di Gabriele Bonafede
Qualcuno conosce la pasta “alla Lido”? È quella che si trova in tutti i ristoranti e trattorie di Palermo, condita con sugo di pomodoro, melenzane, pesce spada, mentuccia, e altri piccoli segreti. Insomma, uno di quei piatti che mangiamo a quintalate a Palermo e offriamo ai turisti con grande soddisfazione.
Obbligatoriamente cucinata calando le casarecce nella pignata, bisogna saperla preparare. Possibilmente. Altrimenti non viene fuori un granché, è scientifico. E di solito è più digeribile della pasta col forno (gli anelletti da spiaggia palermitani) o della pasta con le sarde, soprattutto quando quest’ultima non è cucinata allo stadio. Perché, “pasta con le sarde”, a Palermo, da curva a curva, passando per “la gradinata”, vuol dire “biscotto”. Mettersi d’accordo, va. Ecco, la Lido se fatta bene può persino rivaleggiare con la pasta con le sarde, ma non in quel senso. Nel senso che è pure con il pesce, ma completamente un’altra cosa. E non vuol dire biscotto.
Pare che sia proprio la pasta alla Lido la protagonista di un’esperienza di “cucina e babbìo” (ma non solo) al Sanlorenzo Mercato di Palermo. Nel cuore della Palermo che oggi è quasi cuore ma una volta era periferia. Praticamente dopo villa Adriana, dove sta per finire Via San Lorenzo (o Sanlorenzo?) prosecuzione di Viale Strasburgo, dove sta per iniziare via Lanza di Scalea. Grosso modo.
Insomma, in un posto particolare, basta andarci per rendersene conto. Insieme a chef di lusso (ma senza quarume), una “iena” si cimenterà nel ruolo di “Chef per un giorno”. Si spera che il palato sia addobbato per benino.
La “iena” sarà Cristiano Pasca il nuovo “chef per un giorno” di Fuori i secondi.
“A lui l’onore e l’onere di gareggiare con gli chef del Mercato per il nuovo appuntamento di Fuori i Secondi, lo show comico-culinario che ha già visto battersi ai fornelli “campioni” come Sergio Vespertino, Maurizio Bologna ed Ernesto Maria Ponte, e che torna mercoledì 1 febbraio alle 21 a Sanlorenzo Mercato (ingresso gratuito).”
Ci dicono. Ah, ma allora Cristiano Pasca fa fuori i secondi. Pure.
Iene… La pasta è un primo non è un secondo. E che cabasiso facciamo? Fermi tutti, ce lo spiegano: “Fuori i secondi è il format inedito che coinvolge alcuni tra i più amati comici e personaggi dello spettacolo alle prese con i fornelli della cucina mobile del Mercato: un ciclo di showcooking sui generis che lasciano spazio a improvvisazioni e trovate divertenti, con una forte interazione con il pubblico.”
Insomma a tipo TV, va. Però dal vivo, uso teatro. Forse il cibo viene meglio. Un minuto, continua…
“Tra una battuta e l’altra, la sfida culinaria diventa un’occasione per ridere su ricette, piatti originali, grandi chef e trovate culinarie inedite, senza prendersi troppo sul serio. È questa la ricetta di “Fuori i secondi”, lo show del giovedì ideato da Tiziano Di Cara e condotto dall’attore Massimiliano Geraci, nell’ambito di “Piazza Mercato”, la rassegna di musica e spettacoli, tutti gratuiti e aperti al pubblico, di Sanlorenzo Mercato.”
E fin qui siamo a posto.
“Ad arricchire l’evento anche la gustosa colonna sonora di Manlio Noto e Salvo Compagno, mentre ad aiutare l’attore, per fortuna, ci sarà il sous-chef Fabrizio Romano.”
Buono accussì, sicuramente.
Però la cosa non mi convince…. Meglio chiamare l’interessato, per chiedere. Che fa? Ci mangiamo una bella pasta alla Lido e non sappiamo chi la cucina? Ecco le credenziali di un cuoco. Basta una telefonata.
Cristiano, per caso sai cucinare? “So cucinare bene. Vero”. Vero? Allora come si fanno le casarecce alla Lido? “Alla Lido? Io le devo fare con melenzane e pesce spada”. Eh, appunto, alla Lido. “Così si chiama? Non lo sapevo.” Allora le casarecce? “Senza le casarecce, non mi fanno impazzire. Ci metto le tagliatelle e le melanzane le preparo a parte. Quindi faccio il soffritto con cipolla aglio e un poco di olio, ci sdivaco il pesce spada nel soffritto… No, no, non dopo. Nello stesso momento della soffrittura. Intero? No, a tocchetti. Di alcuni centimetri, credo. Sano non ci entra, no. Non ci entra nella padella. No, no. Anche si mi danno un padellone. Si, esatto… No, no, non in testa. E quindi i pelati, sempre nel soffritto. Se ci metto i pomodorini? Si, certo è meglio, è meglio ma non è periodo. A virità, sì. Viene più dolce con i pomodorini, ma che ci possiamo fare. La panna? Orrore, no, non ci va. Nemmeno la salsiccia, no. No, no, nemmeno la ricotta.”
E poi? “E poi cafuddo le melenzane che erano state fritte separate e le commogghio tutte insieme, il condimento lo fai riposare un poco e ci metto la menta. Sale e pepe? Anche peperoncino se si vuole. Il sale nell’acqua? Qui siamo al minimo sindacale, mi offendo. Se ho figli? Ma chi ci trasi! No, non ne ho. Ma non mi fiderei a dargli i miei preparati culinari. Quanta pasta? Un chilo e mezzo, due chili… “
Quindi la mangiamo pure, non ci lasci diuni? No, no, si farà la spesa al mercato Sanlorenzo stesso, funziona così. Compriamo abbastanza cose da sfamare chi viene. Almeno credo, alla fine non ne so granché di sta cosa.
Diciamoci la verità. In pratica farai una figura pessima, uso il Palermo calcio di sti tempi. “Mi fido ciecamente di Tiziano Di Cara so che mi farà fare una figuraccia, e … e spero che qui a Palermo non si vendichino con degli scherzi. Che so, con delle cose zaffe da cucinare, cose messe alle mie spalle nella pignata. Magari c’è uno scherzo, ma te ne accorgi che è uno scherzo…”
C’è una giuria? “Si. Devono giudicare Cinzia Bellavia e Luigi Perollo, li conosco, sono amici miei.” E quindi più che pasta alla Lido è “pasta con le sarde”, diciamoci la verità… Questo lo stai dicendo tu. E comunque casomai li corrompo, pazienza.
Scusa, i tuoi giudici non li corrompi, gli altri sono tre. Te li fai tuoi con una corromputa, una pasta con le sarde, una cosa, e via. “In effetti… Poi c’è anche un altro amico, Mario Azzolini.”
Mario Azzolini, interista… “Come me! Grazie per la soffiata. Aspetta un minuto. Come lo sai che è interista?” Lo disse in una presentazione di un libro una volta, e io ero là. E poi gli interisti si riconoscono dalla faccia, sempre tristi. “E che sono triste io? Magari non sono un vero chef, ma so cucinare. Vero.”
Accura che il Mario Azzolini che dico io potrebbe non essere lo stesso che dici t… Niente, ha chiuso la telefonata.
Caro Cristiano, fai fuori i secondi e portaci un bel primo. Pronto in tavola, cortesemente.