di Gabriele Bonafede
Paganini non ripete, si sa. Ma Ilija Nestorovski, ripete eccome: un gol e poi un altro dopo due giorni. E scusate se è poco.
Eppure a Palermo in molti si lamentavano dell’assenza di punte, di un vero centravanti, dopo un tribolato calciomercato estivo dalle tinte rosa, ma non troppo.
Nestorovski “non conosce il calcio italiano”, dicevano. “È la solita scommessa assurda di Zamparini”, dicevano. “Ha segnato tanti gol, ma nel campionato croato che non vale poi tanto”, dicevano. “Non ha l’esperienza necessaria”. Dicevano. Tanto da convincere i più, e far sorgere qualche dubbio.
E invece, eccolo qua. Due gol in due giorni o poco più. Gol pesanti, che valgono 4 dei 5 punti conquistati finora dai rosa. E sono cinque punti dopo solo due partite in casa, contro squadre come Sassuolo e Napoli, e una fuori a Milano, sponda nerazzurra. Quelli lì che hanno sfatato l’imbattibilità della Juventus. Cinque punti raccolti tutti in trasferta, cosa mai vista o quasi in casa rosanero: dopo cinque giornate il 100% della classifica è costruito lontano dalle mura di casa.
Ed era un Palermo “non competitivo”. Dicevano pure questo.
Sarà. Effettivamente è ancora presto per dirlo. Ma una cosa si può dire: Nestorovski aveva segnato un gollicino e adesso si è ripetuto, al contrario di Paganini. E il gollicino è stato… beh, sono diventati due. Manco il tempo di capire se si era sbloccato veramente.
Già, Paganini, quello che suonava il violino. Un poco come Gilardino, quest’ultimo a suon di gol. Nestorovski era stato chiamato da Zamparini proprio per rimpiazzare l’Alberto…che fa il gesto della sonata di violino ad ogni gol segnato. Giù una caterva di critiche.
Nulla da togliere a Gilardino la cui stagione in rosanero sarà sempre ricordata con grande affetto, soprattutto per la sua professionalità a fronte di un pubblico che, prima di arrivare a Palermo, certo non lo amava: per precedenti trascorsi come quel gol di mano al Barbera, prima di mettere mano all’archetto. Gilardino rimane un grande.
Ma se non si è potuto ripetere l’ingaggio di Gilardino, ecco Nestoroski: nuova sonata, e dunque replica. E il Palermo vince 1-0 a Bergamo.
La prima vittoria del campionato 2016-2017 arriva soprattutto con una squadra ben messa in campo e ben organizzata da De Zerbi. Un Palermo molto motivato, con grande corsa e lotta su tutti i palloni. Che sa combattere, sa soffrire, sa pungere, e sa anche segnare. Merito di tutta la squadra, ma merito soprattutto di chi segna, magari ripetendo un gol dopo averne segnato uno nei 90 minuti precedenti.
E speriamo ce ne siano tante altre di repliche. A violino macedone.