di Gabriele Bonafede
Inutile girarci intorno. Il Palermo di questa stagione è terribilmente epocale. Da 57 anni non perdeva sei partite di seguito e mai ha iniziato un campionato con sei sconfitte di fila a casa propria. Mai aveva raccolto il 100% del bottino, finora sei punti, solamente fuori casa.
Purtroppo, è una stagione epocale tutta in senso negativo. Per quanto riguarda la media-punti si tratta della più bassa mai registrata, almeno nell’era Zamparini: meno di mezzo punto a partita.
Arriva dunque una partita epocale: Palermo-Lazio, quattordicesima giornata della serie A 2016-2017. L’anno scorso finì “a schfìo”. Quest’anno sarà una partita storica comunque finisca. Se i rosanero perderanno, e la vittoria della Lazio è data dalla Snai solo a 1.70, sarà record assoluto: sette sconfitte di fila, e sette di fila in casa. Se si pareggia, sarebbe epocale perché spezzerebbe la serie di sconfitte casalinghe. Se il Palermo vincesse, sarebbe pure epocale, perché la vittoria del Palermo è data a 5.25 e anche questa chiuderebbe la lunga striscia negativa.
Una vittoria che, per quanto improbabile secondo i bookmaker, sarebbe però un’inversione di tendenza che porterebbe molto ossigeno alla squadra. Magari ripetendo altre inversioni di tendenza storiche, come quella del Cagliari di Allegri alcuni anni fa, o quella del Bologna all’arrivo di Donadoni solo una stagione fa. Finché non giocano certe squadre, tutto è possibile nel calcio. Almeno, è quello che speriamo noi tifosi palermitani.
Molti danno il Palermo già per spacciato a solo un terzo del campionato. Il morale dei tifosi è a pezzi, eppure la tifoseria più fedele rimane fedele: lo si è visto anche nelle partite interne tutte perse. Dove l’incoraggiamento dei pochi che sono andati al Barbera è stato encomiabile. Anche quando, come con Napoli e Torino, il risultato negativo era ormai acquisito.
Non manca l’autoironia. E devo ammettere che c’è anche una certa pressione da amici e meno amici. Chissà cosa ne pensano i catanesi, ad esempio. Ma il calcio è fatto così: c’è ci scende e c’è chi sale. Tranne le solite “grandi” che ormai annoiano il campionato ogni anno di più, il discorso vale per tutti. Tranne quelle squadre “di seconda fascia” che bene o male rimangono sempre o quasi in serie A, magari giocando anche in Europa, tutte le altre sono condannate ad annate buone e annate altrove. Tanto più in Italia, dove un caso-Leicester è semplicemente impossibile. Perché avrebbe troppi, potenti, nemici.
Eppure, il tifo rosanero rimane passione, e persino fede. Anche per il sottoscritto. Il giorno dopo la sesta sconfitta consecutiva patita a Bologna hanno bussato alla porta pure i testimoni del Genoa. Gli ho detto che non cambio fede: tifo Palermo pure se arrivasse ultimo.
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