di Gabriele Bonafede
Chiunque abbia avuto una storia d’amore troppo grande per essere sbalzata all’interno di uno spirito debole, potrebbe trovarsi a pensare l’impensabile. Potrebbe covare violenza nei propri pensieri, una violenza sordida e delle peggiori: il femminicidio più estremo. Ma, nella maggior parte dei casi, non realizza gli stessi pensieri. Non commette, non entra nel gorgo sanguinario.
Semmai pensa e ripensa, in un vortice d’apparente follia. Per poi trarre insegnamento. Per alzarsi a cimento sulla nuova fase della vita, che neghi quei pensieri sia pure viaggiando verso l’ignoto o verso certezze sempre più evanescenti, se non bipolari.
È, questo, il percorso “a ostacoli” del giovane uomo che s’innamora di Caterina, sempre presente, sullo sfondo, quale capro espiatorio di tutto. Quest’uomo, in bilico tra il baratro e la vita, è da esaminare, da sondare, da rappresentare e interpretare.
Lo interpreta, insieme a Simona Sciarabba, Gabriele Cicirello, giovane attore palermitano, con lo spettacolo Caterina, in scena al Teatro Biondo di Palermo, e tratto da un racconto del fratello di Gabriele, Paride Cicirello.
Il testo, che ruota attorno a delusioni gravide d’odio, e a passioni e amori alla deriva, può sembrare a tratti frastagliato. Ma Gabriele lo riannoda con un’interpretazione che fa pensare a un prossimo futuro d’attore di rilievo. In un impianto scenico allo stesso tempo semplice e coinvolgente, sbalza dunque l’attorialità, l’azione sulla scena, la sua rifrazione gestuale, il vivido margine di pensieri e sensi verbali: nel dramma estremo come nel gioco, nella catarsi come nella figurazione.
Così l’ossessione per Caterina si dispiegherà, in un travolgente intreccio di sentimenti tra il reale e il drammaturgico, in fonte di ispirazione: per la creazione di un futuro che rinneghi la proposta iniziale.
“La donna potrebbe essere solo un’ombra di cui l’uomo è ora vittima, ora carnefice”, come indicano le note di regia. Emerge, ancora una volta, il ruolo dell’attore nell’alimentare impressioni al pubblico.
E si tratta di un attore di stoffa. Preparato, ai suoi inizi, da un maestro palermitano dell’insegnamento teatrale quale è Maurizio Spicuzza, già educatore di giovani artisti ormai sulla ribalta nazionale come Miriam Dalmazio e Fabrizio Falco.
Lo spettacolo Caterina prosegue, nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, sabato 15 e domenica 16 ottobre alle 21.00, la rassegna 70/30 – Il teatro che verrà, dedicata agli artisti under 30.
Gabriele Cicirello, 25 anni, dopo aver frequentato i laboratori teatrali di Maurizio Spicuzza, nel 2014 è stato selezionato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, dove oggi frequenta il terzo anno. Simona Sciarabba, 22 anni, è allieva della “Scuola dei Mestieri dello Spettacolo” del Teatro Biondo di Palermo diretta da Emma Dante.