di Gabriele Bonafede
Con la sconfitta patita in casa contro la Roma il Pescara è retrocesso matematicamente in serie B e il Palermo probabilmente seguirà a ruota già da domenica pomeriggio: due retrocessioni che rischiano d’essere memorabili.
In ogni caso, difficilmente i rosanero potranno evitare una retrocessione maturata in un campionato segnato da record negativi nei riguardi della propria storia: 23 sconfitte finora, soprattutto a casa propria, e nove di seguito, una difesa che ha già incassato 73 reti nella propria porta in sole 33 partite, un attacco che è riuscito a segnare solo 8 reti al Barbera e così via. Il Pescara ha fatto più o meno lo stesso, con l’aggravante di aver vinto finora solo una sola partita sul campo, visto che l‘altra è stata conquistata a tavolino grazie a un cavillo burocratico incredibile.
Insomma, due retrocessioni “spettacolari” o memorabili, in un campionato con molti gol e ben due squadre, se non quattro, ampiamente sotto i livelli medi della competizione. Per il Palermo si tratterebbe della nona retrocessione, ma solo altre due volte si è piazzato ultimo (1956-57 e 1962-63), sempre che arrivi ultimo anche quest’anno.
I casi di Pescara e Palermo e le loro caterve di sconfitte sono casi isolati? In realtà no. Retrocessioni memorabili e “spettacolari” se ne sono viste in quasi ogni edizione del massimo campionato italiano, anche se raramente con ben due squadre “cenerentola” come in questa stagione. Di solito, si è trattato di una sola squadra. Spesso, la lotta per non retrocedere è stata combattuta persino dalla “cenerentola” di turno fino alle battute finali, con corse a più squadre e il coltello anche tra i denti del fanalino di coda. Memorabili gli ultimi posti, anche di recente, dell’Atalanta che giocava un ottimo calcio, ma il campionato italiano era molto più alto in qualità rispetto a quello di oggi.
Quelle di Pescara e Palermo saranno quindi retrocessioni memorabili. Ma saranno anche le più “spettacolari” della storia del calcio di serie A in quanto a statistiche? In realtà si possono confrontare solo con campionati a 20 squadre e con tre punti per vittoria, ovvero dal 2004-2005 a oggi. Che coincidono proprio con l’era Zamparini a Palermo.
Su questo periodo il record è ancora possibile: il Palermo al momento ha 16 punti e il Pescara solo 14. Peggio di loro non ha fatto nessuno negli ultimi 15 anni, a meno che Palermo o Pescara riescano a raggiungere nelle ultime cinque partite almeno i 19 punti del Parma nel 2014-2015.
Quella è stata la più memorabile delle retrocessioni in questa fase recente di campionati serie A a 20 squadre, e potrebbe rimanerlo visto che basta una vittoria ai rosanero per arrivare a 19 punti.
Quella retrocessione del Parma è stata memorabile non solo per il numero di punti, ma anche perché fu segnata dal fallimento della società nel corso del campionato con una rifondazione dalla serie D. E dal fatto che, finora, gli emiliani non sono ancora risaliti in massima serie. Memorabile anche la retrocessione del Treviso, a 21 punti qualche anno prima. Ma non all’ultimo posto, che fu occupato dalla Juventus per la nota manipolazione del campionato vinto sul campo (e , pare, anche altrove).
Le retrocessioni di oggi, sono confrontabili anche con le stagioni a 20 squadre giocate dal 1946 al 1950, dove però la vittoria dava 2 punti. Qui, si può calcolare quanti sarebbero stati i punti andando a vedere vittorie e pareggi, ma tenendo conto che, soprattutto nelle parti basse della classifica, con due punti per la vittoria si giocava spesso per recuperare un pareggio e tirare avanti con un punticino.
Se consideriamo anche quei campionati, la palma delle retrocessioni più spettacolari, sempre per non dire le più sciagurate, va al Venezia (1949-50), ma anche al Legnano (1951-52). A fine stagione raccolsero solo 16 e 17 punti rispettivamente, ma sarebbero stati 21 punti in ambedue i casi, se avessero avuto tre punti per ogni vittoria anziché due. Qui, Pescara e Palermo potrebbero fare peggio a fine stagione, anche se ancora devono incontrarsi tra loro e quindi fare necessariamente almeno un punto in più ognuno (o tre una delle due).
Quelle di Venezia e Legnano quasi 70 anni fa furono comunque retrocessioni memorabili. Il Legnano riuscì a incassare ben 85 gol, anche questo un record che, di questo passo e con l’estate ormai alle porte, potrebbe ancora essere ritoccato da Palermo e Pescara. Quel Legnano però, raccolse ben 6 punti (8 se la vittoria fosse stata a tre punti), nelle ultime cinque giornate, frutto di due vittorie, due pareggi e una sconfitta. Segnò in tutto ben 37 reti, molte di più del Palermo di oggi.
Curiosità assoluta, quella fu l’ultima apparizione del Legnano in serie A, che si concluse proprio con il Palermo il 22 giugno 1952. Risultato: 1-1, con gol di Di Maso per i rosanero pareggiato al 90’ da un bel colpo di…. Colpo per i lombardi. Va anche detto che in quel campionato di serie A non giocava la Roma, a causa di una retrocessione memorabile, e unica, avvenuta l’anno precedente, ancorché non in ultima posizione e con molti più punti.
Il Venezia, ultimo e staccato nella memorabile retrocessione del 1949-50, raccolse qualcosa come 89 palloni nella propria porta, segnandone solo 25. Delle 89 reti incassate, 11 le furono rifilate dai cugini del Padova. E ben 8 in un derby finito appunto 8-0 ed evidentemente tanto memorabile per i bianco-scudati (oggi gemellati con il Palermo), quanto spaventoso per i nero-verdi “pre-zampariniani”.
Quel derby fu giocato in casa del Venezia il 20 novembre del 1949 ed è verosimilmente una di quelle storie di calcio che anziani tifosi hanno raccontato a figli e nipoti per qualche tempo. Il Venezia di quella stagione perse anche 3-7 a Genova contro la Sampdoria. Forse è l’unica partita nella storia della serie A ad essere terminata con un simile punteggio. Memorabile anche quello, ed è successo esattamente il 16 ottobre del 1949.
In tempi più recenti, ci sono state retrocessioni con pochissimi punti, ancorché in campionati a 18 squadre e a volte con 2 punti per la vittoria. Memorabile quella del derelitto Napoli pre-De Laurentis (1997-98), con soli 14 punti in 34 giornate e tre punti per la vittoria, che arrivò solo due volte per i partenopei. Oppure il Brescia dei soli 12 punti, ma anche qui 34 giornate (1994-95). Quel Brescia riuscì a far peggio dell’Ancona del 2003-2004 che raccolse 13 punti, cambiando quasi il 100% della squadra nel mercato di gennaio, per retrocedere ugualmente in maniera spettacolare. E fallendo, forse anche a causa dei soldi spesi senza costrutto.
Memorabili anche le retrocessioni con una sola vittoria all’attivo: il Varese ne è stato fulgido esempio quando però il campionato aveva solo 16 squadre e 30 partite. Quel Varese del 1970-71 riuscì a non vincere nemmeno una partita in casa, visto che l’unica vittoria la maturò a Vicenza con l’incredibile punteggio di 4-0 e quando era già matematicamente retrocesso. I ricordi vanno anche al Catania di Massimino, il grande presidente rossazzurro al quale è goliardicamente attribuita la grandiosa frase: “Volere e potere, e noi voliamo e potiamo”. Finì con 11 punti e una sola vittoria da due punti in 30 partite. Correva la stagione 1983-84 e il Palermo giocava in serie B. Retrocedendo pure.
Come finirà quest’anno? Probabilmente saranno retrocessioni memorabili. Anche perché, per lo meno nel caso del Palermo, si tratta della peggiore difesa rosanero di sempre in massima serie (e forse in tutti i campionati combinati nella storia del Palermo). E, soprattutto, si tratta della fine di una fase epocale, o meglio, di un’era. L’era Zamparini.
Non è detta l’ultima parola. Il Palermo potrebbe ancora non finire ultimo. E, forse, i tifosi rosanero arriveranno agli eccessi di quella moglie che dice al marito: “Tu sei stronzo, ma così stronzo, che al concorso degli stronzi sei arrivato secondo.”
Si spera comunque in un futuro meno nero e più rosa. Per lo meno dalla prossima stagione. Va detto che il Palermo ha ottenuto la promozione in serie A ben nove volte. E vinto il campionato cadetto in cinque stagioni.
Foto in copertina e nel testo tratte da Wikipedia:
Palermo 1962-63, in copertina. Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2691145
Squadra del Legnano. Di sconosciuto – Storia Squadre Lombarde, su facebook.com, Storia Fotografica Squadre Italiane, 24 febbraio 2015., cfr. Sport Illustrato, nº 5, 31 gennaio 1957., Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=5479778
Gigi Riva nel Legnano. Di sconosciuto – Giorgio Welter, Legnano, in Le maglie della Serie A, Milano, Codice Atlantico, 2013, p. 100, ISBN 978-88-905512-9-1., Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=1801232
Parma 1956-57. Di sconosciuto – Le squadre della Serie B, in Lo Sport Illustrato, nº 47, 1956, p. 36., Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=5427936