di Gabriele Bonafede
Francesco Bertolino, 39 anni restauratore, consigliere comunale a Palermo, eletto nella lista Italia dei Valori alle precedenti elezioni, è oggi candidato nella lista “Palermo 2022” a sostegno della rielezione del sindaco uscente Leoluca Orlando. Come consigliere comunale ha presieduto la Commissione Bilancio ed è un punto di riferimento per la politica culturale dei candidati nella formazione politica che rappresenta.
Un passato nei DS e poi in Italia dei Valori, ha vissuto il suo impegno in ambito culturale sia come attività politica sia per la sua specializzazione professionale.
Continuando il nostro percorso tra candidati al consiglio comunale che si dichiarano portatori di un impegno per la politica culturale a Palermo, ecco un breve dialogo con alcune domande e risposte.
Come siamo arrivati alla situazione di oggi con Palermo Capitale della Cultura? Ci sono stati degli insuccessi negli anni passati per le candidature a capitale europea e dello sport. Cosa è cambiato oggi?
Non parlerei di “insuccessi”. Questa amministrazione ha ricevuto un’eredità drammatica. Con fatica e impegno abbiamo iniziato un percorso di risanamento, provando anche a guardare avanti, a progettare per il futuro, e quindi candidando la città a titoli e riconoscimenti importanti. Per presentare una candidatura sono necessari due elementi: una visione della città e un progetto ben strutturato e praticabile. Già il fatto di immaginare uno slancio in avanti della città e un percorso da realizzare è in sé un successo. Un successo non di questa o di quell’altra amministrazione, ma un successo di tutta la città. In ogni caso, comunque non parlerei di “insuccesso”, visto che, in entrambe le competizioni succitate, Palermo si è qualificata al secondo posto.
Adesso è arrivato il successo su questo piano, sia pure a livello italiano e non europeo. Nel 2018 Palermo sarà dunque Capitale italiana della Cultura. E, soprattutto, ospiterà Manifesta 12, che, in qualche modo, è un successo europeo. Ambedue potrebbero essere una grande occasione per la città, per i palermitani. Come saranno realizzate e quali ricadute sul settore culturale e la crescita di Palermo?
Si arriva a queste due vittorie grazie alle precedenti candidature e ad una progettualità che è stata riconosciuta vincente dalle commissioni esaminatrici. Si tratta di una grande opportunità, che si è realizzata proprio perché si è operato lasciandosi alle spalle la prassi dell’emergenza e, sospinti da un progetto di futuro per Palermo, abbiamo provato a passare dallo straordinario all’ordinarietà, cercando di rendere più vivibile la città e provando a migliorare i servizi offerti ai cittadini. Servizi che purtroppo in molti casi si fermano a livelli mediocri. Queste due vittorie, conseguite dalla città, consentiranno, da un lato di migliorare questo processo e questo cambiamento in corso, e dall’altro ci auguriamo che possano promuovere una crescita culturale della città. Un sindaco, un assessore, un’amministrazione non vanno da nessuna parte se non comprendiamo che Palermo ha un estremo bisogno di innalzare il proprio livello culturale, il sano e doveroso rispetto delle regole, il proprio senso civico.
Quale sarà il meccanismo per il quale Palermo crescerà culturalmente grazie a essere Capitale della Cultura e alla presenza a Palermo di Manifesta 12, ambedue nel 2018?
Durante questo processo, devono essere due le azioni da portare avanti. La prima è promuovere delle attività che possano coinvolgere l’intera comunità, al di là dei centri sociali e dei differenti livelli culturali. Quella che va promossa non è una cultura elitaria, ma una cultura diffusa e aperta a tutti. Un esempio straordinario in tal senso è stata l’iniziativa della Fondazione Teatro Massimo, che ha consentito di assistere all’opera lirica non soltanto all’interno dello straordinario teatro, ma anche nella piazza Verdi, con una straripante platea che, anche sotto la pioggia, ha scelto di partecipare con il pagamento di un prezzo simbolico. La seconda azione è volta a far sì che queste iniziative possano rappresentare un’importante opportunità per gli artisti e gli operatori del mondo della cultura di Palermo, contribuendo attivamente con le loro competenze. Costruire così, con la partecipazione di tanti, una vetrina internazionale di prestigio, che possa arricchire l’esperienza e le opportunità dei singoli artisti e operatori in ambito culturale, ma con una ricaduta positiva sulla comunità cittadina.
Festino e capodanno: in passato la realizzazione di due eventi importanti a date fissate è stata gestita all’ultimo momento. Sarà ancora così?
È un’importante innovazione quella di affidare per un biennio, dopo regolare bando, l’incarico per la realizzazione del Festino. Ciò ha consentito quest’anno di poter progettare e programmare, con tempi adeguati, la manifestazione, evitando le ricorrenti corse contro il tempo, avvenute in passato a pochi giorni dall’evento. Sono orgoglioso di aver contribuito a tale gestione e di aver creato una collaborazione tra gli affidatari dell’incarico e il Liceo Artistico Catalano: il Carro e la Statua di quest’anno, così come stamattina presentato in conferenza stampa, saranno realizzati dai docenti e dagli studenti del Liceo Artistico palermitano. Straordinario esempio di partecipazione dei cittadini agli eventi culturali, che ben si inserisce tra le iniziative di Palermo Capitale dei Giovani 2017. Per quanto riguarda eventi in altre date fissate, mi auguro che l’affidamento biennale possa essere adottato in futuro anche per i festeggiamenti del capodanno.
Palermo è una ricchezza nel cinema: tanti artisti di fama internazionale, tra registi, attrici, attori, sceneggiatori e altre professionalità del settore. C’è anche il Sicilia Queer Fimles che, giungendo alla VII edizione, sembra andare molto bene, per lo meno su temi specifici e particolarmente cari al cinema di critica, sperimentazione e scoperta. C’è una sede del Centro Sperimentale del Cinema ai Cantieri Culturali alla Zisa, dove si trova anche il Cinema De Seta, il quale potrebbe essere un cinema comunale, eppure non mi pare che decolli come potrebbe. Quale ruolo dell’amministrazione, se non nel sostegno, almeno nell’accompagnamento, o nel superamento delle difficoltà, magari coinvolgendo di più le grandi risorse presenti in città?
Non si è fatto molto in questa direzione. L’augurio è che questa straordinaria opportunità di Palermo Capitale della Cultura e, perché no, anche di Manifesta 12, possano rappresentare un laboratorio di rilancio anche nel mondo del cinema a Palermo, sia per personalità già conosciute, ma anche per le meno note. Va ricordato che i Cantieri Culturali rappresentano delle potenzialità su questo tema, sfruttate ad oggi con grande difficoltà. Però c’è una base che è stata creata. Su questa base infrastrutturale, come sono i Cantieri Culturali alla Zisa, e una presenza importante di risorse umane, come è oggi il mondo del cinema che parte da Palermo, dobbiamo impegnarci a progettare e a sviluppare nuovi percorsi. Insieme ai palermitani.
L’editoria è un pilastro della cultura. A Palermo c’è la meravigliosa presenza della Sellerio. E scusate se è poco, diciamo a tutti quanti in Italia e nel mondo. Anche tanti piccoli editori, ma che sono spesso in crisi nonostante qualità riconosciute. Da qualche anno c’è pure una vera e propria fiera del libro, e cioè la Marina di Libri che sembra affermarsi e sicuramente è cresciuta molto, partita da iniziative dal basso. Cosa ha fatto e cosa potrebbe fare l’amministrazione Orlando nell’orizzonte di Palermo 2022?
Anche l’editoria ha un ruolo molto significativo in questo percorso. L’iniziativa “Una Marina di Libri” proposta da cittadini e da realtà private, è la dimostrazione di una positiva e propositiva realtà cittadina. L’amministrazione deve certamente sostenere e diffondere con incisività iniziative come questa, ed impegnarsi per una sempre maggiore diffusione della cultura del libro. Da pochi mesi abbiamo riaperto la nostra Biblioteca Comunale, esempio eloquente di quanto sia straordinariamente ricca questa città. Io sto sostenendo convintamente un progetto, nominato “Library”, che permetterà di mettere in rete alcune realtà d’eccellenza lungo un percorso cittadino proprio a forma di “L” (Libray in inglese significa “biblioteca”): la biblioteca dell’Ars, la biblioteca del seminario, quella Regionale, quella di giurisprudenza per giungere alla biblioteca comunale. Tutto ciò potrebbe rappresentare un patrimonio davvero unico a livello internazionale.
In copertina, il Teatro Massimo di Palermo con le decorazioni natalizie (2016-2017), Foto di Giusi Andolina