Prosegue il percorso di Animaphix, Festival Internazionale del film d’animazione, verso nuove visioni, nuove prospettive di un cinema inatteso e coinvolgente. Quest’anno giunge alla terza edizione, dal 27 al 30 luglio a Villa Cattolica, sede del Museo Guttuso, a Bagheria
di Gabriele Bonafede
L’entropia è “una funzione crescente della probabilità che un sistema si trovi in un determinato stato macroscopico, per cui i sistemi isolati evolvono spontaneamente verso le configurazioni a entropia maggiore, che sono quelle con un grado minore di ordine.”
In Sicilia, ci sono città, come Bagheria, dove c’è una specie di entropia dell’urbanistica, o dell’architettura. Splendidi scenari, ville grandiose, punti di incontro eccezionali, che si mescolano in un disordine creato dalla nota situazione d’abusivismo generalizzato. Un grado sempre minore di ordine? Apparentemente sì. Ma alcune iniziative, alcune storie note e meno note di Bagheria e dei bagheresi, sembrano costruire arte sull’entropia di Bagheria… mi si perdoni la rima.
Forse, ma solo inconsciamente, è stata questa l’intuizione di Rosalba Colla che ha creato e cresciuto Animaphix, il Festival Internazionale del film d’animazione che giunge alla III edizione proprio a Bagheria, precisamente a Villa Cattolica, dal 27 – 30 luglio 2017.
“Non ci avevo pensato, ma la relazione tra questo Festival e una ricostruzione artistica partendo dall’entropia mi sembra interessante”, ammette Rosalba Colla alla presentazione di Animaphix 2017 avvenuta oggi alla sede del Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) di Palermo.
Ardito proposito su ardita considerazione, ammettiamo noi. Ma, in alcune scene del film dedicato alla propria città, Baarìa, dal premio oscar Peppuccio Tornatore, quella piccola trottola d’altri tempi sembra girare al centro del mondo “entropico” di Bagheria.
E un festival fatto da decine di opere in disegni animati, d’animazione, e soprattutto “dipinti animati” tutti di corta durata, e provenienti da tutto il mondo, sembra partire dall’“entropia bagherese” per arrivare a un percorso artistico opposto: quello della costruzione di una scena, di un cammino, di una rivelazione che ponga l’arte al centro del caos. E ci accompagni verso la diffusione e l’ampliamento dell’informazione visiva e filosofica più coinvolgente. Quella svolta dall’arte del cinema.
Nella teoria dell’informazione, infatti, entropia rappresenta quanto è d’impedimento alla chiarezza e univocità del messaggio; maggiore è l’entropia, minore è la quantità di informazione. Con Animaphix, c’è la sensazione di voler ribaltare il tutto. Di creare quindi arte collegata a informazione, anche la più personalizzata e intima, attraverso le opere d’animazione. Così da espandere la comunicazione e la conoscenza, persino di mondi lontani. Anche qui, l’ardito parallelismo, regge. Per lo meno sotto forma d’intuizione, o di sogno.
Si parte dal caos di Bagheria, dunque? Forse. Ma è una cittadina che tuttavia mantiene alcuni punti fermi “Sappiamo che è difficile attrarre turismo a Bagheria, anche se ci sono monumenti fondamentali nella storia dell’architettura siciliana” conferma il sindaco Patrizio Cinque, che ci tiene a presenziare non solo come patrocinio ma con l’esserci personalmente. “Abbiamo l’Aspra, la parte marina della città, le grandi ville settecentesche, l’archeologia di Solunto, ma soprattutto una storia di uomini del cinema e della letteratura, come Dacia Maraini, Ignazio Buttitta, Peppuccio Tornatore e tanti altri che sono un patrimonio. Ma sono andati via. È di nuovo qui che invece vogliamo far tornare l’attenzione e puntiamo molto su questo festival e sul recupero della nostra storia artistica”, precisa.
Non a caso, Animaphix si svolge a Villa Cattolica, una delle ville settecentesche di Bagheria che segnano il paesaggio dei punti artistici immersi nel caos apparente dell’“architettura spontanea” a passo di boom edilizio e inosservanza (o mancanza) delle regole.
Il trailer del festival è di ferma dolcezza. Che si apre e conclude in soli 43 secondi con un femminile volo d’intesa.
Unico Festival in Sicilia ad essere dedicato interamente al cinema d’animazione, Animaphix appare già ben strutturato e con le idee chiare. Il programma è succulento, perché si prospetta denso di temi ed emozioni, per un pubblico adulto ma anche per i ragazzini.
Cuore del programma sarà il concorso Short Film Competition, sezione composta da venti cortometraggi quasi sempre di produzioni indipendenti e provenienti da tutto il mondo, il cui vincitore sarà decretato dalla giuria internazionale formata da Matilda Tavelli (co-direttriceartistica Animatou – International Animation Film Festival di Ginevra); Giannalberto Bendazzi (storico e critico cinematografico); Piotr Dumała (regista). Il premio della giuria sarà affiancato da quello del pubblico che ogni sera sarà invitato a dare la propria preferenza.
La selezione presenterà una concentrazione di opere che affrontano tematiche sociali molto delicate, in grado di riflettere la contemporaneità, la sofferenza dei singoli, la violenza sulle donne o sui più deboli. Come afferma la direttrice artistica, Rosalba Colla “L’arte dell’animazione diventa il riflesso di una società la cui percezione emotiva viene straordinariamente sconvolta da “quadri” animati. Così mi piace definire un certo tipo di animazione che parte proprio dall’artigianalità, da matite, gessetti, chine, carboncini, pennelli, raschietti, plastilina, etc., per plasmare la materia che diviene arte in movimento”.
Il concorso sarà aperto dal corto in anteprima nazionale My Mamma is bossies (Sud Africa, 2017) di Naomi van Niekerk. Un film-poesia malinconico e in bianco e nero, realizzato con sabbia e silhouette, che parla della perdita di una madre e della relazione imperfetta tra madre e figlia. Sempre in anteprima nazionale e in competizione The Crossing (Australia, 2016) di Marieka Walsh, animazione in stop motion creata con sale e sabbia, che racconta la storia di un capitano di mare che rischia le vite dei suoi uomini quando decide di cambiare rotta, portando la sua nave attraverso una violenta tempesta.Dopo il disastro, viene perseguitato dalla sua decisione e lotta per la sopravvivenza del corpo e della mente.
Fa parte della giovane tradizione di animazione documentaristica, Broken – The Women’s Prison at Hoheneck (Germania, 2016) di Volker Schlechte Alexander Lahl, anch’esso in anteprima nazionale, che si sofferma sulla storia di Gabriele Stötzer e Birgit Willschütz, prigioniere politiche a Hoheneck Castle, la più famosa prigione femminile nella Germania Est. La loro è una storia di celle sovraffollate, gerarchie dispotiche, quotidianità spietata e degli effetti permanenti dell’incarcerazione. Il cortometraggio è realizzato con estratti audio di interviste originali a un’animazione astratta e monocromatica.
Ospiti d’onore della terza edizione di Animaphix saranno due maestri del cinema d’animazione internazionale, il regista polacco Piotr Dumała e lo svizzero Georges Schwizgebel, accomunati da filmografie di matrice autoriale e artigianale, ognuna secondo la propria cifra stilistica. Ad entrambi sarà dedicata una retrospettiva che aprirà le quattro serate del Festival e una Carte blanche che rappresenterà un’importante occasione di approfondimento e confronto con gli autori.
Il Festival ogni sera aprirà le sue proiezioni con il trailer realizzato da uno dei più talentuosi registi e video artisti italiani, Rino Stefano Tagliafierro, che parte dall’elaborazione digitale dell’immagine del manifesto realizzata dall’illustratrice Rosalba Corrao, per dare vita ad una “donna alata” fissa e congelata nella sua austera compostezza.
Diverse saranno inoltre le attività formative che spazieranno dai focus alle masterclass, fino aiworkshop e alle proiezioni per i bambini e le famiglie: alla Svizzera, paese ospite d’onore, sarà riservato un ampio spazio attraverso un focus su una selezione di cortometraggi svizzeri, introdotti da Matilda Tavelli, direttrice del festival Animatou di Ginevra; alle generazioni in formazione sarà dedicata la sezione Future con un focus sul Centro Sperimentale di Cinematografia, a cura diChiara Magri, coordinatrice del CSC di Torino, in compagnia delle registe e animatrici Angela Conigliaro, Margherita Greta Clemente e Alice Buscaldi.
La sezione History of Animation vedrà protagonista uno dei maggiori storici e critici cinematografici, Giannalberto Bendazzi, che ripercorrerà, attraverso una masterclass le pietre miliari del cinema d’animazione mondiale; mentre Stefano Sasso, talentuoso sound designer italiano, che ha collaborato con diversi registi nazionali e internazionali, tra cui Simone Massi, condurrà Soundscapes, masterclass sul sonoro nell’animazione.
La Queer Animation, sarà invece al centro della sezione dedicata ai film a tematica Lgbt sulle differenze d’identità e orientamento sessuale, realizzata in collaborazione con il Sicilia Queer FilmFest.
Spazio anche alle attività formative per i più piccoli con il Cine – Kids e il workshop innovativo e sperimentale, Onde Animate, condotto da Eleonora Lambo, membro del collettivo Fixsix di Palermo – Ambrugo e Andrea Martignoni, sound designer ed esperto di animazione, membro dell’associazione Ottomani di Bologna.
Ultimo, ma non per importanza, è un workshop professionalizzante sulla creazione di video musicali con la tecnica del rotoscopio, Rotoscoping Life, condotto dal regista emiliano Michele Bernardi, già ospite di Animaphix nella scorsa edizione. Il lavoro finale del workshop sarà mostrato nella serata conclusiva del Festival.
Animaphix chiuderà la sua terza edizione con Confino di Nico Bonomolo, cortometraggio selezionato in diversi festival internazionali, inserito nella long list per i Premi Oscar 2018, candidato ai Globi d’Oro 2017 e vincitore del Premio per il miglior cortometraggio +18 e del Premio Amnesty International alla 47esima edizione di Giffoni Film Festival.