di Gabriele Bonafede
I complottisti del calcio, e di tanto altro, sono cresciuti a dismisura negli ultimi anni. Ad ogni occasione sia pur minima e poco credibile, vengono tirati fuori complotti di tutti i generi, in tutte le salse e in tutti i “campi”. A partire dai campi di gioco e, ovviamente, il gioco più seguito in Italia: il calcio.
Ma adesso i complottisti del calcio hanno ricevuto una brutta sconfitta allo stadio Renzo Barbera. Già… Renzo Barbera: un presidente universalmente riconosciuto quale galantuomo o, come si diceva una volta, gentleman. All’inglese, come di sapore inglese è la nuova società. E come da Palermo calcio stesso, che da gentlemen inglesi fu fondato tra il 1899 e il 1900.
Abbiamo visto su tanti quotidiani, blog, media e sui social, le “tesi” dei complottisti sull’ultima giornata di campionato. Ovvero la “tesi” secondo la quale al Palermo sarebbe “convenuto” perdere con l’Empoli per intascare, eventualmente, 15 milioni addizionali di “paracadute” nel caso non avesse centrato la promozione al primo anno in B dopo tre di seguito disputati in serie A.
Peccato che i complottisti hanno pensato alle pentole ma non ai coperchi. Hanno infatti giudicato gli altri secondo il proprio metro, senza pensare che da qualche parte lo sport vuol dire ancora qualcosa.
Peccato anche che i complottisti non si siano resi conto che il Palermo ha dimostrato, pur in un campionato tra i più sciagurati della propria storia, di essere degno per lo meno nelle ultime partite del presidente-gentleman Renzo Barbera. E nello stadio intestato a suo nome, il Palermo ha vinto laddove tutti lo davano ancora una volta per sconfitto in partenza.
I complottisti hanno perso. Meritatamente. Non solo il Palermo non ha regalato nulla all’Empoli, ma ha persino vinto e giustamente. Se fino alla fine del primo tempo i rosanero non avevano praticamente effettuato un tiro in porta e sofferto molto come di consueto, nel secondo tempo hanno segnato due volte e sfiorato altri tre gol. Grazie anche a un Empoli preoccupatissimo di perdere e sbilanciato in avanti per cercare la vittoria, il già retrocesso Palermo, bersaglio continuo di sberleffi da parte della stampa e dei propri tifosi, ha onorato il calcio e ha vinto.
Ancora una volta il Palermo ha giocato da solo contro tutti e tutti, protetto dal giovane portiere Fulignati, empolese di nascita, che ha sfoderato grandi parate per non far passare proprio l’Empoli. Un Palermo guidato, va detto, da un ottimo allenatore: Bortoluzzi. Che in quattro uscite casalinghe ha collezionato tre vittorie e un pareggio, laddove il Barbera era divenuto terra di conquista per chiunque.
Palermo – Empoli è così terminata 2-1 grazie alle reti messe a segno da Nestorovski e Bruno Henrique, fugando ogni dubbio sulla sportività di una squadra e di una società che in questi giorni dovrebbe cambiare proprietà dopo tre lustri in mano a Zamparini.
È dunque un Palermo che, almeno sul piano della sportività, realizza qualcosa che nel calcio di oggi sembra sempre più raro: lo sport puro, senza calcoli economici.
Ci vorrebbero tanti Palermo nel calcio di oggi. Eppure è una squadra sistematicamente massacrata dai direttori di gara. Nelle ultime due stagioni in serie A, ad esempio, ha avuto concessi solo due rigori in ben 76 partite. Cosa molto strana, soprattutto se la si somma a tante situazioni analoghe patite nelle precedenti stagioni in serie A. E qui non si parla di ipotetici complotti, ma di matematica e statistica. E non si parla di possibili biscotti a venire poi smentiti dai fatti, ma di stranezze già avvenute e sotto gli occhi di tutti: basta rivedere le direzioni di gara in molte di quelle partite per rendersene conto.
Infine, va ricordato il clima sportivo su altri aspetti: squadra e pubblico, sia pure ridotto al lumicino. Tre volte encomiabili in questo commiato dalla massima serie. Una volta, come detto, per la bella vittoria in uno stadio deserto e contro tutti i pronostici e i “benpensanti”. Una seconda volta, perché il Palermo ha giocato per vincere anche quando da Crotone arrivavano le notizie dei gol calabresi che condannano l’Empoli in caso di pareggio o vittoria del Palermo. E una terza volta, perché il poco pubblico rosanero, quello vero e affezionato, ha festeggiato rumorosamente a ogni gol del Crotone. Che è un club dalla tifoseria gemellata con i rivali catanesi.
Pochi spettatori, ma buoni. Pochi punti quest’anno, ma buoni: per lo sport. Del quale c’è molto, molto bisogno, soprattutto nel calcio. Forse Palermo-Empoli è stata la vittoria più bella. E non solo per i colori rosanero.
Qui di seguito i filmati amatoriali dalla Curva Sud dello stadio Renzo Barbera. I gol di Nestorovski e Bruno Henrique e una grande parata di Fulignati quando il punteggio era zero a zero.