di Gabriele Bonafede
Dal tipico pallore, Vlad Putin è diventato prima di tutti i colori e poi ancora più bianco, mentre ascoltava le parole di Emmanuel Macron sui media di stato russi RT e Sputnik: “infamanti”.
“Quando delle agenzie di stampa diffondono contro-verità infamanti non sono più dei giornalisti. RT e Sputnik non si sono comportati come giornalisti e organi di stampa ma come organi d’influenza, di propaganda e di propaganda menzognera”, ha affermato il Presidente della Repubblica Francese nella conferenza stampa congiunta (video di France 24 alla fine di questo articolo).
Putin è al suo lato e rimane di sasso, tradendo un dritto ben assestato, un pugno preciso sul naso o in mezzo agli occhi. Un vero colpo da far rischiare il coccolone, il colpo apoplettico, di fronte a milioni di spettatori.
Solitamente sprezzante al limite del bullismo, Putin ha dovuto incassare come un pugile suonato, senza avere la forza di reagire di fronte all’evidenza spiattellata di fronte al mondo. Morde il labbro, non sa dove rivolgere lo sguardo, finisce per abbassarlo in evidente difficoltà di fronte alla fermezza e alle dure parole pronunziate da Macron nei suoi confronti e a pochi centimetri di distanza.
“Ho sempre avuto relazioni esemplari con i giornalisti stranieri a patto che siano dei giornalisti”, ha precisato Macron con fermezza. Facendo capire che è proprio per difendere la libertà di stampa e il diritto all’informazione che risponde in questo modo alla domanda provocatoria della stampa russa.
Vlad Putin inghiotte il rospo, forse pensando che la domanda di una delle sue “giornaliste” su questo punto avrebbe messo in difficoltà Macron. Ma il presidente francese lo mette invece di fronte alle sue responsabilità. Diventano secondi interminabili per il presidente russo, mentre si muove dondolando e sperando che finisca presto.
Durante la campagna elettorale per la presidenza francese, gli organi di comunicazione RT e Sputnik, più volte sbugiardati nelle loro bufale colossali, avevano infatti cercato di attaccare Macron con le loro false “contro-verità”. Macron stesso li aveva dunque banditi dalle proprie manifestazioni e incontri elettorali, accettando comunque giornalisti russi e di qualsiasi Paese a patto che non fossero impegnati nell’uso propagandistico a favore dell’avversario e nella diffusione di menzogne.
Putin è stato messo nell’angolo su questo e su tanto altro in un incontro epocale nella splendida reggia di Versailles. A partire dalla mostra in esposizione, dedicata a Pietro il Grande, che fu grande proprio perché aprì la Russia medievale al progresso dell’Europa occidentale, da un punto di vista morale e civile oltre che culturale. Il presidente russo non ha saputo rispondere in maniera convincente alle domande sul perché e per come aveva incontrato l’antagonista a Macron, Madame Le Pen, proprio durante la campagna elettorale, sostenendola apertamente.
Ma anche su tutti gli altri temi: dall’Ucraina alle sanzioni, dalle armi chimiche al conflitto siriano, dai diritti umani al commercio e l’Europa, Macron ha dimostrato di essere fermo e convincente spiazzando tutto e tutti.
Prova ne sia che, in Italia, dove ignoranza e cinismo fanno coppia con putinismo e adorazione dei petro-rubli, i maggiori media hanno dedicato poco o nulla a un incontro storico tra i vertici francesi e russi. Quello dove, finalmente e grazie a Macron, l’Europa rialza la testa di fronte alla minaccia della disinformazione diffusa dagli organi di “stampa” dello stato russo a guida Putin.
Mentre il video (pubblicato da AFP e Le Monde tra i primi) fa il giro del mondo, mentre da questa parte e dall’altra dell’Oceano viene rimarcata una nuova era nei rapporti di confronto, adesso aperto e franco tra Europa e Russia, o per lo meno tra Francia e Russia, i maggiori media italiani fanno gli “gnorri”. Riportando la notizia a margine e con poco risalto nella migliore delle ipotesi o, peggio, affidandosi alla replica degli stessi organi di disinformazione citati dal presidente francese. Che hanno una credibilità nulla, come evidenziato da Macron.
Per quanto in Italia si continui a fare da sgabello per i piedi Vlad Putin e i suoi organi di propaganda, la Francia di Macron segna almeno dieci punti a favore. Cambiando radicalmente l’atteggiamento europeo e riportandolo verso la difesa dei diritti umani e della civiltà occidentale. E sempre rispettando il popolo russo, che ha una storia fondamentale in Europa e ha dato grandi personaggi nella cultura e in tanti altri campi.
Il presidente francese dimostra che si può avere dignità e rispetto per i diritti umani e le diverse civiltà nel mondo, a patto di essere franchi e decisi.
Di seguito, il video di France 24 diffuso su youtube con l’estratto sulla domanda e risposta tra giornalista russa e presidente francese in presenza di Putin. Immagini sulla conferenza stampa, in copertina e nel testo, tratte dallo stesso video.