di Gabriele Bonafede
Semplicemente drammatica è la situazione del PD di Palermo in vista delle elezioni comunali di maggio prossimo visto che la domanda è: essere o non essere. A conti fatti, non esiste un candidato per lo meno ufficialmente. Dalle esternazioni più o meno pubbliche di vari esponenti ci può essere al massimo l’accodarsi a candidati esistenti e quindi una scelta tra il sostenere Leoluca Orlando oppure Fabrizio Ferrandelli.
Già questo fatto mostra che, sebbene molti consiglieri comunali abbiano lavorato molto nel territorio promuovendo battaglie interessanti e importanti (ZTL, tram, ospedali, PRG, etc.), non c’è una spina dorsale, né, almeno in apparenza, un personaggio politico con caratteristiche sufficienti alla candidatura.
Per un partito che a scala nazionale è il primo partito, e anche quello che governa, la cosa lascia di stucco.
Oltretutto, le due opzioni sul terreno sono ambedue poco rassicuranti, per lo meno in una logica di partito. Non solo per l’assenza di un progetto per Palermo, almeno sul piano tecnico o teorico, oppure del “libro dei sogni”, ma anche per i trascorsi politici recenti e lontani.
A rigor di logica, Fabrizio Ferrandelli dovrebbe essere la scelta più ovvia. Non solo perché fu candidato del PD nelle precedenti elezioni comunali, sia pure perdente e poi fuoriuscito dal partito. Ma perché l’interessato ha stabilito un percorso di coerenza, anche morale, che parte da lontano. Qualche tempo fa si è infatti dimesso, unico caso, da parlamentare dell’ARS in contestazione alla giunta Crocetta. E non solo, da alcune settimane ha anche avviato un percorso di candidatura con un progetto di coinvolgimento nel territorio urbano attraverso il progetto “Palermocrazia”. Un progetto più o meno condivisibile, ma che è un progetto.
Il sostegno a Leoluca Orlando appare molto più controverso, sebbene sia stato sottoscritto in post circolati sui social da i segretari dei vari circoli PD in città. Il suddetto lavoro nel territorio, tra la gente, è stato infatti fondamentalmente di critica al Sindaco di Palermo, su vari temi sul tappeto. Va anche detto che Orlando stesso sembra snobbare l’eventuale sostegno di una lista del PD palermitano per una sua ri-candidatura a sindaco. Ovvero, accetterebbe il sostegno, ma senza una lista con il simbolo di un partito. Ma siamo nel campo delle pure congetture.
Per quanto riguarda ciò che si sa, il PD pare stia avviando un dialogo con Orlando. Se le componenti di Lupo e di Cracolici sono di questo avviso, è ovvio che la scelta vada in questo senso. Ma è una scelta controversa, non digerita da molti simpatizzanti e militanti.
Immagine di copertina tratta da Wikipedia e leggermente modificata per l’occasione. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=451854
Chi e come, da Statuto del partito, ha la legittimazione a operare la scelta sulle candidature esterne in assenza di candidature interne?
A giugno 2016 scrivevo a Cuperlo quello che riporto di seguito
Non volete capire che la politica non si fa con i No. La politica non si fa accusando gli altri della disfatta. Torino deve far riflettere perché Vince un partito che non si definisce tale che fa un emblema e bandiera la critica alla vecchia politica …. beghe truffe disinteresse …. È stato detto No a Fassino che è stato un valido sindaco. ……… Non mi dica che è stato causato dal partito della Nazione ….se analizza quello che accade a Palermo nel PD … dove esiste un segretario della “Corrente Cuperlo” …. ho pagato la tessera del partito (la prima volta in vita mia che mi tessero in un partito)…. nessuna nuova….. se si dovesse andare al voto chi votare del PD come Sindaco di Palermo e/o Presidente della Regione???? Quale progetto per l’aggiornamento dell’autonomia? ,!!! Svegliarsi!!!!!.