di Gabriele Bonafede
Sul nuovo presidente del Palermo Paul Baccaglini se ne sono dette di tutti i colori e di tutti i tatuaggi, ma una cosa è chiara: si passa dal Palermo al Paulermo. Ovvero, si passa dallo stile-Zamparini allo stile-Paul. Si passa dalle Zamparinate, con annunci shock a gran voce, alle Paulate: segreto assoluto su tutto ciò che è fondamentale tranne i cosiddetti “trivia”, ovvero tatuaggi, babbìo, roba da iene, cannoli, champagne, cravatte, spettacoli, sorrisi, canzoni e TV.
Giornalisti, tifosi, blogger, commentatori, hanno accolto in mille modi e con le “notizie” più speciose il primo giorno del nuovo corso tracciato da Paul Baccaglini nella conferenza stampa più seguita nella storia del Palermo calcio e forse anche dell’Italia calcio. Ma se stiamo alle cose concrete, ossia le reali dichiarazioni di Baccaglini, emergono due fatti: una rivoluzione e uno stile di segretezza ai quali il panorama calcistico italiano, e palermitano in particolare, non sono abituati. Non a caso Baccaglini sembra arrivare da un altro pianeta: il pianeta USA.
E da una faccia particolare di quel pianeta: la finanza dei fondi d’investimento. Per giunta, come accennato in un passaggio della conferenza stampa forse sfuggito a qualcuno, una finanza che investe in settori sensibili al mondo delle informazioni, a partire da quello farmaceutico.
Paul ha parlato chiaramente di una rivoluzione nel modello di gestione, nel metodo. Ovviamente non dice quale è il metodo se non a grandi linee, e solo chi non ha un briciolo di perspicacia può non intuire il perché. Ovviamente non parla della consistenza dei propri fondi e chiede fiducia nei fatti. Per giunta non sul corso della presente stagione che, per quanto ancora raddrizzabile con una “remontada” in stile Barcellona, è in gran parte compromessa.
Ma parla di un nuovo corso, di una rivoluzione, a tappe. Ironia della sorte, la sua conferenza stampa accade a 100 anni esatti dall’inizio della rivoluzione russa…
Annuncia l’approccio, ma solo quello, e con la massima serietà rivela che non si tratta di salvare la presente stagione, cosa che si deve comunque tentare di fare. Ma di un progetto che è a lungo termine.
Molto lungo: lo dice fin dai primi secondi della sua autopresentazione quando afferma di avere 33 anni e quindi un orizzonte di lavoro che si misura in alcuni decenni e certamente non le poche settimane che rimangono da qui alla fine del campionato corrente. Il tatuaggio dello stemma del Palermo, tra l’altro è lo stemma di alcuni decenni fa, in questo è simbolico: una cosa per tutta la vita nella pelle e nel cuore del presidente più giovane della serie A. Che parte da lontano, edificando Palermo quale brand del Made in Italy. Qualcosa che ha margini di crescita, di aumento del valore, in mercati semplicemente enormi.
Ci si può credere o meno. Ma è un progetto rivoluzionario che non va sopravvalutato come non va sottovalutato. A favore di Baccaglini c’è la serietà di non rivelare informazioni sensibili.
Visto come un punto negativo da molti commentatori e tifosi, questo è invece un punto di merito. Soprattutto nell’ambiente calcio, soprattutto in quello italiano e ancora di più in quello palermitano.
Va detto, tra l’altro, che di altri presidenti di successo si sa poco o nulla. Ad esempio, del presidente dell’Empoli non è facile trovare una biografia pubblica e persino la data di nascita. Più o meno la stessa cosa per quanto riguarda il presidente del Sassuolo.
Le informazioni su questi due presidenti come quelle su Baccaglini sembra non si trovino al momento su Wikipedia, fonte spesso considerata anche da giornalisti di successo. E per trovarle si deve fare un poco di fatica, molta di più di quella necessaria per trovare informazioni di base per tutti gli altri 17 presidenti della serie A.
Baccaglini non è stato accolto bene da gran parte dei tifosi palermitani. Commenti speciosi sono visibili nei social e riferiti a tutto e il contrario di tutto. Anche questo dimostra che se si vuole portare il Palermo calcio in alto si deve partire dalla massima segretezza nelle operazioni concrete.
Tutto il resto è contorno. Non necessariamente Totuccio.