di Gabriele Bonafede
Negli anni ’70 i gradini nelle curve dello stadio di Palermo, allora Favorita e non ancora Barbera, erano minuscoli. C’era un solo anello e ci si sistemava alla meno peggio in gradini alti più o meno 15-20 centimetri. Poltroncine manco a parlarne. In un solo “anello” entravamo in ben 40mila spettatori. Era una bolgia infernale, con una folla talmente fitta da non riuscire a passare. Forse fu così che i ghiacciolari impararono a tirare il ghiacciolo e i tifosi a lanciare le monetine per pagarlo.
Una volta, campionato anni ’70, non riuscendo a procedere verso il mio “posto” tenuto libero da amici, uno spettatore mi consigliò: “Tuffati alla Trapani”, che era il portiere del Palermo. E un altro tifoso, a mo’ di dileggio, commentò: “Allora t’a stari fiermo” (“Allora devi restare fermo”). E giù risate.
Rimasi sbalordito perché quel portiere, Antonino Trapani, era comunque nella squadra con i colori della mia città. Anche se la battuta fu senza dubbio simpatica: probabilmente il nostro estremo difensore proveniva da qualche prestazione sotto tono.
Ce ne sono tante di queste battute, su questo o quel giocatore. Ci vorrebbe un’enciclopedia per riportare solo quelle ascoltate in 40 anni e più di presenza allo stadio del Palermo, luogo che ha ispirato Gigi Burruano e altri attori e registi palermitani.
In realtà Antonino Trapani, era un ottimo portiere, per lo meno per la B. Come tutti gli “estremi difensori” nel gioco del calcio, ogni tanto sbagliava. Come tutti. Ma salvò il risultato più e più volte. Come tutti, e anche meglio, visto che il Palermo fece buoni campionati con lui in porta. Ciò non gli risparmiava critiche e ironia nella sua stessa città. Dopo il Palermo, Trapani approdò in serie A nel Catanzaro.
Purtroppo, oggi, ci si dimentica di papere considerevoli di molti, moltissimi portieri. E sono, o sono stati, ottimi portieri. Ma sono ugualmente incorsi in papere e strafalcioni più o meno evidenti, a volte ripetuti, pure a breve distanza tra loro.
Per citare solo alcuni portieri nella storia recente del Palermo (a partire dagli anni ’70), con buone e meno buone prestazioni, troviamo: Bellavia, Piagnerelli, Paleari, Mareggini, Pappalardo, Taglialatela, Renzi, Vinti, Sicignano, Bonaiuti, Aprile, Berti, Guardalben, Andujar, Santoni, Agliardi, Lupatelli, Rubinho, Sirigu, Ujkani… La lista è molto lunga e con presidenti rosanero diversi, in tempi calcistici diversi. A volte, come Trapani e Bellavia che arrivarono dopo Girardi, hanno pagato il pegno di beniamini dalle grandi prestazioni appena partiti, o comunque cari alla tifoseria.
Tutti questi portieri a volte hanno fatto prestazioni non convincenti e qualcuno anche delle papere che ricordiamo, a Palermo o altrove. Ma anche, e soprattutto, hanno realizzato parate memorabili.
Persino i due portieri che forse sono stati i migliori nella storia rosanero degli ultimi 30 anni, Fontana e Sorrentino, hanno mostrato papere a tutti. Chi non ricorda quella del grande Stefano Sorrentino in Palermo-Bologna? Chi non ricorda la palla che passa sotto la pancia di Fontana in un Palermo-Inter che poteva finire diversamente? Eppure Fontana e Sorrentino hanno dimostrato di essere tra i migliori portieri della serie A. Stefano Sorrentino continua a dimostrarlo ancora oggi.
Se prendiamo ad esempio Agliardi, impressionanti furono alcune sue papere. La più conosciuta fu quando prese un gol semplicemente assurdo, interamente per colpa sua, in un derby Palermo-Catania, finito 5-3. Fu una frittata da annali del calcio, perché cercò di stoppare la palla di petto a pochi centimetri da terra, laddove oltretutto poteva intervenire con le mani. Ma anche con la Sampdoria, quando si fece infilare da Quagliarella in maniera semplicemente ridicola. Eppure Federico Agliardi, oggi al Cesena, ha anche parato l’impossibile, nel Palermo e altrove.
E chi non ricorda Amelia che si fa fare un gol da centrocampo su tiro di Mascara nel derby perso 0-4 con il Catania? Ma Agliardi e Amelia hanno comunque dato molti punti in classifica al Palermo grazie a grandissime prestazioni. Nel conto, sono sicuramente stati più i punti guadagnati che quelli persi.
E questi sono solo alcuni dei portieri del Palermo e nel Palermo. Molti, in altre squadre, hanno fatto bene, ma anche peggio, comprese papere più o meno grandi. Un altro portiere molto stimato dai tifosi del Palermo, come è giustamente stimato Sicignano, era considerato particolarmente vulnerabile alle punizioni dirette. Ci fu un periodo in cui prese vari gol su punizione, sia con la maglia Palermo che di altre squadre, come il Lecce. Ma questo non toglie nulla a prestazioni convincenti.
Ieri, in Palermo-Perugia, Josip Posavec, il portiere titolare del Palermo, ha fatto un’altra delle classiche papere: uscita fuori area e liscio fenomenale da citazione in “Mai dire gol”, con tanto di fischio e musichetta. Ma poi ha anche salvato il risultato con una parata di grande pregio, nonostante si fosse alzato dallo stadio un coro “fuori, fuori” al momento in cui per poco non provocava un gol dell’avversario, all’occasione il Perugia.
Da qualche tempo ci sono contestazioni pesantissime a Posavec, sui social e allo stadio. Che aumentano a ogni errore e non diminuiscono quando salva il risultato. Ma ci si dimentica troppo spesso che la storia del calcio è costellata di papere e di prestazioni buone e meno buone, soprattutto per un ruolo determinante come il portiere.
Ci si dimentica che Posavec è in ottima compagnia. Se guardiamo questo video (in fondo all’articolo) dove appaiono mostri sacri del calcio come Buffon (e altri) possiamo rinfrescare la memoria. Nel video, papere colossali persino di Donnarumma, che oggi vale una fortuna e anche più.
La Juventus (o il Parma qualche tempo prima) avrebbe dovuto togliere Buffon dal campo? Lo avrebbe dovuto cedere quanto prima al migliore offerente? Se Buffon avesse giocato al Palermo, forse sarebbe successo. Almeno ad ascoltare le migliaia di “esperti” del pallone, in questi tempi e in altri tempi. Salvo poi a lamentarsi per aver ceduto troppo presto un campione (parlando di Buffon).
Cito solo due esempi realmente accaduti a Palermo: Sirigu e Dybala. A torto criticati oltremodo a Palermo, e invece esplosi ben oltre le aspettative di molti, compresi giornalisti nazionali.
Non è detto che Posavec esploderà, lasciando il segno in rosanero come un Mattrel, un Anzolin o un Fontana. Le sue chances scendono sempre più, qualsiasi cosa faccia, peggio quando sbaglia. Ma è certo che eccessive critiche non portano a nulla se non a problemi. E, chissà, potrebbero portare a rimpianti, come è stato per Dybala, Sirigu e molti altri.
Fare giocare ancora Posavec nonostante l’ambiente? Un dilemma tutto papere, parate e Palermo. Ovvio, l’allenatore rosanero Bruno Tedino ne capisce di più della stragrande maggioranza dei non-allenatori, oltre a conoscerne condizioni fisiche e mentali. Forse sarebbe giusto lasciar decidere a Tedino evitando di dar consigli per una o l’altra decisione. Ma, certo, il calcio è bello anche nel bar. A patto che non si esageri.
https://youtu.be/MuZpuK-u28w