di Pasquale Hamel
Un anno bisestile e funesto volge al termine. Se si dovesse dar fede alla credenza che considera quelli bisestili anni di disgrazia potremmo tranquillamente dire che il 2016 ne è stata palese conferma. L’Italia, l’Europa, il mondo, sono stati feriti da disgrazie di ogni tipo a cominciare dalla tragedia del terremoto, che ha sconvolto l’Italia centrale, passando attraverso la terribile vicenda del terrorismo islamico, che ha seminato vittime in Europa e nel mondo mettendo in forse la sicurezza delle nostre vite e costringendo a mutare i nostri stili di vita, per non parlare del populismo neofascista che, con la Brexit, ha imposto una battuta d’arresto nel già difficile cammino dell’Unione Europea.
Fatti tragici e situazioni drammatiche, spesso paradossali, si sono succeduti con un ritmo incalzante accelerando quello stato di spaesamento che da qualche tempo rende difficile capire dove stiamo andando e perché ci stiamo andando. Soprattutto il nostro Paese, fortemente in crisi non solo economica ma anche morale, vive in modo patologico questa condizione anomala alla quale in qualche maniera si era cercato di porre rimedio proponendo un’ipotesi di modernizzazione, a cominciare dall’assetto istituzionale, che non è riuscita a convincere “quei dinosauri”, così li aveva definiti in un twitter la povera Fabrizia Di Lorenzo uccisa a Berlino, che non intendevano mollare la presa del potere e che, nella loro avida follia, hanno trovato l’appoggio del populismo becero che avvelena da qualche tempo la nostra società.
Credo, infatti, che Il voto referendario del 4 dicembre, nonostante quel che sostengono alcuni quasi a giustificare l’errore fatto, abbia spazzato via non solo lo sforzo riformatore di questi anni ma anche quello dei tempi a venire. Per questo sono convinto che, con tutta la buona volontà, saranno ardui ma soprattutto improbabili, eventuali nuovi tentativi di modificare l’assetto costituzionale ormai vecchio di ben settant’anni.
Piuttosto, oggi, il Paese si trova a gestire il montare della riflusso grillino, inconsistente sul piano programmatico, ma soprattutto incapace di assumere ruoli istituzionali per assenza di competenze e di visione complessiva. Il caso Raggi, gravissimo il fatto che gli elettori si siano fatti convincere dal frastuono vaffanculista delle sirene grilline, è emblematico. L’amministrazione romana, a parte gli scandaletti di cui ci hanno reso edotti le cronache e il gossip, si trova impantanata e sembra non riuscire a disegnare un progetto per il futuro. Non si può amministrare a forza di NO per sfuggire alle responsabilità del “fare”, amministrare è anche rischio, è sporcarsi in senso buono le mani per raggiungere obiettivi di bene sociale.
Anche nella nostra Sicilia, montano le schiere grilline e rischiano, in questo caso anche per colpa dei partiti, Pd in testa che ha fatto la scelta suicida di appoggiare l’insulsa e poco seria gestione Crocetta, di conquistare palazzo d’Orleans con quello che significherebbe per la comunità siciliana. Ma quello che più fa senso è rilevare che un personaggio come Matteo Salvini catturi consensi nella Regione.
La memoria corta dei Siciliani ha fatto dimenticare i florilegi della Lega nord, i famosi “Forza Etna”, che folkloristicamente accompagnavano i riti pagani di Pontida. Di perdita di memoria, ma non so fino a qual punto, soffrono gli opportunisti provenienti soprattutto da aree del centro, ma ce ne sono anche di sinistra, che si sono convertiti al leghismo in salsa siciliana sperando di conservare le poltrone e, per chi è stato scavallato, di conquistarne qualcuna.
Ci aspetta, dunque, un 2017 denso di novità. Le elezioni al comune di Palermo per le quali in assenza di candidature forti, ed in effetti non se ne vedono, prevedo la vittoria dell’eterno Orlando. Ma ci sono anche le elezioni regionali dove la partita, ma non so fino a qual punto, potrebbe ancora giocarsi. Aspettiamo, dunque, questo 2017 con giustificati timori ma anche con la speranza, che è sempre l’ultima a morire, di un rinsavimento generale, se non altro per il bene della nostra Italia e della nostra Sicilia.
Nel testo un’immagine del terremoto in Italia del 2016 tratta da Wikipedia. Di terremocentroitalia terremocentroitalia from Italia – Rio, frazione di Amatrice. Da qui è stata estratta viva Paola.jpg, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52147152
In copertina un’immagine del terremoto in Italia del 2016 tratta da Wikipedia Di Leggi il Firenzepost – https://www.youtube.com/watch?v=G1Q3HSJTay8 (2:47 s), CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=51064742