di Laura Nobile
Rispecchia come nelle due precedenti edizioni il tema del “confine”, il Festival Teatro Bastardo diretto dal drammaturgo e regista palermitano Giovanni Lo Monaco. Un nuovo cartellone, dal 5 al 22 ottobre, con tre prime nazionali, 13 spettacoli spalmati su tre settimane di festival, una mostra sui Motus che s’incrocia con “Vie dei Tesori” e poi incontri e seminari.
Nato come costola del Queer festival, Il Festival Teatro Bastardo è ospite del teatro Biondo dove il direttore artistico Roberto Alajmo sottolinea: «Nella missione di uno Stabile c’è quella di aiutare le realtà locali più interessanti a crescere, assecondando lo spirito di ciascuno senza costringerlo a snaturarsi ma anche diversificare il pubblico. Mescolare e accogliere dovrebbe essere la parola d’ordine».
Una manifestazione cresciuta di anno in anno, con piccoli finanziamenti di varie provenienze, tra cui 30 mila euro dal Comune. Gli spettacoli sono ospitati tutti tra la sala Strehler e la sala grande del Biondo, mentre al museo delle Marionette “Antonio Pasqualino” c’è la sezione Children con “Le Fiabe giapponesi”, concerto per voce, dispositivi di playback e strumenti elettroacustici di e con Chiara Guidi e Giuseppe Ielasi e a palazzo Branciforte la presentazione del libro di Andrea Porcheddu “Che c’è da guardare? La critica di fronte al teatro sociale d’arte” il 19 ottobre.
«Continuando a esplorare il tema del confine – dice Giovanni Lo Monaco – quest’anno ci siamo soffermati ancora di più sulle questioni di genere, di orientamento sessuale e sulla violenza come aspetti del nostro modo di intendere il teatro, che vuole essere un “teatro sociale d’arte” come lo definisce Andrea Porcheddu nel suo libro “Che c’è da guardare”, di cui parleremo all’interno del Festival». L’inaugurazione è il 4 ottobre alò Teatro Biondo alle 21 con un fuori cartellone, lo spettacolo “Lingua di cane” di Sabrina Petyx e Giuseppe Cutino, sull’ universo dei migranti che si lasciano alle spalle la loro vita precedente.
Il titolo viene da un pesce della famiglia “Pleuronectidae”, una sogliola che vive adagiata sui fondali sabbiosi, quasi invisibile come i tanti morti che spariscono nei nostri mari. Il 5, il 6 e il 7 ottobre focus sul drammaturgo e regista pluripremiato Saverio La Ruina che propone tre spettacoli, “Masculu e Fìammina”, monologo che lo vede anche interprete, sulla storia di un uomo che confessa alla madre morta il suo essere “masculu” e “fiammina”, quindi “Polvere. Dialogo tra uomo e donna”, uno spaccato sulle relazioni di potere e violenza tra uomo e donna, che vede Ruina in scena con Cecilia Foti. E poi “Dissonorata.
Un delitto d’onore in Calabria”, spettacolo storico per un altro emblematico racconto di violenza. E’ prodotto da Fortebraccio Teatro “Il Cantico dei Cantici”, adattato, diretto e interpretato da Roberto Latini il 14 ottobre, col suo linguaggio teatrale. E’ un “inno alla libertà del divenire “MDLSX” dei Motus il 20 ottobre, sul tema del gender e dell’intersessualità, con Silvia Calderoni in scena e ai Motus e al loro percorso artistico è dedicata la mostra “Hello Stranger” curata da Paola Nicita dal 29 settembre al 22 ottobre in sala mostre al Teatro Biondo. Il 22 si chiude questa sezione senior con “The black’s tales tour”, un viaggio tra le icone di cinque fiabe tradizionali, e tra i confini labili delle paure.
Da non perdere l’intera sezione Extra, frutto della collaborazione con diversi enti tra cui Goethe Institut e Istituto culturale Francese di Palermo, forte di tre prime nazionali: “Womb Tomb” liberamente ispirato a “La macchina infernale” di Cocteau, adattato e diretto da Simone Mannino, di origini palermitane, l’11 ottobre al Biondo, e poi “La Francaise des jeux a un lien ave le Christ” di Gregory Pluym fino a “Living happily ever after” della compagnia di phisical theatre KimchiBrot Connection (gli spettacolo sonopresentati in lingua originale con i sopratitoli).
Nella sezione junior (che vuol dire dedicata alla scena emergente) si segnalano il 12 ottobre “Il nostro amore schifo”, una drammaturgia di e con Luciana Maniaci e Francesco D’Amore sulle relazioni nel mondo contemporaneo, e il 13 “Sulla morte senza esagerare” del Teatro dei Gordi, ideato e diretto da Riccardo Pippa. Il sito di riferimento è www.teatrobastardo.org.
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