di Gabriele Bonafede
E così Beppe Grillo Sedara passa dalle cosiddette comunarie alle dittatoriali: le elezioni decise dal capo del partito in completo disprezzo del voto espresso. “Quei porci in Municipio s’inghiottono la mia opinione, la masticano e poi la cacano via trasformata come vogliono loro.”, affermava Ciccio Tumeo, personaggio grandioso del romanzo sempre presente nella storia d’Italia, il Gattopardo.
Così come succede, adesso, per la candidata Cinque stelle al Municipio di Genova. Grillo s’inghiotte l’opinione dei suoi militanti, la mastica sul suo blog e poi la caca via trasformata come vuole lui.
Le comunarie erano già al ridicolo: candidati eletti con quantità di voti miserrime, da briscola in cinque. Ma nemmeno questo va bene al bufalaro nascosto per eccellenza, Beppe Grillo Sedara. Adesso decide lui strafottendosene del voto espresso dai suoi stessi militanti.
Stalin e le finte elezioni dell’Unione Sovietica non avrebbero fatto di meglio. Per lo meno lì il voto era rispettato, dopo averlo truccato abbondantemente e sempre con una sola lista di partito. Qui si trucca prima a monte, con elezioni, pre-elezioni e baggianate varie che finiscono con un numero di voti da assemblea condominiale. E poi se vien fuori qualcosa di diverso da ciò che vuole il vertice della pirotecnica piramide nel potere grillista, pammete! Al capo la cosa non va giù… e la candidata che ha vinto le elezioni è buttata fuori dal partito.
Adesso la presa per i fondelli nei riguardi degli stessi grillisti militanti è apertamente conclamata a Monza come a Genova. Non che la cosa non fosse prevedibile. Da uno che va appresso a Putin, campione di bugie e disprezzatore delle più elementari regole di democrazia, ce lo si poteva aspettare. Da uno che schiaccia l’occhiolino a dittatori che bruciano i bambini con le bombe al fosforo non è che ci si può aspettare qualcosa di decente.
D’altronde, poche settimane fa, Grillo è stato autore della più ridicola vicenda da voltagabbana europeo. Aveva fatto votare il proprio popolo di militanti nientemeno che per l’adesione alla formazione europea più europeista del secolo: l’ALDE. Dopo aver fatto propaganda in lungo e in largo, per anni, per abbattere l’Euro e l’Europa.
E una volta vinta la consultazione da lui stesso proposta, aveva dovuto fare marcia indietro perché l’ALDE non accettava i suoi voti. Voltagabbanando di nuovo in pochi giorni con il ritorno all’amico “europeo” di Trump, un altro bufalaro incallito come Farage. Uno che prende lo stipendio di parlamentare europeo per spargere bufale sull’Europa e la Gran Bretagna.
Questo è solo un assaggio di ciò che vorrebbe dire il Movimento Cinque stelle al potere: una dittatura bella e buona, con tanto di totale dispregio per le regole della democrazia. Compresa quella di base: accettare il risultato delle urne.
Ah, già. Ma le sue sono urne virtuali.