di Gabriele Bonafede
Continua la telenovela infinita tra Zamparini e i “tifosi” del Palermo calcio: adesso sfocia in ulteriori proteste clamorose e soprattutto nel boicottaggio della campagna abbonamenti. O, per lo meno, nella decisione di non abbonarsi presa da molti singoli tifosi.
Tutto ciò, nonostante una serie di acquisti di categoria, soprattutto quel Coronado che ha trasformato il Trapani della scorsa stagione da cenerentola del campionato a treno di punti, sfiorando la salvezza. Purtroppo andata in fumo nelle ultime due partite. Nelle quali, guarda caso, ai trapanesi mancò proprio il fantasista brasiliano adesso in rosanero.
Nemmeno il mantenimento, per lo meno finora, di Nestorovski e Rispoli, fa recedere una larga parte di tifosi, in particolare quelli organizzati, dal proposito di contestare ferocemente il patron friulano e la squadra. Molti sostengono che alla fine saranno ceduti pure loro…
E allora? Ancora manifestazioni nelle pubbliche piazze e davanti agli allenamenti, con coloriti (e colorati) manifesti in città, con blitz al campo d’allenamento e allo stadio e, soprattutto, con un continuo bombardamento sui social.
Per quanto riguarda la campagna abbonamenti lanciata dalla società di via del Fante, i tifosi non hanno tutti i torti già sui prezzi: appaiono un poco alti, vista la situazione. Chi si abbona rischia d’essere penalizzato dal punto di vista economico, oltre al prospettarsi di un campionato in categoria inferiore, dopo una retrocessione spaventosa e i mille quesiti sulla proprietà.
Il rinnovo per gli abbonati della scorsa stagione al prezzo più basso, la curva, costa 135 euro. Ciò significa, che per ognuna delle 21 partite, l’abbonato “fedele” che rinnova paga in anticipo circa 6 euro e 30 centesimi a partita per un posto in curva. Peggio ancora va per chi vorrebbe stipulare un abbonamento nuovo che, sempre in curva, costa 150 euro. Ovvero, 7 euro e 14 centesimi a partita.
A questo punto, per rendere l’abbonamento conveniente, sul solo piano dei costi e senza contare il resto, il biglietto in curva dovrebbe essere fissato ad almeno 8 auro. In effetti, nell’ultima stagione in B, i prezzi per lo stadio Barbera erano di 9 euro per le curve. Ma sarà così anche per l’imminente stagione 2017-2018 in B? Basti pensare che, anche in serie A, nelle deludenti stagioni ci sono stati spesso prezzi di 5 euro. E persino meno per donne e ragazzi, nelle settimane di maggiore crisi o a retrocessione avvenuta.
Ancora non si sa, ma sembra difficile che in una situazione di aperta contestazione si riempia lo stadio Barbera anche con biglietti a soli 4-5 euro per le curve. A meno che la squadra non disputi una stagione quanto meno scoppiettante, sia pure con avversari che non sono i grandi club italiani.
Nel caso in cui la società riuscirà a mantenere un prezzo-base delle curve a 9 euro, va detto per chiarezza, l’abbonamento è ancora economicamente conveniente. Perché comprando i biglietti di volta in volta si arriva a 9 x 21 = 189 euro. Con gli attuali prezzi di abbonamento ci sarebbe dunque uno sconto del 20% circa per i nuovi abbonati e del 28,5% per i rinnovi. Ma ciò presuppone, come detto, un campionato di vertice e anche bel gioco… oppure la cessione della società da parte di Zamparini.
Va anche detto che la contestazione dei tifosi, e il conseguente boicottaggio presente sui social, non sembra motivata dal solo prezzo degli abbonamenti. Piuttosto viene da lontano. Ed è dovuta a tanti motivi, prima tra tutti la bassissima considerazione dell’attuale proprietà. Che molti tifosi mostrano ormai da mesi, se non anni, con commenti, cori e striscioni pesanti nei confronti di Zamparini “reo” di “maltrattare” i palermitani non mettendo più in campo le corazzate che hanno sfiorato qualificazione in Champions e Coppa Italia alcuni anni fa.
Zamparini è contestato soprattutto per aver fatto “false promesse”, venduto i migliori pezzi della rosa di anno in anno, gestito il club “senza rispetto” per Palermo, “non voler vendere” la società, utilizzare il club “a proprio uso e consumo”, aver illuso con una squadra non competitiva nella scorsa stagione, aver cambiato troppo e troppi allenatori, fare da padrone assoluto, etc., etc.
Un altro motivo, nell’immediato, è comunque la bassa considerazione della rosa di giocatori che si forma a fatica tra le mani del nuovo allenatore Tedino. Nonostante due prime amichevoli relativamente convincenti (13-2 contro i dilettanti del Bad e 5-0 contro ND Ilirija 1911 che milita nella serie B slovena), molti giudicano la prima squadra al di sotto delle aspettative e lontana da prospettive di promozione.
Il boicottaggio più evidente e forse più “efficace”, e comunque legittimo dal momento che si è liberi di dare fiducia o meno a una squadra, si conferma dunque sulla campagna abbonamenti. Su questo piano, non si tratterebbe di una prima volta per un club italiano. Ci sono stati tanti altri esempi. Molti dei quali hanno però dato torto ai tifosi.
Il più eclatante fu quello del Napoli della stagione 2015-2016. A settembre 2015 il presidente De Laurentis aveva raccolto solamente 4000 abbonati circa per il San Paolo di Napoli. Un numero vergognoso per uno stadio di 80000 posti e un club così amato dai napoletani.
Motivo? L’ingaggio di Sarri quale allenatore (!), proveniente da un’ottima stagione ma alla guida del piccolo Empoli. Anche la campagna acquisti fu considerata malamente dai tifosi napoletani, nonostante Higuain fosse mantenuto in squadra insieme a Callejon e Hamsik. I tifosi napoletani criticavano anche l’ingaggio, ad esempio, di Allan e Hysaj.
Ebbero torto marcio i tifosi napoletani che non vollero abbonarsi. Perché il Napoli del 2015-2016 è stata probabilmente la migliore e più spettacolare squadra messa in campo dai partenopei dai tempi dello scudetto di Maradona in poi. Il Napoli dei 4000 abbonamenti lottò a lungo per il titolo, sfumato per un paio di partite dall’arbitraggio molto dubbio. E si classificò secondo, centrando la qualificazione diretta in Champions. Higuain segnò qualcosa come 36 reti in 35 partite, stabilendo il record assoluto quale capocannoniere in serie A. I tanto vituperati Allan e Hysaj disputarono un signor campionato. Per non parlare di Sarri, consacrato quale uno dei migliori allenatori d’Europa…
Un’altra forte contestazione sulla base del calciomercato estivo fu portata avanti a fine estate scorsa dai tifosi dell’Atalanta. Un club che proprio in quella stagione ha disputato il miglior campionato della propria storia.
Un altro esempio clamoroso fu il Taranto messo insieme, in serie B, nel 1979. Lo ricordiamo solo noi vecchietti da stadio. Stavolta la situazione fu opposta: grandi acquisti per centrare la promozione e tifosi convinti di avere una squadra potentissima. Fioccavano gli abbonamenti perché i pugliesi in estate avevano “rotto il salvadanaio” acquistando gli attaccanti Quadri e Roccotelli dall’Ascoli, allora in serie A, e tanti altri giocatori “sicuri” per centrare la promozione. Fu una delusione spaventosa, con i rossoblù che si dovettero accontentare della salvezza raggiunta all’ultima giornata.
E chi non ricorda l’Inter dei grandi proclami, con spese pazze, titoloni sui giornali, abbonamenti a go-go e campionati deludenti?
I casi, insomma, sono molti. A testimonianza di una limitata capacità, per chiunque, nel giudicare in anteprima la qualità della rosa di giocatori messa in campo a inizio stagione.
Non si sa quale tipo di campionato farà il Palermo 2017-2018, ma non è certo sul giudizio “tecnico” dei tifosi, e spesso degli addetti ai lavori, che si possono fare previsioni. Napoli docet.
Foto di Maradona con la coppa Uefa tratta da Wikipedia. Di sconosciuto – Giovyandry.blogspot.it [collegamento interrotto], Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4526552
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