di Matteo Cazzulani
I campioni in carica russi separati da una sola vittoria dal gruppo delle seconde, e da due sole vittorie dal Fenerhbaçe di Coach Obradović. La Crvena Zvezda di Belgrado castiga-campioni in casa
C’era una volta l’Europa della Jugoplastika, dell’Aris Salonicco e dei derby di Belgrado e Bologna. Oggi, l’Eurolega è invece targata Istanbul, Mosca, Kazan, Madrid e Barcellona, inondata com’è di Lire turche, Rubli russi ed Euro spagnoli, ma pur sempre capace di offrire uno spettacolo non inferiore a quello dell’NBA. Questa è la situazione della Lega di basket dell’Europa, un torneo che raggruppa il meglio della pallacanestro europea e che vede la presenza di stelle destinate ad illuminare il basket mondiale.
Trattare dell’Eurolega della stagione 2016-2017 in maniera esaustiva ed equilibrata è tuttavia possibile solamente considerando tre fattori, quali la nuova formula del torneo, i roster delle principali squadre partecipanti, e la questione legata agli interessi economici che stanno dietro alla competizione sportiva.
Per la prima volta dalla sua prima edizione, avvenuta nella stagione 1999-2000, l’Eurolega ha assunto la formula di un campionato che raccoglie 16 squadre tra le migliori d’Europa. Terminata la Regular Season, nella quale ogni squadra affronta le rimanenti 15 sia in casa che in trasferta, le prime 8 della classe si affrontano in una Final Eight che determina le 4 finaliste chiamate a disputare semifinali e finali in una Final Four presso la Sinam Erdem Dome di Istambul.
Oltre alla formula, a rendere avvincente l’attuale edizione della Eurolega sono anche le prestazioni delle squadre partecipanti. Dopo le prime giornate del girone di ritorno, il predominio del CSKA Mosca, annunciato ad inizio stagione e confermato nelle prime giornate del campionato, è stato via via eroso dalla rincorsa di Real Madrid, Baskonia Gasteiz ed Olympiacos Pireo, capaci di agguantare 11 vittorie contro le 12 dei campioni in carica russi.
Forte della vittoria della precedente stagione, il CSKA Mosca, guidato dall’Head Coach greco Dimitris Itoudis, ha confermato una coppia di guardie vittoriosa composta dal serbo Miloš Teodosić e dal francese Nando de Colo, capaci di punire gli avversari sia dal tiro da tre punti che con penetrazioni veloci. Importante, nel gioco del CSKA Mosca, è anche l’ala Dmitry Kulagin, mentre, per quanto riguarda il reparto lunghi, degni di nota sono l’ala forte Semen Antonov e il centro di lungo corso americano James Augustine.
Con questo roster di tutto rispetto, il CSKA ha saputo infilare una striscia di 12 vittorie consecutive, tra le quali quella in trasferta con l’Olympiacos e quelle in casa con Real Madrid e Baskonia, inframmezzate dalla sconfitta in trasferta con i turchi del Daroussafaka Dogus. In seguito, i campioni in carica hanno subito tre scondite consecutive in casa con il Fenerhbaçe e in trasferta con Crvena Zvezda Belgrado e Real Madrid.
Più discontinuo è il rendimento del Real Madrid, capace di aprire il campionato con una vittoria in casa sull’Olympiacos, seguita da due sconfitte, rispettivamente in casa col Baskonia e in trasferta con il CSKA Mosca. Ad esse, hanno seguito importanti vittorie, tra le quali quelle in casa con il Barcellona e con il CSKA Mosca nella prima giornata di ritorno.
Per garantire un rendimento che ha valso il secondo posto in coabitazione con Baskonia ed Olympiacos, il Real Madrid, guidato da coach Pablo Laso, conta su un gioco in velocità e transizioni veloci basate sulla coppia play-guardia Sergio Llull e Dontaye Draper. Ad essi si aggiunge la precisione nel tiro da tre dello sloveno Luka Dončić, mentre solidità e dinamicità sono garantite dal centro USA Othello Hunter e dall’ala italo-argentina Andres Nocioni.
Altra squadra della penisola iberica nel gruppo delle seconde della classe è il Baskonia Gasteiz, compagine ammodernata rispetto alla scorsa stagione grazie agli arrivi di coach Sito Alonso, della guardia francese Rodrigue Beaubois, e del centro italiano Andrea Bargnani. Oltre ai neo arrivati, a rafforzare il Baskonia e il suo gioco basato su post basso e fisicità sono anche il centro tedesco Johannes Voigtmann, la guardia slovena Jaka Blazić e la giovane promessa lituana Tadas Sedekerskis.
A garantire il secondo posto al Baskonia sono state importanti vittorie con il Real Madrid fuori casa e, in casa, con Barcellona e Fenerhbaçe. Tuttavia, la compagine basca è stata sconfitta in casa dall’Olympiacos e fuori casa dal CSKA Mosca.
La terza squadra del terzetto delle seconde è l’Olympiacos Pireo, capace di vincere partite importanti in trasferta con il Baskonia, in casa con il Fenerhbaçe, nonché entrambi i derby con il Panathinaikos di Atene, ad oggi sesta in classifica con 9 vittorie.
A garantire una posizione molto alta in classifica per l’Olympiacos è un roster costruito attorno a Vassilis Spanoulis, guardia e vero e proprio trascinatore della compagine del Pireo. A dare fluidità al gioco altamente variabile della squadra di coah Giannis Sfairopoulos sono la guardia USA Erick Green e la guardia greca Vangelis Mantzaris, coadiuvati dall’ala statunitense Matt Lojeski e alla giovane promessa greca Paris Maragkos, un ottimo centro debuttante.
Coach Obradović e Crvena Zvezda difendono la tradizione cestistica jugoslava
Immediatamente dopo il gruppo delle seconde, con 10 vittorie, si classifica il Fenerhbaçe. La squadra finalista della precedente edizione presenta un roster di tutto rispetto, guidato da Zeljko Obradović, coach serbo tra i più vittoriosi in Europa di tutti i tempi. Nel roster della compagine di Istambul, che propone un gioco basato sul classico pick-and-roll ad aprire all’esterno di coach Obradović, appartengono giocatori provenienti da diversi Paesi, come il playmaker USA Bobby Dixon, la guardia serba Bogdan Bogdanović -costretta ad un lungo stop per via di un infortunio- l’ala forte ceca Jan Vesely e, nel reparto centri, il macedone Pero Antić e l’italiano Luigi Datome.
Grazie a un roster molto agguerrito e dedito al lavoro duro, il Fenerhbaçe è riuscito a centrare importanti vittorie in casa con il Real Madrid e, fuori casa, con il CSKA Mosca. Tuttavia, i vice campioni d’Europa sono stati sconfitti, fuori casa, da Baskonia Gasteiz e Olympiacos Pireo.
Degna di nota, al settimo posto con 8 vittorie, è la Crvena Zvezda di Belgrado, capace, come unica squadra del campionato, di sconfiggere in casa ex-campioni della Eurolega come CSKA Mosca, Real Madrid, Barcellona e Maccabi Tel Aviv.
A garantire ai ragazzi di coach Dejan Radonjić risultati molto pesanti è un roster, interamente Made in Serbia, basato, tra gli altri, sull’asse playmaker-guardia Stefan Jović e Charles Jenkins, sull’ala Marko Simonović, sul lungo Mirko Bjelica e sul centro Ognjen Kuzmić. Similmente al Fenerhbaçe di Obradović, i giocatori della Crvena Zvezda esprimono un gioco veloce ed interno fatto di transizioni e precisioni dall’arco quando necessario, nonché una dedizione al lavoro duro ed efficiente.
Foto, Coach Željko Obradović del Fenerhbaçe, foto presa da Twitter
Turchia e Spagna sovrarappresentate a spese di ex-Jugoslavia ed Italia
Oltre alla parte sportiva, resta una parentesi fatta di interessi economici che caratterizza l’Eurolega, tale da fare apparire il campionato europeo di pallacanestro palesemente sbilanciato in favore di squadre turche, russe e spagnole. Secondo il regolamento della Eurolega, ad essere ammesse al campionato sono, infatti, squadre premiate per alti introiti, sponsor e capacità di impianti nei quali svolgere partite casalinghe, e non tanto sulla base di risultati sportivi.
Così, mentre un tempo l’Eurolega era la competizione nella quale tradizioni gloriose della pallacanestro europea erano adeguatamente rappresentate in termini di numeri di squadre partecipanti, come la Jugoslavia, oggi vi è un oggettivo disequilibrio in favore di interessi economici che ruotano attorno a Turchia, Russia e Spagna.
Ad esempio, squadre con una tradizione cestistica notevole come Partizan Belgrado, Cibona Zagabria, Zadar, Split e Olimpija Lublijana sono oggi escluse dalla Eurolega a vantaggio di ben quattro rappresentanti del campionato turco -Anadolu Efes Istambul e Galatasaray, oltre alle già citate Fenerhbaçe e Darussafaka Dogus.
Un tempo, l’Eurolega era il teatro di battaglia per le italiane Fortitudo Bologna, Virtus Bologna e Siena Mens Sana, mentre oggi il massimo campionato europeo ospita, al loro posto, compagini prive di tradizione come Unics Kazan e Darussafaka Dogus, e all’Italia è assegnato un solo posto, ovviamente riservato, con una licenza decennale, alla ricca Olimpia Milano targata Armani.