di Gabriele Bonafede
È inutile girarci intorno. Di fatto la Lega di serie B sta costringendo uno dei club associati a schierare, per lo meno quali riserve, alcuni giocatori della squadra Primavera. Ovvero la squadra dei giovani non ancora professionisti.
La decisione, presa a maggioranza, di non rimandare le partite da giocare in concomitanza con gli impegni delle varie nazionali costringe infatti il Palermo a non schierare otto titolari nell’incontro Palermo-Parma da disputare l’ 8 ottobre.
Non è la prima volta che succede. Anche nell’incontro Brescia-Palermo dello scorso 2 settembre i rosanero erano stati costretti a rinunciare a ben otto titolari, schierando praticamente la seconda squadra. L’impatto è stato notevole. Visto che l’allenatore del Palermo, Bruno Tedino, si è ritrovato con una rosa privata dei calciatori migliori, soprattutto nel reparto offensivo. Il Palermo si è dunque dovuto accontentare di un pareggio a Brescia. Nella successiva partita, i titolari tornati da un tour de force con le nazionali, hanno dovuto affrontare l’incontro con evidenti strascichi di fatica. Guarda caso quella partita è stata pareggiata con l’Empoli, probabilmente anche a causa di scelte obbligate da parte dell’allenatore rosanero.
Ma c’è di più. È ovvio che con l’avanzare del campionato ci sono infortuni, squalifiche e altri giocatori chiamati nelle nazionali. Paradossalmente, più la squadra gioca bene e fa punti, più sono le probabilità che altri giocatori vengano chiamati dalle rispettive nazionali. Il Palermo, nel proseguo del campionato si potrebbe ritrovare e mettere in campo alcuni calciatori delle giovanili fin dal primo minuto.
A conti fatti, in Palermo-Parma, il Palermo avrà a disposizione solo 14 giocatori della prima squadra, essendo otto titolari assenti e altri elementi della rosa in infermeria. Per completare la rosa dei convocati fino (16 giocatori), Tedino dovrà portarsi in panchina almeno due giovani della Primavera, senza alcuna esperienza in campionato.
La società US Città di Palermo ha dunque diramato un duro comunicato:
“Con grande disappunto l’U.S. Città di Palermo si vede punita da una organizzazione che la penalizza togliendogli la competitività per gli impegni nazionali dei suoi giocatori.
È davvero contro i valori sportivi la situazione delle assurde regole italiane attuali (a differenza di regole come quelle del campionato inglese), che possono provocare ingenti danni sportivi ed economici e pregiudicare le possibilità di promozione in serie A.
Incaricheremo il nostro ufficio legale per intraprendere tutte le azioni atte a garantire il giusto valore sportivo delle competizioni del campionato di Serie B e gli eventuali risarcimenti per gli ingenti danni provocati.”
E non si può darle torto. La decisione della Lega, infatti, contravviene a un bel numero di propositi del “codice etico” della stessa lega, scaricabile qui:
In particolare, leggendo già alcuni principi di base, il codice etico dice:
“… la Lega Nazionale Professionisti Serie B, insieme alle Società che la compongono, a collaboratori, dirigenti, tecnici e atleti che ne fanno parte, perseguendo e tutelando legittimi interessi sportivi, sociali ed economici, individuali e associativi, s’impegna a promuovere, interpretare e tutelare con determinazione e convinzione l’Etica e a far crescere il livello di reputazione della nostra comunità attraverso le seguenti forme del rispetto per:
“…la storia del nostro Paese e del calcio che ne è parte importante, preservandone lo spirito e i significati di un lungo percorso segnato dalla passione di milioni di persone di tutte le età cresciute con il sogno del pallone, da campi diventati stadi nei quali si è attraversato il tempo scrivendo pagine entusiasmanti ed epiche, ma anche tristi e oscure, dove però hanno avuto il sopravvento la sana competizione e la lealtà sportiva, i valori della solidarietà e dell’integrazione sociale”
Sana competizione? Lealtà? Solidarietà? Laddove un club è costretto a schierare le riserve e persino elementi delle giovanili? Mah…
“… [rispetto per] la passione, sviluppando la capacità di ascoltare e interpretare esigenze, aspirazioni e opinioni del principale patrimonio del calcio, rappresentato da tifosi e simpatizzanti, nei confronti dei quali s’impone l’osservanza di un reciproco patto di lealtà;”
Passione? Capacità di ascoltare e interpretare esigenze, aspirazioni e opinioni? Ma dove? Se si danneggiano le aspirazioni e opinioni dei simpatizzanti del club che rappresenta la città più popolosa dell’attuale campionato di serie B? Osservanza di un reciproco patto di lealtà? Quale lealtà? Che è un concetto reciproco, se c’è una discriminazione evidente nei confronti del Palermo? E considerato che quando fu il caso della Juventus furono ammessi rinvii delle partite in concomitanza con le nazionali? Molti punti che vengono evidentemente sorvolati, se non dimenticati completamente.
Ma ancora viene il bello. La lega, nei principi di base del proprio codice etico, propaganda il rispetto per “… la correttezza, imponendola come fattore distintivo dei comportamenti sportivi e gestionali che consentano al singolo, alla società e all’intera associazione di rappresentare un esempio da seguire…”
Bell’esempio sta dando la Lega… Si spera piuttosto che non si segua l’esempio mostrato dalla Lega di serie B nel non considerare la correttezza, costringendo uno dei club associati a schierare la squadra di riserve e persino elementi delle giovanili per affrontare partite probabilmente determinanti nella posizione finale in classifica. Per altro rischiando di falsare l’intero campionato e non solo alcune partite.
E ancora, il codice etico della Lega di serie B, dice, a parole, di voler difendere “… [il rispetto per] il merito, favorendo e incentivando il consolidamento di un modello sportivo che sappia coniugare competitività, meritocrazia e mutualità, nel quale emergano e si valorizzino le capacità e le qualità dei singoli, in una logica di squadra e di sistema; “
E qui viene da ridere, per non piangere. Il merito? Il consolidamento di un modello sportivo? Quale modello? Quello dove un club potente come la Juventus ha diritto ad essere tutelato e un club come il Palermo no? Da sbellicarsi dalle risate. E, per giunta un modello che “sappia” coniugare “competitività”, “meritocrazia” e “mutualità”. Alla faccia! “In una logica di squadra e di sistema”. Gulp!
E ancora “… [rispetto per] la territorialità, rispondendo all’esigenza di un forte radicamento nel tessuto locale che si articola in moltissimi attori, non sempre evidenti, prendendo consapevolezza del territorio che passa dalle opportunità di sviluppo…”. Qui siamo veramente al ridicolo, se si pensa che proprio Palermo è una piazza che avrebbe bisogno di un minimo di tutela su questi temi a partire dallo sviluppo in campo sociale e sportivo. Ma, per carità, niente favoritismi. Basterebbe non essere penalizzati, come invece sta facendo la Lega di serie B.
Ma non è ancora finita. Tra i valori del codice etico della Lega c’è anche: “… [rispetto per] la comunità, contribuendo alla crescita del contesto di riferimento, basando su identificazione e senso di appartenenza della gente, garantendo attenzione e assumendo responsabilità anche in campo sociale, fornendo il proprio contributo alla crescita della sensibilità e della dimensione umana”.
Senso di appartenenza? Quando si penalizza un club senza alcuna ragione, visto che non ci vorrebbe nulla a rimandare le partite in questione e anzi sarebbe un beneficio per i diritti TV e per l’economia dell’intero campionato?
Siamo veramente alle barzellette. Tristi barzellette nello sport nazionale: l’incoerenza.