di Gabriele Bonafede
Il Giro d’Italia torna in Sicilia domani, 9 maggio, con una stupenda tappa che partirà da Cefalù per arrivare a alla ragguardevole altezza di quasi 2000 metri lungo i fianchi dell’Etna. Attraverserà così un bel pezzo di Sicilia nell’area nord-occidentale, prima sulla costa tirrenica e poi attraverso i Nebrodi per d’arrivare alle pendici del Vulcano più grande d’Europa. In tutto, sono 181 km.
La tappa, la quarta del centesimo Giro dopo le prime tre in Sardegna, attraverserà il territorio di ben tre province siciliane: Palermo, Messina e Catania, con paesaggi spettacolari tra mare, monti, natura, boschi, parchi e cittadine d’arte. Sono infatti tre i parchi che i campioni della pedalata attraverseranno o lambiranno: il Parco delle Madonie, il Parco dei Nebrodi e il Parco dell’Etna.
Il 100mo giro d’Italia si arricchisce così di un viaggio particolarmente gradevole, attraverso una delle coste più belle d’Italia: da Cefalù, passando per il territorio di Pollina (Finale), Tusa (Castel di Tusa), Santo Stefano, Caronia, e proseguendo così vicino al mare fino ad Acquedolci. Da qui svicolerà, poco prima di Sant’Agata di Militello, per il bivio di San Fratello.
Qui ci sarà un percorso in salita per scalare i monti Nebrodi ed entrare così nel bel mezzo del Parco omonimo. La quota sarà di quasi 700 metri a San Fratello e di ben 1524 a Portella della Femmina, il passo montano per poi scendere giù fino ai 1170 metri d’altezza slm di Cesarò.
Luoghi spettacolari che, con le riprese televisive dall’alto, tutti potranno apprezzare sugli schermi TV e partecipare alla riscoperta di un territorio della Sicilia tra i più belli e sorprendenti.
Dopo aver passato il cuore dei Nebrodi a Cesarò, la tappa sarà ancora in discesa fino a al bivio per Randazzo (721 metri slm), per poi scendere e risalire in percorso ondulato e collinare fino a Bronte, e passando per Passo Zingaro, Adrano, Biancavilla e Santa Maria di Licodia. Da qui ricomincerà la salita, prima fino a Ragalna (801 metri slm), sempre in collina fino a Nicolosi (705 metri slm). Da qui la “masculiata” finale, in forte salita per scalare la grande signora di Sicilia, la vulcanessa Etna fino al Rifugio Sapienza, arrivo della tappa e anche punto più alto a quasi 1900 metri di altezza slm.
Così il sito ufficiale presenta le caratteristiche tecniche della Tappa 4 del 100mo Giro d’Italia, Cefalù-Etna:
“Tappa di media montagna e primo arrivo in salita. Partenza da Cefalù che in altre tre occasioni è stata sede di partenza del Giro (1976, 1982 e 2008). Dopo i primi 55 chilometri lievemente ondulati si affrontano la salita di Portella Femmina Morta molto lunga e regolare.”
“Dopo lo scollinamento discesa pedalabile molto lunga fino alla zona di rifornimento e al Traguardo Volante di Bronte. Quindi, alle pendici dell’Etna (anch’esso già comparso tre volte al Giro, sempre come arrivo, nel 1967, 1989 e 2011), percorso di avvicinamento passando per un susseguirsi di borghi fino a Nicolosi dove inizia la salita finale. Da segnalare che nel finale di corsa sono presenti attraversamenti cittadini con carreggiata ristretta e spesso su lastricato/basolato.”
“Ultimi km Salita finale tutta su strada larga e in asfalto. Pendenza media attorno al 6% senza picchi particolarmente intensi. La strada si snoda per ampi tornanti per quasi 20 km. Una lievissima contropendenza ai 500 m precede la retta di arrivo di 200 m (salita al 3%) al termine della quale è posto il traguardo largo 7 m (fondo asfaltato).”
Al momento, la maglia rosa è del ventiduenne colombiano Fernando Gaviria Rendón, promessa del ciclismo su strada che ha già vinto la Parigi-Tours nel 2016 e la terza tappa del centesimo Giro. Le prime due tappe sono state vinte dal venticinquenne austriaco Lukas Pöstlberger e dal trentaquattrenne tedesco André Greipel. Tra gli italiani, finora il più vicino alla maglia rosa è Giacomo Nizzolo.
In copertina, una suggestiva immagine del Duomo di Cefalù, scattata pochi giorni prima del 100mo Giro d’Italia. Foto di Giusi Andolina.