di Gabriele Bonafede
La Spal (Società Polisportiva Ars et Labor, di Ferrara) torna in serie A dopo 49 anni. La notizia di oggi nel mondo del calcio è di quelle che riportano ai ricordi per tutti i tifosi un poco vecchietti. E che, per chi ha a cuore i colori rosanero o quelli biancazzurri, sono particolari: come sempre, come il rosa e il nero, sono a volte dolci e a volte amari.
Quest’anno è retrocesso il Palermo e la Spal è stata promossa. Ma non tutti sanno che, proprio 49 anni fa, ovvero alla fine della stagione 1967-68, ci fu un incrocio opposto a quello di oggi: il Palermo vinceva il campionato di serie B e tornava in serie A, mentre la Spal scendeva tra i cadetti pur onorando un campionato che segnò l’inizio della fase di Serie A con sole 16 squadre. Fu l’ultimo giocato in A dalla squadra di Ferrara prima del prossimo venturo.
Il Palermo di quella stessa stagione, ma in B, fu promosso al primo posto tra i cadetti. E l’anno successivo avrebbe realizzato il migliore campionato in assoluto dei rosanero con la serie A disputata a 16 squadre. Si piazzò 11mo mettendo in campo grandi giocatori tra i quali il mitico Giuseppe Furino, nato a Palermo ma in realtà di Ustica, e Sergio Pellizzaro, autore di ben 10 reti. In un tempo in cui si segnavano molto meno gol, le partite a disposizione erano solo 30 e le difese erano molto accorte.
Nel frattempo, mentre il Palermo era in auge, la Spal faceva il “capitombolo”, retrocedendo ulteriormente in serie C. Facendo quindi il percorso inverso a quello fatto, oggi, con le ultime due stagioni i cui è riuscito ad ascendere dalla terza serie al paradiso della serie A.
Ma c’è di più. Molti giovani di oggi non sanno che ci fu una forte e sana rivalità tra Palermo e Spal tanti anni fa a causa della rocambolesca retrocessione del Palermo nel 1953-54 sancita proprio dalla vittoria della Spal nello spareggio giocato a Roma contro il Palermo: 2-1 il risultato finale a favore dei ferraresi. In realtà il Palermo retrocedette anche per il pareggio con l’Udinese. Si trattò infatti di uno spareggio a tre squadre per due posti di permanenza che finì nel peggiore dei modi per i colori rosanero.
Dopo l’incrocio tra A e B del 1967-68, la Spal fu promossa in B alla fine del campionato 1972-73 (una formazione in copertina), proprio mentre il Palermo retrocedeva nuovamente dalla A. Il che avvenne dopo quattro anni di “ascensorato” rosanero tra le due serie che avevano visto una retrocessione (1970), una ri-promozione e infine, appunto, la retrocessione del ‘73 ai tempi di Renzo Barbera. I due club ci avevano messo quatrtro anni per incontrarsi di nuovo, i rosanero tra A e B e la Spal sempre in C.
Nella stagione 1973-74 Palermo e Spal pareggiarono 2-2 in una Favorita stracolma, come si vede nelle immagini del video da cineteca postato alla fine di questo articolo. Una partita memorabile con una maglia particolare del Palermo di allora: le quattro strisce nere accoppiate a due a due sui laterali della maglia rosa. Quel Palermo era lo stesso che, pur militando in serie B, vinse sul campo la Coppa Italia contro il Bologna, negata purtroppo da un arbitraggio sconsiderato.
E qui arriviamo ai ricordi personali, in TV come alla Favorita. Innanzitutto vedere quella maglia particolare della Spal affrontare le nostre rosanero in un campo verde era già di per se qualcosa di unico. La Spal giocava, e gioca tuttora, con il biancoazzurro segnato da strisce sottili. Un poco come il Milan di quegli anni in cui giocava Gianni Rivera. Era insomma una maglia esclusiva, storica, esattamente come la nostra. Una maglia di calcio vero, allora non “corrotta” da scritte pubblicitarie.
E ci fu un’altra partita dai destini incrociati che ricordo abbastanza bene. Il 15 ottobre del 1978 la Spal venne a giocare alla Favorita. Donati, una grande bandiera dei ferraresi, segnò un bel gol nel primo tempo. E sempre nel primo tempo raddoppiò un attaccante della Spal, se non ricordo male era Gibellini (nella foto). Ma il gol fu giudicato in fuorigioco dal pubblico rosanero che, vociferando in maniera incredibile, convinse l’arbitro a tornare sui suoi passi e consultare il guardialinee. Il quale confermò il fuorigioco: il gol fu annullato.
Il Palermo poi ribaltò il risultato con due gol di due mitici attaccanti di allora: Chimenti e Montenengro, quest’ultimo appena prelevato dal Lecce che non era ancora gemellato con il tifo rosanero. Tornammo a casa con la consapevolezza che un Palermo trascinato da un pubblico stupendo poteva fare miracoli.
E infatti, oltre a quel piccolo miracolo con la Spal di quegli anni, in quella stagione il Palermo fece il grande miracolo di arrivare, da squadra di serie B, alla finale di coppa Italia. Purtroppo persa contro la Juventus nei tempi supplementari, a causa anche di un gol di un ex-rosanero quale era Causio. Fu comunque un’impresa che restò nella storia del calcio.
Ci sono altri “incroci” tra Palermo e Spal, e l’ultima partita ufficiale disputata è stata in coppa Italia, nell’estate del 2009, ed è finita 4-2 per un Palermo che schierava in attacco qualcosa come Miccoli e Cavani. Quella è stata l’ultima volta che quelle due maglie storiche si sono incontrate (secondo video in basso tratto da youtube).
Complimenti e in bocca al lupo alla Spal che torna dunque in serie A. Festa strameritata per un club che riporta la storia del calcio nei campi di oggi. E con l’augurio particolare che stavolta sia un incrocio favorevole ad ambedue i club: con la Spal che mantenga la serie A e il Palermo che ci torni subito. Così da disputare quanto prima partite mitiche nella storia del calcio, al Paolo Mazza come al Renzo Barbera.
Foto in copertina e nel testo tratte da Wikipedia.