di Gabriele Bonafede
Con l’apertura della stagione 2016-17 del Teatro Biondo di Palermo, affidata a Odissea a/r, emerge un fatto ben preciso: il Biondo fa scuola. Ed è la scuola di Emma Dante. Nell’accezione più estesa del termine: scuola non solo come insegnamento ma anche come stile, come corpo di idee e maniera. Non solo come allenamento e costruzione di una nuova generazione di artisti, ma soprattutto come decisa proposta drammaturgica nella tecnica, nell’espressione, nella comunicazione: fa metodo, propone un indirizzo artistico.
Va detto che c’erano dei rischi. Lo stile della Dante, come è d’uopo nel teatro e nell’arte, pone domande, propone tesi e antitesi. In altre parole, è netto e chiaro. Anche perché si regge su un linguaggio teatrale dove movimento degli attori, partiture e composizioni sceniche sono preponderanti e particolari, così come uno specifico trattamento dei testi. Spesso ironico e di “rottura”, con quel tanto di Kabarett (più che cabaret) che lo rende felice, s’impone nel trattare anche i classici in una costruzione fisica densa e complessa allo stesso tempo.
Realizzato con gli studenti della scuola del Biondo, la prima di Odissea a/r convince anche più delle aspettative, soprattutto nei momenti più corali. Come deve essere. Non solo nel realizzare uno spettacolo ma nel rappresentare un percorso di ricerca d’avanguardia insieme alle nuove generazioni di artisti.
Il percorso che propone, e impone, Odissea a/r, e che arriva a chiaro successo anche di pubblico palermitano, non fa sconti alla propria concezione del teatro, sbalzando così gli elementi più coinvolgenti in un tempo inaspettato. E forse anche per questo, più riuscito. Già di grande successo nella prima nazionale a Spoleto, Odissea a/r è stato accolto, ieri sera, da applausi corposi e sentiti a Palermo, pur in nel clima di difficoltà economiche e finanziarie nel quale versa il Biondo.
Nel susseguirsi di una serie di quadri espressivi di grande forza, emergono alcuni talenti e in particolare Giuseppe Di Raffaele nel ruolo di Zeus, Maria Giulia Colace nel ruolo di Euriclea, Bruno Di Chiara nel ruolo di Ulisse, Alessandro Ienzi, Telemaco. Tutti giovani artisti in crescita, che interpretano al meglio lo stile “emmadantese”, dimostrando costruzione, vitalità, e una certa maturità.
“Questa scuola è fondante nel mio progetto di teatro” aveva dichiarato il direttore del Biondo, Roberto Alajmo alla presentazione di Odissea a/r. È dichiaratamente un pilastro, dunque, nella coraggiosa strategia di rinnovamento e riproposizione del teatro stabile di Palermo a scala nazionale, fin dai primi giorni in cui Alajmo s’insediò quale direttore tre anni fa.
Il successo di Odissea a/r è quindi un traguardo importante, anche nel quadro della crescita artistica di Palermo. Non solo perché si accetta la sfida di costruire un metodo artistico, già un fatto di per se rilevante, ma perché dimostra che il Biondo e la città di Palermo hanno le carte per vincerla.
Foto in copertina e nel testo di Chiara Quartararo.