Lettere, inediti, manoscritti e due mostre nella casa natale per rendere omaggio al grande drammaturgo siciliano, compreso l’originale del testo pagliacciate quando fu insignito del Premio Nobel
di Gilda Scortino
Un semplice foglietto, sul quale batté a macchina 27 volte la parola Pagliacciate, insieme alla nota del figlio Stefano a piè di pagina con la data (1934), è uno dei pezzi più importanti della mostra allestita nella Casa Natale di Luigi Pirandello, in contrada Caos, che ha riaperto al pubblico mercoledì 28 giugno, proprio nel giorno in cui cade il 150° anniversario della nascita dello scrittore, avvenuta tra queste mura nel 1867.
Un pizzino, quello in cui Pirandello scrisse Pagliacciate, pagliacciate e ancora pagliacciate… dinanzi a fotografi e operatori, accorsi nella sua abitazione romana alla notizia che il drammaturgo agrigentino aveva appena vinto il Premio Nobel. Sembra, dunque, che non sia stato soltanto Bob Dylan ad accogliere in maniera non ortodossa la notizia del riconoscimento dell’Accademia svedese, vostop che a farlo 150 anni prima è stato il grande scrittore agrigentino.
Dopo un restyling durato poche settimane, riallestita e sistemata secondo un percorso storico e didattico – e in attesa del grande progetto di riconfigurazione finanziato dal Patto per il Sud – la Casa Natale si prepara anche ad accogliere il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ufficiale il prossimo 6 luglio.
«Per i 150 anni della nascita di Luigi Pirandello – afferma l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana Carlo Vermiglio – abbiamo promosso, con il Polo Museale e la Soprintendenza di Agrigento, un articolato programma d’iniziative che intende rilanciare e valorizzare le collezioni e i luoghi legati allo scrittore. A partire dalla Casa Natale, riaperta al pubblico con una nuova esposizione: uno spazio fortemente evocativo e radicato nel territorio in cui si intrecciano in un’efficace sintesi narrativa, parole e immagini, letteratura e paesaggio, emozioni e atmosfere. La presenza del Presidente della Repubblica in questi luoghi non solo ci onora, ma sottolinea la forza e l’attualità del pensiero dello scrittore agrigentino, che ancora oggi ci provoca e ci interroga sulle ragioni dell’esistenza umana e sulla ricerca di valori autentici».
Tante le manifestazioni in programma, facenti parte di un ricco carnet di iniziative che sono state pensate in occasione della celebrazione del 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello, promosse dalla Soprintendenza di Agrigento e dal Polo Museale di Agrigento.
«Un appuntamento importante, quello che siamo stati chiamati a celebrare, al quale abbiamo risposto operando in piena sinergia con la Soprintendenza ed elaborando un fitto programma di appuntamenti culturali che speriamo incontreranno il favore del pubblico – interviene Gioconda Lamagna, dirigente del Polo Culturale di Agrigento – Eventi di vario genere che coinvolgeranno, per quanto riguarda i siti del Polo culturale, non solo la Casa natale, luogo pirandelliano per eccellenza, ma anche il Museo archeologico “Pietro Griffo”, in contrada S. Nicola, dove tra l’altro verrà riproposta, nell’originaria ambientazione pensata da Pirandello, la “Sagra del Signore della Nave”».
Due le mostre che si inaugureranno, frutto di un complessivo riallestimento dei materiali disposti secondo un percorso scientifico ragionato: “Viaggio tra identità e memoria attraverso i dipinti della famiglia Pirandello”, a cura della soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento, Gabriella Costantino, al piano terra; e “Luigi Pirandello. Informazioni sul mio involontario soggiorno sulla terra”, a cura di Armida De Miro, Cristina Iacono e Stefano Milioto, al primo piano.
La prima illustra la produzione pittorica della famiglia Pirandello, ovvero di Luigi, Fausto e dei fratelli del drammaturgo, Rosolina, Giovanni e Innocenzo: prove ed espressioni pittoriche fortemente legate alla storia e all’identità della famiglia; ritratti, paesaggi, interni, ognuno dei quali aggiunge un importante tassello alla conoscenza di originali figure intellettuali. Oltre a Luigi e Fausto, ecco Rosolina, precoce e prolifica pittrice per vocazione, autrice di paesaggi e ritratti dallo stile consapevolmente ispirato al grande ‘800 e primo ‘900. Arricchiscono la collezione della Casa Natale, insieme a un autoritratto dello stesso Luigi, un bellissimo pastello espressionista del ciclo Bagnanti di Fausto del 1962, un dipinto di Giovanni e due affreschi di tema paesaggistico nel sovraporta dipinti da Innocenzo.
«Un programma di eventi di grande valenza culturale – spiega Gabriella Costantino, soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento – elaborato in proficua collaborazione con il Polo Museale. L’omaggio che rendiamo è a una peculiarità culturale della famiglia Pirandello, legata alle arti visive, che intende portare anche alla fruizione del pubblico gli aspetti meno conosciuti dello scrittore, pittore colto e raffinato interprete di intimisti ritratti familiari e di paesaggi evocati secondo un solido stile novecentesco legato alla pittura post-Cezanniana degli artisti toscani e romani».
La seconda esposizione storico documentaria “Luigi Pirandello. Informazioni sul mio involontario soggiorno sulla terra”, trae il suo titolo da un’“autobiografia” del drammaturgo, che non vide mai la luce e della quale si posseggono soltanto alcune carte sciolte, unite a documenti, lettere, componimenti, prime edizioni, per raccontare le diverse tappe della sua produzione letteraria: dagli anni della giovinezza quando, studente del liceo classico Vittorio Emanuele di Palermo, Pirandello si dedicò alla produzione di componimenti di cui rimangono alcuni quaderni manoscritti conservati alla Biblioteca Museo Luigi Pirandello (il “Canzoniere Conchiglie ed Alighe” e il “dramma” in versi senza titolo, forse dedicato all’amico Carmelo Faraci, composti tra il 1884 e il 1886).
«Non è stato facile “raccontare” al grande pubblico Luigi Pirandello – sottolinea la curatrice Armida De Miro -. La cornice offerta dalla Casa Natale è suggestiva, sebbene gli spazi siano limitati. Tuttavia, crediamo di essere riusciti a sviluppare le tappe fondamentali della vita e della produzione letteraria dell’illustre agrigentino: un percorso narrativo che, tra documenti e apparati didattici, dalle prime opere giunge alla morte del grande scrittore».
Le manifestazioni pensate per le celebrazioni dell’anniversario pirandelliano si snoderanno fino a dicembre. Comprendendo, tra l’altro, la mostra in programma a novembre 2017, “Luigi e Fausto Pirandello – Itinerari tra critica d’arte, pittura e collezionismo del ‘900”, che riunirà insieme importanti dipinti di tutti i Pirandello, ma soprattutto porterà ad Agrigento tele e sculture di artisti a loro legati, come Giorgio De Chirico, Giulio Aristide Sartorio, Giuseppe Capogrossi, Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Mafai Scipione analizzando e ricostruendo attraverso la visione delle opere, i rapporti tra Luigi Pirandello e l’arte del ‘900, tra critica e collezionismo e l’ambito culturale in cui si muoveva Fausto.
A ottobre, a Villa Genuardi, invece,“Pirandello e Agrigento” negli scatti dei maggiori fotografi tra ‘800 e ‘900. Percorsi culturali e storico-letterari nel centro storico agrigentino”, per raccontare il rapporto di Pirandello con i “sublimi avanzi di Akragas”. Pirandello era talmente legato alla grecità classica che le sue ceneri furono traslate da Roma ad Agrigento all’interno del cratere attico a figure nere (470 – 460) che da uno scatto dell’epoca, risultava parte del suo studio romano. Previsti pure itinerari sulle tracce dello scrittore: un narratore condurrà i visitatori da Porta di Ponte alla chiesa dell’Addolorata nel Rabato, dalla Badia di S. Spirito alla Cattedrale, dalla piazza Vittorio Emanuele alla Passeggiata. Il tutto, a cura della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Agrigento.