di Gabriele Bonafede
Il Palermo si arrende solo ai calci di rigore e passa il turno il Cagliari. I rosanero continuano a convincere sul campo, giocando alla pari contro una squadra di serie A. Il Palermo, almeno nel calcio di precampionato, sembra una bella squadra.
Ma la cosa più bella di questo Cagliari-Palermo di coppa Italia è il gioco di Nino La Gumina. È quando Tedino manda Nino in campo al posto di Trajkovski, passando dal 3-5-1-1 al 3-5-2, che il Palermo cresce, segna, diverte. Ed è così che vince fuori casa per 1-0, nei sessanta minuti che vedono La Gumina in campo dal 60’ al 120’.
È La Gumina che segna il gol del Palermo, il primo con la sua maglia rosanero in prima squadra, grazie a una preziosa ripartenza di Aleesami. L’esterno rosanero corre veloce e cerca la punta smarcata in area. Nino cammina che sembra un uomo, con le scarpette di gomma dura. Ventun anni e il cuore pieno di paura? Nino tocca la palla, ed entra in rete.
La Gumina aveva sbagliato un calcio di rigore nella partita precedente. Ma Nino non ha paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
Nino ha capito fin dal primo momento, l’allenatore sembra contento e allora ha messo il cuore rosanero dentro alle scarpe. E ha corso più veloce del vento.
Ha preso più di un pallone che sembrava stregato, accanto al piede rimaneva incollato, entrò nell’area, tirò attento a guardare ed il portiere non lo poté parare.
Si arriva ai calci di rigore, già sbagliati due dai suoi compagni, e il suo nella partita precedente. Ma Nino non ha paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. Nino tira con tutti a guardare e il portiere non lo può parare.
Il ragazzo si farà, è biondo e le labbra sono ridenti. Questo altro anno giocherà con la maglia numero venti.