di Gabriele Bonafede
Una vittoria per i tifosi del Palermo ormai fa notizia. Sono state finora solo due le vittorie della squadra rosanero in questo martoriato campionato 2016-2017. Ambedue inaspettate, a Bergamo sul campo della rivelazione-Atalanta e a Genova sponda grifoni, quelli che hanno messo sotto la Juventus per 3-0. Due squadre in posizione di classifica molto più alta e con prestazioni di gran lunga migliori di quelle del Palermo di questa stagione.
Adesso ne è arrivata una terza, forse la più importante. Quella della conferma di una bandiera storica rosanero, Eugenio Corini. Rimane alla guida tecnica della squadra. Ancora più inaspettata delle vittorie sul campo, è giunta quando l’ennesimo esonero a firma Zamparini era ormai dato per certo.
La notizia, a Palermo, è immediatamente circolata a tempesta. Anche perché, la vicenda Zamparini e del calcio in città è ormai entrata in politica: il Sindaco, Leoluca Orlando, ha fatto il suo con un bell’intervento. Che però ha anche il sapore di campagna elettorale. Le elezioni sono vicine e il tema rosanero, il futuro del Palermo, sta a cuore a tanti palermitani, che siano VIP popolari, come Ficarra e Picone, o tifosi qualsiasi da curva come noi.
Ciò che va ribadito, e che non è stato detto abbastanza, è che questa vittoria è soprattutto un successo dei tifosi. Eugenio Corini è uno sportivo particolarmente amato a Palermo. Nel cuore dei tifosi da quando calcava il campo con la maglia rosa, è sempre stato un punto di riferimento. E lo è adesso, da allenatore, in una barca che affonda e con molti che scappano di fronte alle difficoltà.
La squadra è chiaramente modesta, se non dal punto di vista tecnico dei singoli, da quello della composizione, dell’esperienza, del carattere. Corini ha dato quanto meno carattere, affrontando partite difficili con un una spinta in più. I risultati sono ancora magri, ma sicuramente migliori della fase precedente. Persino nel gioco.
E in ogni caso, se si deve retrocedere e ricostruire, è meglio farlo con una bandiera del Palermo come è Corini. Cercando di riportare quella che Ficarra e Picone, insieme a tanti altri tifosi meno noti, definiscono dignità. Ma non solo: dignità e storia, impegno e passione, confronto e calore, gioco e collettivo, competizione e stima. In una parola: sport.
Foto in copertina e nel testo di Antonio Calandriello.