Un video shoccante dell’Associazione Comitati Civici di Palermo mostra il Parco della Favorita di Palermo in spaventoso abbandono nonostante i proclami dell’amministrazione
di Gabriele Bonafede
La Favorita di Palermo potrebbe essere un fiore all’occhiello per la città, un grande polmone verde alle falde di Monte Pellegrino a servizio di 700 000 residenti più eventuali turisti. Il Parco, tra Palermo città e Mondello, è conosciutissimo da tutti, palermitani e non, turisti di passaggio e italiani che magari non sono mai stati in Sicilia. E non solo per via dell’antico stadio di calcio una volta conosciuto come “La Favorita”.
Era il noto parco realizzato da Ferdinando III di Borbone con annesso “Casino cinese” e altre opere artistiche. Oggi, nonostante i proclami dell’amministrazione, è di fatto abbandonato a se stesso. Un tesoro immenso, storico, naturale e di leggenda che rischia tantissimo, come dimostra un filmato realizzato dall’Associazione Comitati Civici di Palermo.
Per chi, non essendo palermitano, non conoscesse questo Parco, riporto le brevi note di Wikipedia:
“Situato ai piedi del monte Pellegrino, è il grande parco creato nel 1799 da Ferdinando III di Borbone, quando la Rivoluzione Partenopea, spinta dalle truppe napoleoniche, lo cacciò da Napoli (ove regnava col nome di Ferdinando IV). Sembra che il sovrano volesse riprodurre le bellezze della reggia di Portici. Comunque non si fece scrupolo di espropriare tutta una serie di terreni, per realizzare il suo progetto: un parco di circa 400 ettari che fu chiamato la Reale Tenuta della Favorita.”
“La Favorita fu nello stesso tempo un parco ove godere il fresco nelle afose giornate estive, un luogo per esperimenti agricoli con grandi coltivazioni di agrumi, olivi, frassini, noci e sommacco, e una riserva di caccia. Ferdinando era un appassionato cacciatore e, tra i sentieri del parco, cacciava fagiani, pernici, beccacce e i conigli che popolavano la fitta boscaglia di leccio e lentisco.”
Dai palermitani il Parco della Favorita è utilizzato in vari modi, a partire dai sontuosi “pic-nic” per Pasqua e altre feste “comandate”, per attività di sport dilettantistico, per altre “attività” molto meno nobili e assimilabili a quelle del Bois de Boulogne o del Grande Raccordo Anulare e, ultimamente, per passeggiate in bicicletta.
Di solito tutto succede al limite dei viali percorribili dalle automobili o poco più. In realtà il Parco è molto grande e in larghissima parte inutilizzato. Anche perché, a parte la “fodera” esterna più o meno manutenuta, è in uno stato di spaventoso abbandono. Dopo l’incendio dello scorso anno, che lo ha interessato a partire da Monte Pellegrino, le cose sono peggiorate. Ci sono adesso larghe parti di agrumeto bruciate e mai recuperate.
Il video dell’Associazione Comitati Civici di Palermo, realizzato pochi giorni fa (e visibile alla fine di questo articolo), narra la triste realtà di oggi, nonostante i proclami e la superficiale bellezza laddove, come a Villa Niscemi sede del Sindaco di Palermo, c’è la dovuta cura.
Eloquenti le immagini, accompagnate da un commento preciso, puntuale e contestualizzato.
“Addentrarsi nella Real Tenuta della Favorita può riservare delle amare sorprese. Dopo le dichiarazioni lette sulla stampa sulla bonifica del Parco, sulle tante iniziative volte al rilancio del polmone verde della città di Palermo, iniziative che dovevano restituire ai cittadini un ampio spazio verde in condizioni di vivibilità, non ci aspettavamo certo di trovare quello che stiamo vedendo in queste immagini.”
E ancora:
“L’agrumeto che si estende alle spalle di Villa Niscemi, residenza del nostro Sindaco, una volta, quando era affidato ai gabellotti, era rigoglioso ed innaffiato regolarmente. Oggi appare devastato dal fuoco, presumibilmente quello che l’anno scorso ha colpito il Monte Pellegrino. Da allora non è stato fatto nulla per il recupero, ed ora appare immerso nella desolazione, un groviglio di rami secchi e tronchi bruciati.”
Qui lo stridore tra la facciata esterna del Parco e la dura realtà interna. Semplicemente incredibile:
“Differente è la situazione della Villa Niscemi, ben curata e con le piante lussureggianti, ma basta uscire dal cancello ed addentrarsi nel Parco riservato ai cittadini per trovare un altro mondo, con sterpaglie e rovi ovunque.”
Da notare anche che l’acqua ci sarebbe, ed anche gli impianti per irrigare. Ma ancora una volta: “Da una fontana rotta vediamo zampillare e disperdersi per terra l’acqua, quella che manca agli agrumi.”
“Vicino alle Scuderie si notano gli alberi non potati e con parecchi rami secchi. Mentre l’agrumeto sta morendo a causa della mancata irrigazione, e la stessa sorte stanno subendo i nespoli, che fine avrà fatto l’impianto di irrigazione, predisposto ma forse mai attivato dagli operai? Ovunque è una desolazione, fra alberi non potati, siepi cresciute in modo disordinato, ramaglie disseminate per i viali, erbacce e sterpaglie in crescita selvaggia.”
E non basta, l’abbandono generalizzato fa oggi della Favorita un vero e proprio vivaio dell’alianto, una pericolosissima pianta infestante che aggredisce ogni giorno l’intera città di Palermo, mangiando edifici e monumenti centenari:
“In tutto questo abbandono trionfa una sola pianta, l’unica che non dovrebbe assolutamente essere presente in questo Parco: l’ailanto, detto “albero del paradiso”. Questa pianta è fortemente infestante ed in effetti di paradisiaco non ha nulla, in quanto si tratta di una temibile pianta, estremamente invasiva ed estremamente resistente all’inquinamento. Si fa spazio fra le altre piante con le sue radici invasive, radici che danneggiano le altre specie presenti sul territorio, in quanto emettono sostanze tossiche per arbusti ed erbe. Può raggiungere 25 metri di altezza in poco tempo e con i suoi rizomi raggiunge la vegetazione circostante fino a 15 metri di distanza, avvelenandola. Lo vediamo persino a ridosso delle Scuderie.”
Il filmato, infine, ci fa addentrare negli anfratti più nascosti:
“Addentrandoci verso il lato che costeggia Monte Pellegrino vediamo un manufatto, non si sa risalente a quando né da chi sia stato costruito, utilizzato come deposito di vasche da bagno, detriti vari, guaine, ramaglie e spazzatura, oltre che il solito devastante ailanto.”
E ancora, tesori abbandonati, nonostante la pubblicità dell’amministrazione:
La fontana d’Ercole appare totalmente priva d’acqua ed in stato di abbandono, come sempre. Lo scorso agosto, un anno fa, leggevamo che t” alla presenza del vicesindaco e assessore alla Riqualificazione Urbana e Infrastrutture Emilio Arcuri e del presidente della Re.se.t. Antonio Perniciaro Spatrisano, sarà riconsegnata alla cittadinanza la fontana, al termine dell’intervento di manutenzione ordinaria progettato e diretto da tecnici dell’Ufficio Città Storica ed eseguito a cura della restauratrice Serena Bavastrelli, che ha coordinato la squadra di operatori Re.se.t. appositamente formata dall’Amministrazione Comunale”.
“Ma le immagini girate oggi raccontano un’altra realtà. – chiosa il commento del filmato – le immagini parlano di incuria, di gestione a “macchia di gattopardo”, come dice qualcuno, per fare in modo che sembri che qualcosa cambi, ma in realtà tutto resta come è sempre stato.”
Questo filmato è solo uno dei numerosi realizzati dal canale dell’Associazione Comitati Civici di Palermosu youtube. Che parlano di una Palermo bella ma troppo spesso abbandonata, autolesionisticamente maltrattata, informando su tanti luoghi e situazioni assolutamente inaccettabili. Basta andare sul canale che ha pubblicato il video (ma anche altri canali youtube) per rendersene conto.
E non solo la favorita