di Gabriele Bonafede
Lunedì sera ci sarà la partita di calcio di serie B tra Palermo e Pro Vercelli. Dopo le partite con Foggia e Perugia, l’incontro evoca un altro tuffo nel passato o, meglio, nella storia calcistica e anche nella storia italiana. Passato remoto, visto che i due club non si incontrano per una partita ufficiale da più di 77 anni.
L’ultima volta che il Palermo ha affrontato la Pro Vercelli è stata, sempre in B, nell’ultima stagione anteguerra. Era il 28 aprile 1940 e i piemontesi sbancarono la Favorita (lo stadio Marrone, allora quasi nuovo) per 4-1.
Fu un campionato che vide il Palermo salvarsi sul campo dalla retrocessione in C, piazzandosi quint’ultimi. Ma il club fallì e quindi avvenne lo stesso la retrocessione o, più precisamente, la radiazione. Avvenuta anche a causa delle complicazioni dovute alla guerra, sciaguratamente dichiarata da Mussolini alla Francia e all’Inghilterra poche settimane dopo quella partita, esattamente il 10 giugno 1940. Il Palermo, come successo poi negli anni ’80, non disputò un’intera stagione: quella del 1940-41.
In Palermo-Pro Vercelli del 1940, fu il Palermo a passare in vantaggio con Pacini al 13’. La Pro Vercelli pareggiò due minuti dopo con Barbero, per poi passare in vantaggio e dilagare ancora con Barbero e con un’altra doppietta, di Giuseppe Pozzo. Attualmente arrivato alla bell’età di 97 anni e da non confondere con Vittorio Pozzo, grande personaggio del calcio italiano che fu allenatore della nazionale vincitrice di due coppe del mondo negli anni ‘30.
Erano tempi in cui anche il calcio era profondamente diverso. Non erano previste sostituzioni e, come ricorda la Gazzetta “A quei tempi si andava spesso in trasferta con gli uomini contati, e a volte neanche quelli. Così capitava che uno dei portieri andasse a giocare a centrocampo o che l’allenatore facesse l’attaccante. …”. Come riporta un articolo di Stadionews in questo link.
E ancora “In quel campionato [1939-40], il Palermo fu protagonista di un episodio che sembra quasi inventato, se paragonato con i tempi attuali: nell’ultima gara della stagione, per arrivare a undici uomini in campo, la squadra rosanero schierò in attacco il suo allenatore Ermenegildo Negri. Il Palermo perse la partita 2-1, ma a segnare il gol della bandiera, fu proprio il tecnico Negri, all’età di 43 anni.”
Tra l’altro, passando per primo in vantaggio a Sanremo, contro la Sanremese. Era il 16 giugno 1940 e si era a pochi chilometri dal fronte poiché l’Italia era entrata in guerra contro la Francia solo sei giorni prima.
Come detto, per la stagione successiva, il Palermo fu radiato per inadempienze finanziarie. Ripartì nel 1941 dalla serie C grazie anche alla fusione con la Juventina. E non era un Palermo rosanero, bensì giallorosso. Fu il fascismo, nella pausa estiva del 1937, a imporre muovi colori al posto del rosanero, che erano giudicati “troppo femminili”.
Il Palermo tornò al rosanero nel campionato 1942-43, appena tornato in B, in una stagione giocata praticamente sotto le bombe, fino all’ovvia sospensione del torneo. L’ultima partita giocata dal Palermo (più precisamente il Palermo-Juventina) in quella stagione disputata in piena guerra, fu infatti Palermo-Brescia, terminata zero a zero, il 23 marzo del 1943.
Palermo non aveva ancora conosciuto i tremendi bombardamenti del maggio 1943, ma già ce n’erano stati di pesantissimi. Il giorno prima, il 22 marzo 1943 alle 15.45, era esplosa la nave “Volta” nel porto di Palermo colpita in pieno dalle bombe. La nave era carica di munizioni e si disintegrò. Le sue macerie, insieme ai resti dei poveri marinai, salirono in alto e poi ricaddero sparsi sulla zona della città non lontana dal porto. Il fumo dell’esplosione arrivò ad una altezza di quattro km e mezzo. La città era già disseminata di tragiche rovine. In quel campionato di serie B non c’era la Pro Vercelli nel frattempo retrocessa in serie C.
L’ultima volta che il Palermo giocò con i colori rosanero contro la Pro Vercelli fu dunque un’altra. Esattamente, fu una goleada della squadra siciliana disputata poco più di 80 anni fa, sempre in serie B, il 28 febbraio del 1937. Il Palermo si impose, sempre alla Favorita, per 6-0 ed era allenata dall’ungherese Károly Csapkay.
La Pro Vercelli in quegli anni era un club senza troppe ambizioni di risalire in massima serie. Ma solo pochi anni prima era stata ai vertici del calcio italiano. Il club piemontese ha vinto infatti sette scudetti, cinque prima della Prima Guerra Mondiale e due nel primo dopoguerra. L’ultimo lo vinse nel campionato 1921-22 che veniva disputato in vari gironi regionali e interregionali al massimo di dodici squadre, con successiva fase finale tra il club vincitori dei gironi. Il Palermo militava allora in campionati meridionali.
La squadra rosanero approdò alla serie A per la prima volta soltanto nel 1932, grazie ai gol del mitico Radice. E la prima squadra che affrontò in massima serie fu proprio la Pro Vercelli il 18 settembre 1932, a Vercelli dove i rosanero furono sconfitti per 2-0.
Nel girone di ritorno le due squadre pareggiarono per 1-1 e si dovette aspettare la stagione successiva per una rivincita rosanero, avvenuta il 19 novembre 1933, con il risultato di 2-1 per il Palermo, alla Favorita.
In quegli anni la Pro Vercelli metteva in campo uno dei più grandi calciatori italiani della storia: Silvio Piola, al quale è dedicato lo stadio di Vercelli dal 1996.
Il campionato 1933-34 fu l’ultimo giocato da Piola con i colori della Pro Vercelli, poi ceduto alla Lazio. Piola aveva trascinato la squadra piemontese in una serie di brillanti campionati grazie ai suoi gol memorabili. Punta della nazionale, fu campione del mondo nel 1938.
Il Palermo vinse di nuovo contro la Pro Vercelli la stagione seguente (1934-35) con un secco 2-0 nel migliore campionato disputato fino all’era Zamparini: settimo in serie A, insieme a Napoli ed Alessandria.
In quella stessa stagione la Pro Vercelli crollò definitivamente, si piazzò ultima e retrocesse. Ad oggi il club piemontese non è mai più tornato in massima serie.
L’ultima vittoria del Palermo in serie A in rosanero (e non in giallorosso) contro la Pro Vercelli è di buon auspicio per il Palermo, visto che fu un 2-0, il 7 ottobre 1934 alla seconda di campionato. L’ultima con il Palermo in rosanero in B fu molto più plateale, appunto il 6-0 del 1937. Anche questa di grande auspicio (per la squadra siciliana) per l’imminente e storico incontro, del quale ecco le probabili formazioni:
Palermo (3-4-1-2): Posavec; Cionek, Struna, Szyminski; Rispoli, Jajalo, Gnahoré, Morganella; Coronado; Nestorovski, Trajkovski. Allenatore: Tedino. A disposizione: Pomini, L. Maniero, Accardi, Dawidowicz, Fiordilino, Murawski, Chochev, Embalo, La Gumina, Silva. Indisponibili: Aleesami, Balogh, Ingegneri, Monachello, Petermann, Rajkovic, Rolando. Squalificati: Bellusci.
Pro Vercelli (4-3-2-1): Marcone; Gliglione, Legati, Bergamelli, Mammarella; Germano, Vives, Castiglia; Firenza, Rovini; Morra. Allenatore Grassadonia A disposizione: Nobile, Gilardi, Pugliese, Berra, Raicevic, Altobelli, Jidayi, Vajushi, Konate, Bifulco, Barlocco, Polidori, Bruno.
In qualsiasi modo finisca, Palermo-Pro Vercelli è di per sé un evento da non mancare. Un tuffo nella storia e nel calcio che fu, sperando che vinca il migliore in un clima di sportività…. d’altri tempi.
Un video sul Palermo calcio stagione 1932-33, la prima in serie A. E la prima delle prime è stata Pro Vercelli-Palermo.
In copertina, probabilmente una delle prime foto del Palermo in serie A. Pro Vercelli-Palermo 1932-33 alla prima di campionato.
Foto di Solvio Piola nel testo, tratta da Wikipedia. Di sconosciuto – File:Silvio Piola2.jpg on it.wiki, Pubblico dominio, Silvio Piola Lazio https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22502514