di Gabriele Bonafede
Con il pareggio per zero a zero contro un Bologna in dieci, parte il piano-B: solo la matematica non condanna il Palermo. Prima o poi l’Empoli avrebbe vinto e anche il Crotone. È successo, mentre i rosanero non sono riusciti a mettere un pallone dentro pur in superiorità numerica. Per giunta contro una squadra non esaltante e quasi in vacanza.
Non che una vittoria avrebbe cambiato le cose, ma quei due palloni d’oro sui piedi di Diamanti (ironia del nome) e di Sallai, sprecati così, hanno molto probabilmente sancito la retrocessione. Altra ironia, fu proprio con il Bologna che quattro anni fa il Palermo perse la massima serie in maniera non matematica ma definitiva.
È molto improbabile che il Palermo recuperi dieci punti sulla quart’ultima in sole sei partite. Si registrano solo due cose positive: finalmente nessun pallone raccolto nella propria porta (è successo pochissime volte in questa stagione) e soprattutto un giocatore del vivaio, Simone Lo Faso, che dimostra di essere cresciuto. Molto. Da talento, è adesso una realtà: unico calciatore una spanna sopra tutti gli altri in campo, e a soli 19 anni.
Baccaglini, il nuovo presidente del Palermo, aveva dichiarato di cercare di salvare la squadra dalla retrocessione ma di avere anche un piano-B. Il piano per ripartire dalla serie cadetta. In questi giorni probabilmente lo inizierà ad attuare. E si tratta di giorni che coincidono con il “closing” dell’operazione d’acquisto del Palermo.
Ci si aspetta dunque una serie di annunci concreti, non solo sul fronte finanziario, ma anche su quello delle concrete strategie per far risalire presto il Palermo in serie A, e magari trovare i mezzi tecnici ed economici per tenerlo in massima serie con campionati migliori di quelli visti negli ultimi anni di gestione-Zamparini.
In città, sono molti i tifosi che non credono ad una effettiva separazione tra Palermo e Zamparini. D’altronde la dietrologia è lo sport preferito dai palermitani, molto più del calcio. Anche ieri, si sono sentiti cori di “scoraggiamento” alla squadra attraverso offese a quel presidente che aveva messo in campo questi giocatori. E, sempre d’altronde, questa squadra ha deluso anche nei confronti delle più nere aspettative: la tifoseria non ha torto. Si profila la retrocessione più meritata e umiliante di tutta la storia del Palermo in serie A.
Piano-B, dunque, che probabilmente scatterà alla 34ma giornata, dopo gli incontri con Lazio e Fiorentina, due squadre fuori dalla portata del Palermo. In quella giornata, e precisamente il 30 aprile 2017, il Palermo sarà in B anche matematicamente. Vale a dire, a quattro gionrate dal termine del cmapionato: più o meno come la precedente retrocessione. E vale a dire, nel momento in cui Baccaglini dovrà completare il “closing” dell’acquisto.
Difficile dire cosa annuncerà Baccaglini. Ma una cosa sembra emergere anche da quest’ultimo insuccesso contro il Bologna: forse sono meglio i giovani del vivaio, più che quelli acquistati a basso costo all’estero.
Balogh che esce tra i fischi già nel primo tempo, sostituito da Lo Faso applaudito prima ancora di dimostrare di essere il migliore in campo, è forse la fotografia del piano-B. Confermata da quel tiro sparacchiato fuori a porta vuota da Sallai.
Se il Palermo vuole tornare ad essere un club che minaccia e sconfigge le grandi squadre, è necessario ripartire da un vivaio forte. Possibilmente corroborato da acquisti d’esperienza e di prestigio, in rapporto alla categoria nella quale giocherà. Insomma, il Palermo dovrebbe “ricominciare da tre”, come detto in precedenza. E tra queste tre cose “riuscite” in un’annata sciagurata ci sono sicuramente Ilija Nestorovski e Simone Lo Faso.
Di seguito, le due azioni.chiave: sprecano prima Diamanti e poi Sallai.