Al Cinema De Seta, ai Cantieri Culturali alla Zisa, prende il via una rassegna che propone titoli e temi ispirati dal “Sole Luna Doc Film Festival”
di Gilda Sciortino
Contribuire alla costruzione di un’idea di Mediterraneo capace di superare la retorica corrente, dando vita a uno spazio culturale, storico e geografico nel quale narrare la realtà attraverso il cinema del reale. In tutto 18 i film documentari provenienti da diversi Paesi dell’area mediterranea – a cura dell’associazione “Sole Luna. Un ponte tra le culture” e tratti dal “Sole Luna Doc Film Festival” – che saranno proiettati a partire da domenica 12 febbraio al Cinema De Seta, ai Cantieri culturali alla Zisa, nell’ambito di BAM “Biennale Arcipelago Mediterraneo”. Una rassegna promossa dall’assessorato comunale alla Cultura per imparare a conoscere da vicino storie di uomini e donne che possono presi come esempio di una condivisa idea di umanità.
Si parte alle 20.30 con Oum kalthoum, l’astre de l’orient, film egiziano di produzione francese, che vanta la regia di Feriel Ben Mahmoud e Nicolas Daniel. A seguire, il portoghese Orquestra Geração, diretto da Filipa Reis e João Miller Guerra.
Mercoledì 15 febbraio, alle 20.30, ecco il film israelo-palestinese di Marcus Vetter, prodotto in Germania, dal titolo Cinema Jenin. Giovedì 16, sempre alle 20,30, sarà la volta di di Aaks el Seir/Against the current, film libanese con la regia di Michèle Tyan. La serata si concluderà con il cortometraggio italiano girato in Albania, Di là, regia di Giulio Tonincelli, seguito dalla pellicola croata Sevdah, diretta da Marina Andree.
Alle 18.30 di venerdì 17 febbraio, il De Seta ospiterà il film spagnolo Out of Cordoba: regia, fotografia e montaggio di Jacob Bender. Domenica 19 febbraio, alle 18,30, il film greco The call of the mountain per la regia di Stelios Apostolopoulos, mentre mercoledì 22 febbraio, alle 20,30, il cortometraggio La grande distribution: girato in Marocco e di produzione francese, con la regia di Emanuelle Lacosse. Subito dopo, sarà la volta del russo-siriano My Love in Palmyra di Housam Abdoulghani e, infine, del film israelo-palestinese There Must Be Another Way di Yariv Mozer.
Alle 18.30 di venerdì 24 febbraio, la rassegna proporrà il film libicoYusef’s song, con la regia di Kostas Pliakos e una produzione greco-libica. Alla stessa ora di sabato 25 febbraio, ecco Bla Cinima, diretto da Lamine Ammar-khodja, girato in Algeria avvalendosi di una produzione tutta francese.
Gli ultimi appuntamenti di questa interessante rassegna, proposta nell’ambito della BAM, saranno alle 20.30 di domenica 26 febbraio, con il francese The Barefoot Poetess di Bernard Louargant, seguito dal film belga ambientato in Iran, dal titolo I comme Iran, diretto da Sanaz Azari; alle 18.30 di mercoledì 1 marzo con Karst, coproduzione Francia, Serbia, Montenegro, con la regia di Vladimir Todorovic; alle 20.30 di mercoledi 8 marzo, con il tunisino Kèneya ma kène fi hadhaezzamène di Hichem Ben Ammar.
Chiude questo viaggio in un percorso a tappe attraverso i paesi del Mediteraneo e non solo, il film turco Copte Dostoeysvki Buldum di Enis Riza, la cui proiezione è prevista alle 20.30 di domenica 12 febbraio.
Scelte che vogliono, dunque, ribadire la centralità di Palermo come capitale mediterranea e in quanto luogo di incontro e scambio culturale: un ponte di trasmissione e collegamento tra il nord Africa e l’Europa.