Un progetto “sonoro” dedicato da Alessandro Librio alla sua città, dopo avere fatto tappa a Venezia, all’interno del percorso arabo-normanno dell’Unesco. Terzo atto, in programma nella Grande Mela, con il suono dei mercati storici del capoluogo siciliano
di Gilda Sciortino
Sarà una delle più grandi installazioni sonore urbane mai realizzate, quella che l’ericino Alessandro Librio dedicherà a Palermo, sua città d’adozione, facendola svegliare con i suoni dei suoi due storici fiumi, il Kemonia e il Papireto, che scorrono sotterranei lungo l’asse della città.
Dalle 5 del mattino e sino alla stessa ora di lunedì 4, l’artista riporterà in superficie il suono dei due fiumi, facendo scorrere il tutto lungo il percorso arabo-normanno dell’Unesco. Coinvolti oltre 2.900 metri di percorso sonoro, un’area di ben 728.296 mq chiusa al traffico per 24 ore, con 148 speakers e 3 chilometri di cablaggio elettrico.
«La voce fluviale della città – spiega Librio – riemergerà a livello dell’attuale tracciato viario, tornando a occupare per un solo giorno il letto naturale dei due fiumi e riconsegnando a cittadini e visitatori il paesaggio sonoro urbano della Palermo della fine del ‘500, quando i due corsi d’acqua sparirono dalla superficie».
A curare “Palermo a Palermo. Il suono dei fiumi” – progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario e Archivio cittadino, e organizzata da Nero’, con il sostegno di Fam Fabbriche Chiaramontane, N38E13 e Curva Minore – è Giusi Diana per la quale si tratta di “uno scavo nella memoria geologica della città che è anche una riappropriazione della sua storia e dei suoi miti fondativi, quelli legati all’acqua, coniugando con grande poesia i temi ambientali con quelli di educazione al paesaggio sonoro e visivo”.
C’è, però, di più. Perché sino al 27 ottobre all’Archivio Storico Comunale e nella Chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano, proprio all’interno del complesso monumentale della Biblioteca Comunale da poco restaurato su progetto dell’Arch. Stefania Leone – peraltro entrambe ricadenti in prossimità dell’antico corso del Kemonia – sarà allestita una mostra storico-documentaria e artistica che approfondisce il tema, realizzando un fitto dialogo tra il contesto storico-architettonico, le collezioni e le opere appositamente realizzate da Librio, tra cui alcune installazioni site-specific, dei video, una serie fotografica scattata alla foce dei fiumi e alcune opere grafiche realizzate su tela grezza.
La sezione della mostra ospitata presso l’Archivio Storico ruoterà concettualmente intorno ad alcuni dipinti settecenteschi conservati al suo interno: i “Quadroni delle Acque” di Giovan Battista Cascione (1729-1790), regio architetto del Senato palermitano, provenienti dal Palazzo di Città, raffiguranti, tra gli altri, il corso del fiume Gabriele e dell’Uscibene; un dipinto conservato nella Sala Almeyda, la “Pianta della Palermo Antica” del cartografo Domenico Campolo, che rappresenta la ricostruzione dell’antico corso dei fiumi Kemonia e Papireto, all’interno della città medievale, opera commissionata dal Senato palermitano in occasione del terremoto del 1726.
La mostra si inaugurerà domenica 3 settembre, alle 10 all’ Archivio storico mentre alle 11 alla Biblioteca Comunale. Si potrà, poi, visitare il lunedì e venerdì dalle 9 alle 13, mentre il mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 17.30.
“Palermo a Palermo, Il Suono dei Fiumi” è il secondo capitolo della “Palermo Sound Trilogy” di Alessandro Librio, inaugurata dall’artista nel 2011 in occasione della 54sima Esposizione Internazionale d’Arte “La Biennale di Venezia” con l’installazione sonora “Palermo a Venezia”, in cui i suoni ambientali del capoluogo siciliano, caratterizzati dal traffico automobilistico, nell’arco di 24 ore venivano trasferiti in tempo reale tra le silenziose calli veneziane, con un effetto di straniamento causato dalle differenti modalità di spostamento degli abitanti.
È, però, già in fase di progettazione, il terzo atto della trilogia che coinvolgerà oltreoceano la città di New York.
«La contaminazione tra paesaggi sonori urbani, come già avvenuto a Venezia – afferma Alessandro Librio. ritornerà nel terzo e ultimo atto della Trilogia, “Palermo a New York”, previsto per il 2018 nella città americana, in cui il suono diventa parola e viceversa. Se a Venezia l’attenzione era sul paesaggio sonoro urbano – il traffico automobilistico- e a Palermo su quello naturale con il suono dei due fiumi che scorrono sotterranei, a New York sarà sul paesaggio antropico. Porterò, infatti, il suono dei mercati storici del capoluogo siciliano».
Le varie fasi della “Trilogia” saranno presentate anche all’interno del percorso espositivo, in mostra attraverso una versione site-specific dell’installazione sonora “Palermo a Venezia”, allestita nella chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano.
In copertina, un dettaglio della fontana di piazza Pretoria che simboleggia i quattro fiumi storici di Palermo: Kemonia, Papireto, Gabriele e Maredolce.