di Gabriele Bonafede
Quanto ha pesato la solidarietà verso il direttore del Teatro Biondo forse non lo sapremo mai. Ma è facile immaginare che in qualche modo le manifestazioni di sostegno per continuare, da parte degli addetti ai lavori come degli spettatori, abbiano fatto pesare l’ago della bilancia verso un ripensamento.
Ha contribuito anche il nuovo atteggiamento dei soci, il sindaco di Palermo in primis, nel rinnovare fiducia e stima nei confronti del direttore dopo un’estate di incomprensioni.
Così Roberto Alajmo ha ritirato le dimissioni presentate un paio di settimane fa e si appresta a lanciare la stagione del Teatro Biondo di Palermo 2016-2017. Di tutti passaggi nella lettera al CdA il più convincente è quello centrale: “Il piano di risanamento è duro, ma sebbene permangano alcune mie perplessità iniziali, spero che risulti sostenibile e consenta il funzionamento del Teatro, per le sfide che ci aspettano già sul breve periodo. Non partire con la nuova stagione sarebbe un colpo ferale per il Biondo, per questo sento il dovere, pur di avviarla, di passare sopra anche alle motivazioni personali, che pure restano”, ha dichiarato Alajmo nella sua lettera al CdA. Una chiamata “presente” all’appello per salvare il teatro che gli rende onore.
Non è un mistero che Aljamo dovrà gestire una difficile stagione, che parte già in ritardo sul piano della campagna abbonamenti e del cartellone. E che è segnata fortemente dall’incognita riguardante modalità e attuazione di ulteriori tagli in agenda. Dietro le parole “Il piano di risanamento è duro” c’è un mondo di sacrifici e di assestamenti per i quali, oggi, è difficile fare previsioni. Non a caso, lo stesso direttore chiama all’appello tutti i soci, i finanziatori, le maestranze, i lavoratori e anche la città a collaborare per salvare e rilanciare il teatro stabile di Palermo.
Cosa succede adesso? La direzione si è di fatto attivata in tempi brevissimi per recuperare il tempo perduto: Martedì 6 sarà già presentato il cartellone alla stampa e la campagna abbonamenti sarà in piedi in tempi-record.
Tra i meriti della direzione-Alajmo al Teatro Biondo ci sono state la qualità della comunicazione e la capacità di iniziare la campagna abbonamenti in tempi giusti, e cioè già durante l’estate. Per la stagione 2016-2017 la campagna abbonamenti inizierà forzatamente con un paio di mesi di ritardo. Ma forse l’amore dei palermitani per il teatro ridarà lo stesso un grande sostegno e nuova linfa a un progetto di risanamento e rilancio che merita attenzione.
Ecco il testo integrale della breve lettera di Roberto Alajmo nel ritirare le dimissioni:
“Ci sono momenti in cui bisogna riflettere sul da farsi, e altri in cui bisogna riflettere sul già fatto. Questi giorni per me sono stati difficili perché ho dovuto riflettere su entrambe le cose: il da farsi e il già fatto.
“Le mie dimissioni erano state dettate da motivazioni personali, politiche e professionali. Posso dire che grazie a voi e ai Soci su quelle politiche e professionali ho ricevuto garanzie che mi consentono di guardare fiducioso al futuro del Teatro Biondo. Fra Regione, Comune, Fondazione e Consiglio d’Amministrazione ora sembra esserci un’unanimità d’intenti che lascia sperare. I lavoratori del Biondo sapranno cogliere il nuovo clima, facendo anche loro le scelte migliori per risanare il teatro, operazione ormai indifferibile, pena la soccombenza definitiva.”
“Il piano di risanamento è duro, ma sebbene permangano alcune mie perplessità iniziali, spero che risulti sostenibile e consenta il funzionamento del Teatro, per le sfide che ci aspettano già sul breve periodo. Non partire con la nuova stagione sarebbe un colpo ferale per il Biondo, per questo sento il dovere, pur di avviarla, di passare sopra anche alle motivazioni personali, che pure restano.”
“A Voi, ai Soci, ai lavoratori, al mondo del teatro nazionale e alla città – che è stata la più solidale e comprensiva nei miei confronti – chiedo di fare ciascuno la propria parte, perché se anche una sola delle componenti venisse meno ogni sforzo sarebbe vano. E di fronte a un fallimento a dimetterci dovremmo essere tutti: io per primo, nuovamente.”
“Grazie per la pazienza. Confido nel vostro aiuto per ricominciare.”
In copertina, il pubblico del Teatro Biondo in una foto di Rita Cricchio.