di Gabriele Bonafede
Con una nota del suo comitato elettorale dal titolo “Ferrandelli incontra Forza Italia: la città viene prima di qualsiasi incomprensione”, il candidato indipendente a Sindaco di Palermo puntualizza la centralità del programma su qualsiasi alchimia politica riferibile a partiti e simboli.
La nota è la seguente: “Nel corso di un incontro dedicato alla formazione delle liste e ai simboli, si è giunti ad un chiarimento e ad un accordo tra tutte le componenti presenti. Siamo pienamente consapevoli che è possibile superare in breve le incomprensioni sorte in questi giorni perché, al fine di produrre un cambiamento che migliori la qualità della vita delle palermitane e dei palermitani, trovare insieme soluzioni e delineare insieme un programma efficace da offrire alla città viene prima di qualsiasi cosa.”
E le iniziative di Ferrandelli per una visione e un programma concreto di rilancio di Palermo continuano a rafforzare la sua candidatura. Che guardi esclusivamente alla città e al suo ruolo quale metropoli italiana in un contesto realmente europeo. Per farlo, è necessario costruire un programma con i cittadini, con i palermitani.
Dunque un programma che è soprattutto aperto al dibattito. Alimentando il confronto tra esperti e cittadini sui temi più importanti. A partire da quello, cruciale, della mobilità e dei trasporti.
Non a caso, l’argomento è stato proposto domenica scorsa al Teatro Santa Cecilia di Palermo, in pieno centro storico, raccogliendo centinaia di persone. Nel “focus” con esperti del settore hanno trovato spazio liberi interventi di cittadini che, oltre a porre domande specifiche in ambito politico e tecnico, hanno espresso le proprie opinioni e richiamato su temi cari a questo o quel problema, o a specifici assetti di quartiere.
A rispondere alle domande c’erano, oltre a Fabrizio Ferrandelli, Giuseppe Modica (ex presidente Amat), Giovanni Tesoriere (docente in ambito trasporti all’Università Kore di Enna) e l’architetto Antonio Pierro. Ferrandelli ha affermato, fin da principio, che non prevede nel suo programma nuove linee del tram né in via Libertà, né per Mondello: “Esistono soluzioni che non comportano decenni di lavori e ulteriori scavi in una città già provata. Il Brt (Bus Rapid Transport), ad esempio, è un bus sostenibile su gomma e ha una spesa di realizzazione sette volte inferiore a quella del tram.”
La sensazione è che comunque il dibattito è aperto e Ferrandelli non escluderebbe altre nuove linee di tram se sostenute da un serio studio sui flussi della mobilità, sinora non realizzato dall’attuale amministrazione.
All’incontro hanno preso parte anche i commercianti le cui attività ricadono all’interno dell’attuale Ztl. Sull’argomento, Ferrandelli ha anche espresso la sua opinione: “L’attuale provvedimento (Ztl, n.d.r.) è un fallimento, e secondo me è ciò che pensa la stessa amministrazione. Altrimenti, non avrebbe avuto senso la retromarcia fatta sulla sospensione al sabato. Per noi, la Ztl è soltanto la fine di un lungo percorso che prevede progetti integrati”.
Tra le soluzioni illustrate dal candidato c’è una forte propensione alla riorganizzazione dei nodi di interscambio. “Alla base del nostro concetto di mobilità abbiamo deciso di mettere non solo il potenziamento dei servizi pubblici, ma soprattutto la loro integrazione con altri servizi, come ad esempio varie linee di trasporto, parcheggi, taxi, easy shopping, car e bike sharing”.
“Un passaggio fondamentale però – continua Ferrandelli – è che prima di disegnare qualsiasi altra linea, noi provvederemo allo studio dei bisogni di mobilità cittadina e dei flussi effettivi, dando rilievo a quelle tratte che ad oggi non sono coperte e per le quali l’unica soluzione (esistente oggi n.d.r.) è il mezzo privato. Ed è grave che chi ha avuto una visione complessiva di 35 anni non lo abbia mai fatto, procedendo a tentoni e solo in base ad alcuni sintomi del problema”.
Tra gli altri argomenti emersi durante il dibattito sono da segnalare le conseguenze del tram sul traffico, la sicurezza sui mezzi, la mancata concertazione con i commercianti e la proposta di un biglietto meno caro per l’accesso e la distribuzione dei tagliandi in prossimità. E ancora, tra le proposte più rilevanti dei cittadini: rendere libera l’entrata nella ztl fino alle 10 del mattino per lo scarico merci; un sottopassaggio per l’attraversamento pedonale di via Belgio, convenzioni con i tassisti, la necessità di intervenire sullo stato del ponte Corleone i cui lavori sono stati bloccati da tempo. Da segnalare anche proposte per realizzare vere poste ciclabili e non disegnate sui marciapiedi e prive di studi e collocazioni adeguate.
Tra gli aspetti fondamentali del dibattito è apparsa anche una capacità di inquadrare problemi e soluzioni a scala regionale e nazionale. Ad esempio sul tema delle grandi linee di trasporto, aree, marittime e terrestri.
“Mettere in concorrenza gli aeroporti di Palermo e Trapani Birgi – ha sostenuto Ferrandelli – è una follia, perché lo scalo del capoluogo deve diventare punto di transito per rotte internazionali importanti. Per questo serve una autostrada potenziata che porti dalla città a Punta Raisi e dunque c’è bisogno di una rimodulazione seria e cosciente del Patto per il sud, per far finanziare da Roma le infrastrutture che servono a cambiare il volto della città. E anche grazie a questo non metteremo mani in tasca al cittadino”.
La proposta è dunque quella di trovare una sinergia tra gli aeroporti di Palermo e di Trapani, anziché una conflittualità. L’integrazione delle tratte aeree tra flussi nazionali e internazionali, e collegamento manageriale, strategico e infrastrutturale tra i due aeroporti è fondamentale, per quanto emerge nella visione espressa dal candidato a sindaco.
“Siamo contenti che le proposte contenute nel nostro programma sulla mobilità siano in sintonia con quanto espresso dagli ordini professionali degli ingegneri e degli architetti.” Ha aggiunto Ferrandelli.
“Da tempo ormai sosteniamo che esistono soluzioni che non comportino decenni di lavori e ulteriori scavi in una città già provata da anni di cantieri che hanno creato disagi alla cittadinanza e alla circolazione del traffico. Bisogna puntare su soluzioni meno invasive, più sostenibili e meno costose.”
“Il problema del piano di mobilità dell’attuale amministrazione – ha concluso – è la mancanza di progettazione che ha portato a realizzare un servizio non consono alle reali esigenze dell’utenza. L’intera rete delle nuove linee deve essere pensata con dati certi, non solamente concettuali.”
Non ultima, l’attenzione ai problemi del porto di Palermo che, come emerso dal dibattito, sembra in perenne discrasia con l’amministrazione cittadina. Il che, per una città con il nome “Tutto porto”, è quanto meno ironico. Qui si propone un netto cambio di rotta, è il caso di dirlo.
A un paio di giorni dal focus sulla mobilità proposto alla cittadinanza, è stato pubblicato sui maggiori media metropolitani un nuovo sondaggio. Per quanto sia stato realizzato su commissione di una delle formazioni politiche in competizione, i risultati forniscono comunque un trend di massima già rilevato nel precedente sondaggio commissionato dallo stesso Ferrandelli.
E cioè che Orlando e lo stesso Ferrandelli sarebbero largamente in testa rispetto agli altri, sia pure con Orlando in forte vantaggio e vicino alla soglia del 40%. Soglia che assicura l’elezione al primo turno con le nuove regolamentazioni elettorali. Orlando avrebbe il 38,8%, Ferrandelli il 30,1% e Forello (Cinque Stelle) il 20,3%. Gli altri sarebbero decisamente staccati. Questo sondaggio è più concreto del primo perché prende in considerazione anche altri candidati e non solo i primi tre.
Tra gli altri, spicca la presenza di candidati che non sono espressione di partiti, come Tony Troja (SìAmo Palermo), che però sarebbe in questo sondaggio allo 0.2% mentre Nadia Spallitta (Palermo Città Futura) raggiungerebbe l’1,2%.
Le foto nell’articolo sul “focus mobilità” sono di Laura Ammannato