di Matteo Cazzulani
Le due squadre di Belgrado comandano la classifica della Lega Adriatica, la lega di pallacanestro della ex-Jugoslavia (Serbia, Croazia, Slovenia, Montenegro e Macedonia), grazie a un gioco fisico e interno ed un gioco rapido ed esterno, mentre la compagine di Podgorica si dimostra una delle migliori squadre .
Belgrado e Podgorica davanti, tutte le altre a seguire. Questa è la situazione della Lega Adriatica, il campionato che raccoglie le migliori squadre della pallacanestro della ex-Yugoslavia, la culla del basket europeo da cui tanti talenti, noti anche in Italia, sono usciti -basti pensare, per citarne solo alcuni, agli NBA Predrag Stojaković e Vlad Divac fino ai campioni della fine anni 90 ed inizio Duemila Aleksandar Djordjević, Dalibor Bagarić, Dejan Bodiroga, Stojko Vranković, Miloš Vujanić, Matjaž Smodiš, nonché agli allenatori di lungo corso Jasmin Repeša e Želijko Obradović.
Dopo le prime giornate della Lega Adriatica, al comando della classifica vi è un terzetto composto dai campioni in carica della Stella Rossa, dai concittadini del Partizan Belgrado, e dal Budućnost di Podgorica, semifinalista della precedente edizione.
Per tutte e tre le squadre, notevole è il ruolino di marcia: se la Stella Rossa, forte di tre vittorie su tre partite -due delle quali giocate sul parquet amico, una vinta nella riedizione della finale della scorsa edizione contro il Mega Leks- è riuscita a mettere in cassaforte una differenza canestri in attivo di 103, il Partizan ha saputo vincere due trasferte più il Grande Classico di Yugoslavia con il Cibona di Zagabria.
Il Budućnost di Podgorica, da parte sua, è stato capace di avere la meglio su avversari ostici come il Cedevita Zagabria e il già citato Mega Leks, entrambi battuti dopo partite dal finale al cardiopalma.
Finora, le tre capolista della Lega Adriatica hanno espresso differenti tipologie di gioco, capaci di valorizzare i talenti dei propri roster e dare lustro a giocatori che, da qui a breve, hanno tutte le carte in regola per diventare talenti della pallacanestro europea.
Per quanto riguarda la Stella Rossa, il gioco espresso è molto fisico e interno, grazie sopratutto alla capacità in post basso della Guardia Stefan Jović e delle ali forti Luka Mitrović e Milko Bjelica. Inoltre, la compagine guidata da coach Dejan Radonjić è capace di punire da tre con il play statunitense naturalizzato serbo Charles Jenkins e la guardia Marko Gudurić. Finora la Stella Rossa sembra la candidata “schiacciasassi” della Lega Adriatica, anche se qualche correzione per evitare di soffrire la zona press degli avversari pare necessaria.
Differente è il gioco espresso dal Partizan, forte anche della presenza sugli spalti dei Grobary, tifoseria organizzata capace di seguire la compagine di Belgrado in numeri notevoli anche in trasferta. La squadra allenata da coach Aleksandar Džikić esprime un gioco più perimetrale basato su penetrazioni e tiro da tre, grazie sopratutto alla fisicità della coppia play-guardia americana William Hatcher e Franklin Robinson, ed alla precisione della coppia play-guardia serba composta da Branislav Radkovica e Vanja Marinković. A perfezionare la chimica di squadra del Partizan vi è, altresì, il gioco d’area e la precisione dal campo dell’ala forte Novica Veličković.
La terza battistrada della Lega Adriatica, il Budućnost di Podgorica, è forte di un mix di penetrazioni, gioco rapido e tiro dalla distanza quando necessario per ammazzare la partita: una ricetta possibile sopratutto grazie alla velocità e agli assist del play americano Marcus Williams e della guardia Petar Popović, dotato di una notevole precisione da fuori area, qualità propria anche dalla guardia Nemaja Vranješ. Un elemento importante della compagine di coach Vlado Šćepanović, ex-giocatore della Fortitudo Bologna, è anche Shawn James, un centro atipico statunitense capace di regalare sia giocate strappa applausi in post basso che stoppate in difesa.
Dietro al terzetto targato Belgrado e Podgorica, degno di nota è il tandem composto dalle due squadre di Zagabria, il Cibona e il Cedevita. In particolare, il Cibona ha saputo esprimere un gioco convincente, che solo il Partizan è stato in grado di neutralizzare.
D’altro canto, il Cedevita -altra semifinalista della scorsa edizione della Lega Adriatica, sulla cui panchina siede come Assistant Coach la vecchia conoscenza del basket italiano Gianmarco Pozzecco- ha saputo raddrizzare un avvio di stagione farraginoso con importanti vittorie, tra cui quella in trasferta sul Mega Leks.
Talenti notevoli da tenere d’occhio
Oltre ai giocatori delle squadre di prima fascia, è importante menzionare altri cestisti che hanno mostrato notevoli qualità: talenti giovani e meno giovani che, dalla ex-Yugoslavia, potrebbero presto finire in qualche lega dell’Europa Occidentale.
In primis, buone sono le percentuali dell’ala forte dello Zadar Ivan Marinković, da notare per un buon tiro dall’area e dalla distanza, post basso e capacità difensiva.
Sempre riguardo allo Zadar, l’unica squadra della Lega Adriatica a presentare un roster composto per intero da giocatori della Ex-Yugoslavia, degno di nota è anche la guardia mancina Lovro Mazalin, dotato di gioco fisico e tiro da tre.