di Gabriele Bonafede
Per il Palermo calcio è stato un 2016 orribile, soprattutto al Barbera, se si eccettua la partita finale della scorsa stagione nella quale ha festeggiato la salvezza. Che è anche l’ultima delle sole tre vittorie in ottenute in casa nel corso dell’anno solare tra il campionato corrente e quello precedente.
Per il resto, al Barbera nel 2016 si sono registrate ben 14 sconfitte e 7 pareggi. In tutto, sono solo 16 i punti conquistati in casa dai rosanero nel corso 2016 (se si eccettuano una vittoria e una sconfitta in coppa Italia). Di questi, appena un punto è stato ottenuto nella stagione corrente. Sempre nel 2016, il Palermo ha conquistato in tutto 31 punti (casa e trasferta), 15 dei quali lontano dalla Sicilia. Di questi 31 punti, 21 sono stati conquistati nella scorsa stagione e solo 10 in quella corrente.
Nel corso del 2016 il Palermo ha incassato qualcosa come 74 reti, 35 dei quali al Barbera. Ne ha segnati in tutto 37, ma solo 16 davanti ai propri tifosi, e appena 4 nel presente campionato. Sempre nel campionato attuale, i rosanero hanno realizzato il triplo delle reti lontano dal Barbera: in tutto 12, quattro delle quali nella vittoria epica a Genova contro i rossoblù di un paio di settimane fa.
A fatica, il Palermo esce finalmente indenne dal Barbera nell’ultima partita dello sciagurato 2016 con il pareggio ottenuto contro il modesto Pescara. E questo, dopo aver stabilito il record di sconfitte casalinghe consecutive: otto. Anche questo uno sciagurato record targato 2016.
Ma se non è sconfitta, è solo pareggio, la vittoria al Barbera non è arrivata nemmeno con gli ultimi della classe. In pratica, per tutto il girone d’andata della stagione corrente il Palermo non ha vinto manco una partita in casa, avendone perse otto e pareggiata una.
Sono cifre impietose.
Forse vale la pena di andare alle saline di Marsala (nella foto di copertina con il tipico tramonto in rosa), caricare, e far fare un giro di campo a una lapa china china di coppi di sale. Giusto per mettersi a posto con la scaramanzia, perché a questo punto il Barbera sembra proprio stregato. D’altronde, il sale a volte è come la vittoria: “quando lo cercate non lo trovate”, come dice l’abbanniata dei venditori di sale in città. Meglio fare scorta quanto prima per avviare un 2017 migliore.
Infatti, se si ferma a otto la striscia di sconfitte casalinghe in campionato, è solo quando arriva la squadra meno fornita tecnicamente, appunto il Pescara. Che prima di scendere in campo al Barbera aveva ottenuto solo un punto in trasferta, più tre punti a tavolino contro il Sassuolo ma avendo perso sul terreno di gioco.
Sale o non sale, ci sono alcuni dati positivi nel pareggio per 1-1 ottenuto dalla squadra di Corini davanti ai propri tifosi a chiusura del terribile 2016. Ma prima è bene analizzare altri dati negativi che, purtroppo, si ripetono. Contrariamente a Genova, dove il finale è stato pirotecnico, negli ultimi venti minuti del match contro gli abruzzesi i rosa hanno dimostrato di avere “paura di vincere”. Cedendo troppo all’avversario che avrebbe meritato di ribaltare il risultato. Cosa che il Pescara aveva pure fatto, se si considera regolare un loro gol annullato dall’arbitro.
Va detto anche che Posavec è stato determinante nel salvare il risultato e se la partita fosse durata pochi minuti in più, il Palermo avrebbe perso ancora una volta in casa. Su questo piano, il pareggio che comunque muove la classifica, è un punto guadagnato e non due persi. Ma la difesa e il filtro a centrocampo sono di nuovo nel banco degli imputati. Gonzalez su tutti, con due interventi sciagurati negli ultimi minuti: un fallo inutile che gli costa il giallo e poi lo sgambetto netto in area che provoca il netto rigore del pareggio pescarese al 91’. Servono rinforzi per affrontare il 2017: almeno un elemento per reparto.
Il Palermo 2016-2017 si conferma una squadra che gioca molto bene fuori casa, anche quando perde, ma che fatica troppo davanti al proprio pubblico. Forse è una questione di pressione psicologica. E a vedere come la squadra si sia progressivamente contratta nel secondo tempo della partita natalizia, sembra proprio di sì. Nonostante la bella cura-Corini. Anche qui, serve un poco di scaramanzia con sale a tempesta?
I rosanero avevano chiuso il primo tempo dell’ultimo match-2016 in vantaggio per la prima volta in questo campionato, sia in casa che fuori. E se avessero continuato con il piglio dimostrato nella prima parte della gara avrebbero dilagato. Nel primo tempo si è visto infatti solo il Palermo, con il Pescara quasi mai pericoloso e Posavec mai impegnato. Buon primo tempo, dunque, e secondo tempo da dimenticare, se si eccettua il bel colpo di testa di Nestorovski che fa “la barba al palo” come si diceva una volta.
Però, e qui torniamo agli aspetti positivi, Corini ottiene quattro punti in due partite, evitando per la seconda volta consecutiva una sconfitta e fermando la lunga serie di disfatte casalinghe, tipiche dell’orribile anno 2016.
Va anche detto che il Palermo, grazie anche al modulo e al sistema di gioco di Corini, si ritrova con un goleador in più e cioè Quaison.
Rinato, il gioiellino svedese va in rete per due partite consecutive. Bello il suo gol, di nuovo frutto di una serpentina che lascia sul posto ben tre avversari, come era avvenuto a Genova. In più con un tiro all’incrocio semplicemente delizioso. Ma anche qui, c’è adesso la questione del rinnovo per Quaison, il cui contratto scade a Giugno 2016.
Oltre a Corini, servono sale e rinforzi per il 2017. E forse anche un poco di pepe.
In copertina: le saline di Marsala, foto di Gabriele Bonafede.
Nel testo, Ape piaggio tratta da Wikipedia. Di Photo: Andreas Praefcke – Òpira propia (own photograph), CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=677873