di trigonometria applicata, supportati da video ad alta definizione, accurati riposizionamenti in 3D con adeguato software, elucubrazioni da bar dello sport, carte magiche, sfere di cristallo ed altri strumenti scientifici a disposizione del mondo del calcio. Ma forse non è uscita. Chissà.
Ma tant’è. D’altronde, nessuno si azzarda a contraddire la certezza assoluta della direzione di gara. Che ha sicuramente occhi d’aquila talmente perfetti da garantire la certezza matematica di aver visto giusto. Evidentemente si tratta di direttori di gara che hanno una vista migliore di quella di Superman e Batman messi assieme.
L’uomo, a volte, supera la scienza. Soprattutto quella del calcio che è scienza esatta da che mondo è mondo. Complimenti ai quattro arbitri di Frosinone-Palermo. Miracolosi.