di Gabriele Bonafede
Sesta sconfitta consecutiva in casa. Quinta consecutiva casa e fuori. E anzi “ci finìu buono”, sostieme qualcuno allo stadio: Palermo-Milan “solo” 1-2. C’erano tifosi rosanero che, fin dall’inizio, se ne aspettavano quattro del Milan. Omrai la mestizia al Barbera è spessa, perché a ogni partita sotto Monte Pellegrino è una sconfitta chiunque sia l’avversario.
Dopotutto il Palermo ha persino giocato anche bene. Ma di questo passo finirà ultimo. Oggi è penultimo in classifica, solo un punto sopra al Crotone. Le attenuanti di un calendario difficile all’inizio non valgono più. L’unica vittoria, nel campo della sorprendente Atalanta, è un ricordo lontano.
Ci sono state attenuanti con la Juventus, visto che la partita è stata persa per un autogol balordo. E ci sono anche questa volta: un pasticcio difensivo il primo gol rossonero e poi un bel gol di tacco di Lapadula, soprannominato “Lapa”. Per giunta nei minuti finali, dopo il momentaneo pareggio del solito Nestorovski, quando sembrava che i rosanero potessero finalmente fare punti a casa propria.
Lapa, che a Palermo vuol dire moto-Ape. Ironico, il Palermo di De Zerbi sembra proprio una vecchia Lapa rotta. Perché riesce sempre più difficile, nonostante la buona prova contro il Milan e qualche altra, pensare che una squadra che non brilla per qualità possa imporre il “tikitaka” che vorrebbe praticare l’allenatore rosanero.
A ben vedere, il Palermo ha giocato meglio, con il Milan e Cagliari, quando ha smesso di tentare triangoli assurdi e impossibili e passaggi snervanti e inutili. E ha invece cominciato a lanciare in verticale, a cercare di saltare l’uomo anche in dribbling e a tentare di mandare la palla avanti anziché passarla in laterale, indietro oppure, ripetutamente, al portiere.
De Zerbi paga pure l’inesperienza. Poche volte ha “letto” la partita e azzeccato i cambi. Continua a cambiare formazione a ogni partita, dando però fiducia a chi ha già dimostrato di non esserci per niente.
Zamparini cercherà un sostituto? E, se lo cercherà, lo troverà? Chissà